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Formalmente tutto procede come da copione, con la presidenza ad interim assunta dal consigliere più anziano Giuliano Campana. Ma, in realtà, all’interno di Ance – l’associazione di Confindustria che rappresenta i costruttori – il clima di scontro delle ultime settimane non si è affatto placato. Anzi.
A una settimana di distanza dalle dimissioni dell’ormai ex presidente Gabriele Buia (anticipate da Formiche.net in questo articolo) emergono nuovi particolari sulla fibrillazione tra la componente dell’area centro-meridionale e quella del Nord Italia (qui tutti i dettagli). La prima rappresentata dagli imprenditori che tradizionalmente lavorano con il pubblico e la seconda, invece, dai grandi gruppi immobiliari che fanno dell’impegno nel settore privato la loro principale ragion d’essere, anche se poi la divisione non è troppo netta.
Il momento più caldo – ha rivelato una fonte a Formiche.net – si è registrato ieri mattina nel corso di una riunione cui ha preso parte una decina di imprenditori in rappresentanza delle più importanti organizzazioni territoriali di Ance. Durante la discussione la componente settentrionale – nello specifico quella basata in Lombardia – ha proposto di far slittare l’elezione del sostituto di Buia e di affidare nel frattempo la presidenza all’attuale direttore generale Patrizia Borinato (nella foto). Un’idea giudicata irricevibile da molti dei presenti alla riunione, soprattutto perché significherebbe dare all’associazione – per la prima volta nei suoi 71 anni di storia – un presidente che non sia un imprenditore del settore.  “Sarebbe incredibile, non è mai successo prima. Come se nella nostra categoria non ci fossero imprenditori capaci in grado di guidare Ance“, sbotta un imprenditore del settore che chiede l’anonimato.
Resta il rapporto conflittuale con Confindustria, la quale – secondo voci che circolano con insistenza – starebbe cercando di ridurre gli spazi di autonomia di Ance o, addirittura, di svuotarla del tutto. Il grimaldello in tal senso sarebbero le modifiche che l’associazione degli imprenditori edilizi dovrà apportare al suo statuto per uniformarsi a quello nuovo di viale dell’Astronomia, varato dopo la riforma della commissione guidata da Carlo Pesenti. Il timore è che la questione della statuto possa essere utilizzata da chi all’interno di Ance sostiene le ragioni di Confindustria per favorire lo svuotamento dell’associazione dei costruttori. Una lettura non concorde tra gli imprenditori del ramo.
Sta di fatto che la componente centro-meridionale vorrebbe andare ad elezioni il prima possibile, senza allungare ad oltranza l’attuale fase transitoria così da arrivare alla scelta del nuovo presidente al massimo dopo l’estate. A questo proposito non è escluso che proponga di nuovo il nome di Buia, nella speranza però questa volta di creargli intorno un clima di unione. Va ricordato, peraltro, che l’ormai ex numero uno dell’Ance era diventato presidente solo lo scorso dicembre e non all’esito di un’elezione, bensì a seguito della tragica scomparsa di Claudio De Albertis di cui era stato uno dei vice.
Intanto ieri – come da previsioni dello statuto – ha assunto la presidenza ad interim di Ance il consigliere più anziano, il bresciano Giuliano Campana. Che ha commentato con queste parole la sfida (transitoria) cui è stato chiamato: “Un incarico che accetto con pieno spirito di servizio e con la precisa volontà di continuare a operare lungo la linea già tracciata da questa presidenza. Nell’assoluta certezza che il nostro sistema associativo saprà dare ancora una volta prova della compattezza e dello spirito di squadra necessari per affrontare uniti questa nuova e importante fase della vita dell’Ance”.

Buia

Confindustria, cosa si agita tra i costruttori Ance dopo le dimissioni di Buia

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