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I ministri degli Esteri o della Difesa di 23 Paesi dell’Unione europea su 28 hanno firmato oggi, a Bruxelles, la “notifica congiunta” in cui annunciano l’intenzione di partecipare alla nuova Cooperazione strutturata permanente (Pesco) nel settore della Difesa, e l’hanno rimessa all’Alto rappresentante Ue per la Politica estera e di sicurezza comune, Federica Mogherini.

“Un giorno storico per la difesa europea”, ha detto la Mogherini, arrivando al Consiglio dei ministri europei degli Affari Esteri e della Difesa. Il processo, ha specificato, sarà formalizzato nel prossimo Consiglio esteri, ma ci sono già “oltre 50 progetti concreti” di cooperazione tanto operativa quanto nel campo delle capacità militari e sarà affiancato dal Fondo europeo per la Difesa lanciato dalla Commissione. “Oggi si apre una nuova pagina della difesa europea – ha aggiunto la Mogherini – Il rafforzamento della difesa europea permetterà alla Nato di fare maggiore affidamento sulle forze europee”.

Anche il ministro della Difesa Roberta Pinotti condivide con Federica Mogherini l’idea che quella di oggi sia una “giornata storica” per il lancio delle Pesco: “Dopo 60 anni di attesa, in pochi mesi abbiamo fatto più lavoro e fatta più strada di quella compiuta in tutti i decenni precedenti è un momento importante. C’è stata sicuramente una spinta forte dovuta anche alla volontà politica nuova che gli stati hanno manifestato rispetto a questo percorso. C’è stato anche un lavoro che abbiamo fatto con Germania, Francia e Spagna per mettere un po’ di benzina e dare un’accelerata al percorso”. “Sono molto contenta – ha continuato Pinotti – perché il percorso iniziato con una lettera a quattro ha avuto un’adesione altissima”.

All’appello delle adesioni infatti sono mancati solo il Regno Unito, che sta per lasciare l’Ue, e poi i Paesi tradizionalmente neutrali come Malta, Irlanda e Danimarca, più il Portogallo, che non poteva firmare oggi per motivi di politica interna, ma che dovrebbe aggiungersi più tardi.

La possibilità di creare una Pesco nell’area della politica di Sicurezza e Difesa è stata introdotta con il Trattato di Lisbona, entrato in vigore a dicembre del 2010. Si tratta di un quadro permanente di cooperazione che consentirà di sviluppare capacità di difesa congiunte ai Paesi che vogliano e siano in grado di farlo, investendo in progetti condivisi o rafforzando le preparazione operativa e i contributi delle proprie forze armate.

Uno degli impegni che prevede la Pesco è “l’aumento regolare dei bilanci della Difesa in termini reali, allo scopo di raggiungere gli obiettivi concordati”. Il Consiglio Ue dovrà adottare ora la decisione che stabilisce la Pesco con un voto alla “maggioranza qualificata rafforzata”. Il voto è previsto per il prossimo Consiglio Affare esteri, l’11 dicembre a Bruxelles.

Una lista di progetti (training, sviluppo delle capacità di difesa, e preparazione operativa) che saranno intrapresi nel quadro della Pesco dovrebbe essere concordata dagli Stati membri partecipanti una volta che la Cooperazione permanente sarà stata stabilita.

LA PESCO E L’ASSE FRANCO-TEDESCO. L’ARTICOLO DI ALICE BILLON-GALLAND E MARTIN QUENCEZ

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