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Mi capita di pensare , a volte, ad una trasmissione della Rai in onda su Rai Tre dal titolo “ La Storia siamo Noi”. Una bella trasmissione che è un rotocalco serio , ma ricorda a tutti che la Storia è tessuta con tutti i fili delle storie minori, di quei personaggi anonimi che hanno contribuito, volendo o non volendo, ai grandi eventi storici.
Non so perché ( o forse lo so inconsciamente) un libro che recentemente ho letto, Tantumanitè Storie Normali …Per Gente Normale mi ha fatto pensare che sì, è vero ! La Storia siamo noi.
Renato Collodoro è l’autore di questo libro edito da MENTELOCALE – Torino 2016 e quando lui stesso mi ha messo tra le mani il libro, mi ha detto che si trattava di una storia basata sulle parole; sembra una banalità perché tutti i libri sono basati sulle parole, ma qui il senso va’ oltre le parole stesse.
Anche il senso degli aggettivi travalica il senso delle stesse qualità delle cose e delle persone, si prenda per esempio l’aggettivo “normale”, o “buono”, o ancora “semplice”.
Renato Collodoro nel suo libro Tantumanitè racconta la sua storia, che non è “normale”,come lui stesso dichiara, semplicemente, è la sua storia fatta d’impegno e di umanità che ogni giorno lo pone al centro di una vita che è la sua vita, che è la periferia di tutto un sistema di periferie e di centri e di nodi e di snodi che sono la rete degli incontri che un uomo fa con se stesso e con gli altri. Semplicemente Renato vive la sua “normalità”, con la straordinaria sensibilità di un uomo che sa “sentire” la propria vita e quella degli esseri umani che incontra quotidianamente. E’ un uomo che non si lascia sfuggire la sua umanità, nonostante il caotico trantran quotidiano, è semplicemente un uomo “connesso” ,sia virtualmente sia concretamente, in quella rete che tutto avvolge ed è il vivere.
Tantumanitè è un libro che contiene le parole degli incontri tra persone, quelle parole dette o taciute che emergono dagli scambi, dagli sguardi, dall’incrocio della propria storia con le storie degli altri. E’ solo dall’incontro tra individui e persone che le parole acquistano significato , soprattutto dall’incontro di umanità a confronto, quelle curiose di sapere, di conoscersi , di domandare , di dare e di prendere. Nello scambio nascono le parole “BACIOMANITE’”, “PACEMANITE’”, “CRISTUMANITE’” quelle inusuali, quelle che stabiliscono relazioni tra sé e gli altri: la zingara alla quale si dà l’elemosina, la fata scombinata, il barbone con una fascia in testa come gli Apache, i monaci benedettini, l’Angiolino del tram e così via .
L’autore è un pellegrino in viaggio costante ed i pellegrini non hanno fretta, intraprendono ogni giorno il loro cammino nella lentezza perché è nella lentezza che ci si accorge di vivere, di guardare e non solo vedere gli altri, di intrattenersi anche solo il tempo di scambiarsi qualche parola, di “dire bene” o “benedire”.
Nella lentezza tutto il caotico scorrere quotidiano assume un ordine miracoloso, dove ogni cosa rientra nella dimensione del cuore, del sentimento, dell’empatia e non è buonismo,. No, non è buonismo ma qualcosa di molto più autentico e a rischio d’estinzione : si tratta di Umanità!
Renato Collodoro ci lascia sfogliare l’album delle sue foto, della sua storia di figlio di emigranti che dalla città di Gela, in Sicilia dov’è nato si trasferisce prima in Liguria e poi in Piemonte , ci lascia guardare tra i suoi ricordi, ci porta con sé nel traffico della sua Torino, la quale offre ancora piazze che sanno essere ancora riservate e dove un musicista può far vibrare le sue corde o soffiare la sua musica restituendo bellezza alla bellezza .
E’ un libro sull’amore di vivere , assaporando ogni attimo, ogni sensazione, stringendo le mani, mettendo il cuore in quello che si fa e quello che si fa vuole essere solidale, vuole trapiantare radici, vuole costruire pozzi , vuole aprire scuole.
E’ un libro sulle parole concrete TANTUMANITE’ , parole che si fanno spazio in una realtà dal cuore sempre più gelido e privo di sensibilità. E’ un libro che fa vibrare tutte le corde perché è nelle corde di chi lo legge, incontra quella realtà empatica di cui sono fatti gli uomini e le donne, nonostante tutto.
E’ servito a costruire un pozzo d’acqua in Etiopia, ad aprire una scuola in quella parte d’ Africa , a ricordare che abbiamo bisogno di essere Gente Normale per dar vita a quelle Storie Normali che poi tanto normali non sono, se sono così straordinariamente cariche di vitalità e di intenzioni positive, così costruttive e vogliose di mettersi in cammino per incontrare altre persone e riecheggiare di passo in passo, di mano in mano, di cuore in cuore.

TANTUMANITE' : STORIE NORMALI ... PER GENTE NORMALE

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