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Il Monte dei Paschi di Siena archivia risultati dei primi nove mesi ancora in chiaroscuro e guarda alla prossima assemblea degli azionisti in sede ordinaria e straordinaria, convocata per il 18 dicembre del 2017, fondamentale per definire gli equilibri ai vertici.

LA BUONA NOTIZIA E…

La buona notizia contenuta nei numeri finanziari appena annunciati dalla banca senese ora controllata dal Tesoro con oltre il 50% (salirà in area 70% con i ristori agli ex obbligazionisti subordinati frodati) è che l’ultimo trimestre al 30 giugno si è chiuso con un utile netto superiore alle attese degli analisti. Il dato è positivo per 242 milioni di euro e, va subito precisato, è influenzato da componenti straordinarie. Ci sono innanzi tutto impatti positivi relativi al burden sharing, ossia alla condivisione degli oneri nell’ambito della ricapitalizzazione precauzionale, pari a 554 milioni di euro, ma ci sono anche costi di ristrutturazione per l’uscita di 1.200 dipendenti (-280 milioni di euro) e c’è un impatto negativo relativo all’intervento del fondo volontario Fitd nell’operazione sulle tre casse Caricesena/Carismi/Carim (-46 milioni di euro).

…LA CATTIVA

La cattiva notizia è che, nell’orizzonte dei nove mesi al 30 giugno, Mps ha invece realizzato una perdita netta di poco superiore ai 3 miliardi di euro, dato che si confronta con il rosso di 849 milioni che era stata realizzata nello stesso periodo del 2016. “Nei primi nove mesi del 2017 – si legge nel comunicato stampa della banca – il gruppo ha realizzato ricavi complessivi pari a 3.223 milioni di euro, con un calo del 5,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente per la flessione del margine di interesse e delle commissioni nette, solo parzialmente compensata dalla crescita del risultato netto della negoziazione e delle attività/passività finanziarie”.

LA CONVOCAZIONE

Nella nota sui conti, Mps ha approfittato per annunciare la convocazione dell’assemblea, che si riunirà in sede sia straordinaria sia ordinaria il 18 dicembre per prendere tutta una serie di importanti decisioni. Tra queste, gli azionisti valuteranno i provvedimenti ai sensi dell’articolo 2446 del codice civile, e in particolare la proposta di riduzione del capitale per perdite. Non solo. Come si legge nella nota di Mps, “a seguito del completamento della procedura di ricapitalizzazione precauzionale, che ha portato una significativa discontinuità negli assetti proprietari della banca, con l’assunzione da parte del ministero dell’Economia e delle Finanze di una partecipazione di controllo nel capitale sociale e l’ingresso di nuovi soggetti all’interno della compagine azionaria, i membri del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale hanno rassegnato le dimissioni dalle rispettive cariche a far data dall’iscrizione della delibera assembleare nel registro delle imprese”.

NUOVI ASSETTI

Questo vuol dire che l’assemblea di dicembre si troverà anche a nominare il nuovo cda dell’istituto di Rocca Salimbeni e il nuovo collegio sindacale, che resteranno in carica fino al 2019. Si guarda quindi alle mosse del Tesoro, nuovo azionista di controllo della banca. Secondo indiscrezioni, la riconferma di Marco Morelli come amministratore delegato appare piuttosto scontata, mentre meno certa – come riporta il Corriere della Sera – potrebbe essere la permanenza del presidente uscente, Alessandro Falciai. Sarà sostituito? Bisognerà inoltre vedere cosa decideranno di fare le Assicurazioni Generali, che a seguito della conversione delle obbligazioni subordinate in azioni ora possiedono il 4,3% di Mps. Nei giorni scorsi era stato ipotizzato che possano presentare una loro lista per il cda. A breve si scoprirà.

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