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Anche i militari in campagna elettorale. Tirati in ballo senza volerlo. Tutto è iniziato alcuni giorni fa quando, intervistato dall’emittente Telelombardia, Silvio Berlusconi ha spiegato che i militari italiani quando non impegnati in missioni internazionali trascorrono il tempo in caserma a giocare a carte. Una premessa per affermare che, se andasse al governo, il centrodestra utilizzerebbe tutto il personale delle forza armate per proteggere le città italiane.

Apriti cielo! Gli uomini in divisa che non sanno come passare il tempo? La prima ad intervenire è Roberta Pinotti, ministra della difesa in carica. “Berlusconi – attacca/dimentica che i militari nelle strade delle principali città, in concorso alle forze di polizia, ci sono già e sono oltre 7000. Probabilmente il presidente Berlusconi è fermo ai tempi della sua giovinezza o ai beceri luoghi comuni propri dei film degli anni ’70”.

“Probabilmente – aggiunge la ministra – ignora che i militari italiani oggi sono professionisti apprezzati a livello internazionale e che le Forze armate sono impegnate in 35 missioni di cui 33 internazionali, in 23 Paesi. Oltre ai militari impegnati per la sicurezza del territorio nazionale e a quelli per la sicurezza del Mediterraneo. Quando non sono in missione si preparano e si addestrano per andarci”. “Ovunque i nostri militari riscuotono riconoscimenti sia da parte delle autorità locali sia dai partner internazionali. Di fronte a tale impegno – conclude Pinotti – le affermazioni del presidente Berlusconi perdono qualsiasi significato”.

Parole pesanti che non potevano lasciare indifferenti gli esponenti del centrodestra. A replicare, in tempi record, è Maurizio Gasparri. ”Berlusconi e Forza Italia hanno sempre votato per le missioni militari internazionali dell’Italia, hanno valorizzato il ruolo delle Forze Armate e del comparto sicurezza-difesa. Si deve al governo Berlusconi il riconoscimento della specificità che invece i governi di sinistra hanno calpestato con contratti miserevoli. Sono quei governi che hanno dato 5 miliardi ai clandestini e 5 euro di aumento alle Forze Armate”.

Il senatore di Forza Italia rincara la dose. “Noi vogliamo incrementare l’impiego dei militari nelle strade con le operazioni avviate dal governo Berlusconi. Vogliamo più poliziotti e carabinieri di quartiere. È la sinistra che offende e mortifica le Forze Armate. Il ministro Pinotti, consapevole della condizione misera del suo partito che sta precipitando nei consensi, pensa di dar luogo a una polemica degna di un film comico. Le politiche arrendevoli del Pd hanno portato al linciaggio di un carabiniere a Piacenza. Questa è l’Italia del Pd, nemica delle divise, protettrice degli aggressori delle Forze di Polizia”.

Dopo questo scambio non certo leggero di accuse e di rivendicazione di meriti presso l’elettorato delle forze armate, capita che ad intervenire arrivi Giorgia Meloni che guida Fratelli d’Italia, un partito alleato di Berlusconi che proprio per la leader della destra aveva affermato di immaginare un ruolo da ministra delle difesa. A differenza di Gasparri, la Meloni non se la prende con la Pinotti. “Non sono d’accordo con Berlusconi quando dice che i militari non impiegati nelle missioni di pace starebbero nelle caserme a giocare a briscola o ad annoiarsi”. “Tutti sanno – scrive la Meloni sulla sua pagina di Facebook – che gli organici dei nostri militari sono insufficienti, le dotazioni inadeguate e gli stipendi da fame. Non serve a nulla contribuire a delegittimare una delle pochissime Istituzioni nelle quali gli italiani ancora credono e sostenere l’aggressione mediatica della sinistra.

Rinnoviamo invece la solidarietà di Fdi alle Forze Armate e in particolare al Cocer Carabinieri che ha denunciato il silenzio e la scarsa vicinanza delle Istituzioni dopo gli scontri di Piacenza”. Polemica chiusa, per ora. Tutti sono per i nostri militari, ma ciascuno a proprio modo.

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