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Come sta l’”economia verde” nel nostro Paese? Quali le prospettive per uno sviluppo davvero sostenibile? A queste e ad altre domande cerca di rispondere la Relazione sullo stato della green economy in Italia, che è stata presentata oggi, a Rimini, in occasione della giornata di apertura di Ecomondo – Key Energy, la manifestazione italiana più importante del settore, in cartellone da oggi fino a venerdì 10 novembre: 1.200 espositori su 113 mila mq; oltre 200 eventi che vedranno impegnati circa 1.000 relatori. Attesi oltre 100 mila visitatori.

“Continua a crescere la nostra proposta fieristica legata ai temi della green economy – ha dichiarato il presidente di Italian Exibition Group Lorenzo Cagnoni – Ecomondo e Key Energy sono diventati a tutti gli effetti il vero hub di settore. L’Unione Europea considera l’economia circolare un pilastro strategico per la sua competitività e rende disponibili risorse imponenti. E questa sfida in fiera è pienamente visibile”.

Lo studio presentato oggi, giunto alla terza edizione, aggiorna l’analisi delle tematiche strategiche della green economy: le emissioni di gas serra, l’efficienza e il risparmio energetico, le fonti rinnovabili, l’economia circolare, l’ecoinnovazione, l’agricoltura di qualità ecologica, il capitale naturale e la mobilità sostenibile.

È stato, inoltre, presentato un Programma per la transizione alla green economy, 10 proposte messe a punto dal Consiglio Nazionale della Green Economy, formato fa 66 organizzazioni di imprese green. “La consapevolezza delle sfide della nostra epoca, l’importanza decisiva della transizione alla green economy per affrontarle e l’impegno per le misure per attuarle, devono essere – ha detto Edo Ronchi, Presidente della fondazione Sviluppo Sostenibile – criteri fondamentali per valutare le proposte politiche e valutare se siano all’altezza dei tempi”.

Gli obiettivi di questa iniziativa sono due: contribuire ad arricchire e migliorare i programmi dei partiti in materia di green economy in vista delle prossime elezioni; far conoscere le risposte che verranno date dalle forse politiche e dai candidati su queste proposte. Così le 10 proposte sono state al centro del dibattito con il Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, Sinoma Bonafè (Pd), Luigi Di Maio (M5S), Stefano Parisi (Energie per l’Italia), Claudia Maria Terzi (Lega).

LE PROPOSTE

  1. Inserire la transizione alla green economy fra le priorità dell’agenda parlamentare e di governo.
  2. Fare della sfida climatica l’occasione per rinnovare il sistema energetico, rilanciando le rinnovabili e l’efficienza.
  3. Puntare sull’economia circolare per superare il modello linearedi spreco e alto consumo di risorse.
  4. Attivare un piano nazionale per la rigenerazione urbana, supportato con gli strumenti e gli indirizzi della green economy.
  5. Far cambiare direzione alla mobilità urbana, prevedendo, tra l’altro, il divieto di immatricolazione per le auto diesel e benzina al 2030.
  6. Assicurare lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile di qualità.
  7. Promuovere la qualità ecologica quale fattore decisivo per il successo delle imprese italiane attraverso una riforma fiscale in chiave green.
  8. Tutelare e valorizzare il capitale naturale. Il consumo di suolo va fermato.
  9. Investire nella gestione delle acque per assicurare una risorsa strategica, per eliminare gli sprechi e ridurre i rischi di alluvione.
  10. Rendere più efficaci le politiche pubbliche. Per affrontare le sfide impegnative di questa transizione, occorre un maggiore impegno della ricerca pubblica, della formazione scolastica e universitaria e del supporto tecnico all’implementazione e alla diffusione dell’ecoinnovazione.

LE RISPOSTE DELLA POLITICA

Stefano Parisi ha auspicato una “riorganizzazione istituzionale” con l’accorpamento dei ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico, perché non si può parlare di sviluppo senza prevedere contemporaneamente anche quello ambientale. Claudia Maria Terzi, che ha avuto l’incarico dalla Lega di scrivere la parte ambientale del programma elettorale, pensa a “cabine di regia” condivise tra il ministero dell’Ambiente e lo Sviluppo Economico su specifici temi ambientali. Massimo De Rosa ha annunciato che nel prossimo programma elettorale del Movimento ci saranno “200 pagine dedicate ai temi ambientali”, che risponderanno puntualmente alle proposte formulate dagli Stati Generali e che coniugheranno ambiente, salute e lavoro. Simona Bonafè ha comunicato che entro l’anno sarà approvato definitivamente a Bruxelles il pacchetto sull’Economia circolare e che la sfida per i Paesi membri sarà non solo recepire le direttive approvate, ma soprattutto tradurle in azioni concrete di governo.

Concludendo i lavori della mattinata, il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto in questi anni dagli Stati Generali della Green Economy perché rappresenta “una grande occasione di confronto e una privilegiata sede di analisi e proposte per l’Italia del futuro. Qui cresce e trova alimento la cultura dell’ambiente come motore di sviluppo globale per la società italiana. Abbiamo tutti un obiettivo comune: sostenere e far crescerla green economy e, attraverso essa, far crescere il Paese”.

E domani si riparte con il futuro della green economy negli equilibri mondiali: Europa, Cina e USA.

green economy

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