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Ancora incertezze nel campo del centrosinistra. Mentre da Napoli, Matteo Renzi apre all’idea di “una coalizione ampia, inclusiva e plurale”, ma Mdp chiude a ipotesi di alleanze elettorali, a Roma c’è ancora molta confusione sulla nascita di una lista europeista alleata del Pd.

Dall’hotel Ergife, dove si è tenuta la seconda giornata della loro convention radicale dal titolo ‘Stati Uniti d’Europa’, non è uscita un’indicazione chiara sulle prospettive future. Riccardo Magi, segretario dei Radicali Italiani, frena davanti all’ipotesi di un’alleanza col Pd: “La costruzione degli Stati Uniti d’Europa va messa al centro del dibattito pubblico e oggi nel nostro Paese – spiega a Formiche.net – ci sono parole d’ordine di neonazionalismo che anche il Pd insegue. Poi, noi stiamo lottando per il superamento della legge Bossi-Fini e diritti civili e, anche su questo, il Pd non ha detto nulla”.

Nel pomeriggio, però, da parte di Sandro Gozi, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Europa, arriva un caloroso invito a rompere gli indugi: “Noi avremo fatto anche degli errori ma chiedo a chi è in sala se c’è più vicinanza con Renzi e Gozi o con Salvini e Le Pen oppure con Di Maio?”.

Se individuare i nemici degli europeisti è facile, più complesso è capire con quali amici percorrere il viaggio che porterà alle Politiche del 2018. Due giorni fa Enrico Letta si è sfilato (“Emma sto con te ma non mi candido, non parteciperò alle prossime elezioni”), ieri Romano Prodi ha mandato un videomessaggio in cui non ha menzionato minimamente l’Italia ed Emma Bonino, sollecitata da Formiche.net sul tema della lista unica, ha tagliato corto dicendo: “Questa discussione va oltre il chiacchiericcio italiota che si ferma all’interno del Raccordo Anulare”. La Bonino svelerà il suo futuro soltanto mercoledì, in occasione del XVI Congresso dei Radicali, ma tra i presenti in sala una sua partecipazione diretta non è dirimente per la riuscita dell’‘operazione europeista’. “Non è significativo se si candida o meno però il suo endorsement sarebbe determinante”, spiegano. L’ex commissaria europeo, come riportato oggi da Repubblica, dice ai radicali: “Ma avete presente quante firme bisogna raccogliere? E in quanto tempo!”.

Pure le mosse di Giuliano Pisapia sono ancora imperscrutabili. Il leader di Campo progressista, una volta concluso l’evento, se ne va senza rilasciare dichiarazioni. Insomma, per ora, bocche cucite. “Tutti aspettano la mossa l’uno dell’altro ma una lista con Bonino-Pisapia-Boselli e Tabacci è possibile”, spiega il deputato di Centro Democratico Roberto Cappelli che precisa: “Una lista che sia un’alleata concorrente del Pd”.

Forza Europa, intanto, spera che, con il Congresso di mercoledì, i Radicali decidano se essere della partita oppure no. “Certo una lista europeista, non può avere al suo interno sia Pisapia sia Calenda”, dice un suo esponente di punta del Movimento che, per quanto riguarda il rapporto col Pd, ha le idee molto chiare: “Se Renzi, quando dice ‘Europa sì ma non così’, accetta che qualcun altro dica ‘Europa sì, anche così’, allora ci possono essere anche le condizioni per un’alleanza”.  E ancora: “Una lista europeista totalmente autonoma, fuori dai grandi poli, verrebbe schiacciata ma Renzi deve accettare che le alleanze si fanno tra diversi”. Umberto Croppi, amico di lunga data dei Radicali, non ha dubbi: “Dopo le elezioni siciliane ci sarà uno scenario tutto da definire. La nascita di un soggetto laico dovrà esserci per forza perché il Pd è arrivato al capolinea e qualcuno erediterà lo spazio che sta lasciando libero”.

Carlo Calenda, Emma Bonino

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