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Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato il ritiro della sua candidatura per la rielezione come candidato del Partito democratico per le prossime elezioni presidenziali del 5 novembre. In una nota, Biden ha comunicato che intende sostenere la candidatura della sua vice, Kamala Harris, per la presidenza. Questo annuncio segue il disastroso dibattito televisivo del 27 giugno e il conseguente crollo nei sondaggi, che hanno portato a forti pressioni da parte della maggioranza dei parlamentari e dei dirigenti del Partito Democratico affinché Biden si ritirasse. Le preoccupazioni principali riguardano l’età di Biden, che ha 81 anni, e la sua capacità di evitare ulteriori incidenti, battere Donald Trump e governare fino al 2029. Biden ha annunciato che parlerà alla nazione in settimana per fornire ulteriori dettagli.

La convention del Partito democratico, prevista a Chicago dal 19 al 22 agosto, sarà l’evento in cui verrà deciso il candidato per le presidenziali. Saranno oltre tremila delegati, eletti durante le primarie invernali e inizialmente favorevoli a Biden, a scegliere il nuovo candidato. Kamala Harris è considerata la favorita, anche grazie al sostegno di Biden, che ha dichiarato su Twitter di voler appoggiare la sua candidatura. Harris, prima donna nera a diventare vicepresidente e con un passato da procuratrice a San Francisco e senatrice della California, gode di un ampio supporto all’interno del partito. Nella serata di domenica, numerosi Democratici e organizzazioni politiche hanno espresso il loro endorsement per Harris.

Nonostante le discussioni in corso da settimane, l’annuncio del ritiro di Joe Biden è arrivato in modo inaspettato per il Partito democratico. Il New York Times ha riportato che lo staff di Biden è stato informato della decisione alle 13:45 (orario americano), un minuto prima dell’annuncio su Twitter. Dopo la notizia, molti Democratici hanno espresso il loro sostegno a Biden. Chuck Schumer, leader della maggioranza al Senato, ha elogiato la decisione di Biden, definendola una scelta difficile che dimostra il suo impegno per il paese e il partito. Bernie Sanders ha ringraziato Biden, riconoscendolo come il presidente più a favore dei lavoratori nella storia americana moderna. L’ex presidente Barack Obama ha elogiato la decisione di Biden come un segno del suo amore per il paese, esprimendo fiducia nel processo decisionale del partito, ma senza menzionare Kamala Harris.

Il ritiro di Biden dalla campagna elettorale ha rafforzato la tesi dei Repubblicani che sostengono che le condizioni di salute di Biden lo rendano incapace di svolgere le sue funzioni presidenziali. Il senatore Repubblicano Steve Daines ha chiesto le sue dimissioni da presidente, un’idea già espressa dal candidato vicepresidente per i Repubblicani, J.D. Vance, che ha messo in dubbio la capacità di Biden di rimanere in carica fino alla fine del mandato. Donald Trump, sul suo social network Truth, ha dichiarato che Biden non era adatto a candidarsi come presidente e non è adatto a mantenere il ruolo.

Joe Biden, già il più anziano presidente degli Stati Uniti, avrebbe avuto 86 anni alla fine di un secondo mandato. Le preoccupazioni sulla sua età, presenti da anni, si sono intensificate dopo il dibattito televisivo di fine giugno contro Donald Trump, organizzato anticipatamente su richiesta di Biden per rassicurare l’elettorato. Tuttavia, durante il dibattito, Biden era apparso fragile e poco lucido, esitando e perdendo il filo del discorso, senza sfruttare le occasioni per attaccare Trump.

L’attenzione dei media si era temporaneamente spostata sull’attentato contro Trump del 13 luglio e sulla convention del Partito repubblicano, ma i consensi per Biden continuavano a calare. I sondaggi lo davano perdente in tutti gli stati in bilico e mettevano in discussione anche gli stati solitamente favorevoli ai democratici. Di conseguenza, le pressioni perché Biden si dimettesse aumentavano da parte di parlamentari e dirigenti del partito, preoccupati per una sconfitta scontata. Anche molti elettori Democratici, nei sondaggi, chiedevano un cambio di candidato.

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