Skip to main content

Nel corso di una campagna elettorale lunga diversi mesi, il governo ha approvato un aggiornamento del Documento di Economia e Finanza rassicurante (Def): definitiva uscita dalla recessione a due gobbe che ha caratterizzato quasi un decennio, un consolidamento della ripresa graduale, ma costante, nei prossimi due anni, un accordo con l’Unione europea (per avere un maggior margine di manovra in materia di indebitamento delle pubbliche amministrazioni), una leggera riduzione del rapporto debito/Pil, segno comunque di un’inversione di tendenza, l’allontanamento delle clausole di salvaguardia (aumento di Iva ed accise in caso di non raggiungimento degli obiettivi di finanza pubblica concordati con l’Ue).

I “gufi” lamentano che si tratta di un aggiornamento Def elettorale per dire che si cominciano a vedere i risultati del “buon governo” degli ultimi anni. Forse non hanno tutti i torti ma è doveroso riconoscere che la ripresina è in atto e che tanto l’Istat quando il Csc (Centro Sudi Confindustria) hanno pubblicato analisi e previsioni analoghe a quelle confluite nell’aggiornamento Def. L’Istat è l’istituzione statale deputata a questo fine e la Confindustria è l’organizzazione degli imprenditori, che, per definizione, dovrebbe avere un buon naso nel fiutare dove va l’economia.

È pur vero che, nonostante un aggiornamento Def tinto di rosa, non si è ancora fatta la quadra sui conti pubblici. Mancherebbero ancora 5 miliardi per evitare che il disavanzo del 2018 superi l’1,6% del Pil concordato con l’Ue. Ci sono, però, ancora un paio di settimane per negoziare tra ministri (e con le parti sociali) e risolvere il problema contabile.

Più difficile di questa “discrepanza” sono due aspetti: a) la divergenza tra le previsioni italiane e quelle dei gruppo del consensus (i venti maggiori istituti di analisi econometrica e previsionale, tutti privati, nessuno italiano); b) il problema del debito pubblico.

Il gruppo del “consenso” non prevede un rafforzamento della ripresa nei prossimi anni, ma un rallentamento. La media aritmetica delle previsioni 2018 dei venti istituti parla di un aumento del Pil italiano solo dell’1%, nel contesto di un rallentamento dell’eurozona e dell’Ue. A sua volta, tale rallentamento sarebbe causato da determinanti sulle quali né l’Ue né l’eurozona, né, tanto meno l’Italia, hanno controllo. La frenata verrebbe dall’Asia (che per anni ed anni è stata il motore dello sviluppo mondiale) per cause sia economiche sia, soprattutto, geopolitiche. È difficile sapere quanto, nell’aggiornare il Def, se ne sia tenuto conto.

Il debito è l’altro aspetto. La strategia del Def è una riduzione graduale grazie all’aumento del denominatore. Perché funzioni, il Pil dovrebbe aumentare non del’1,5-1,7% l’anno ma del 6-7% l’anno (inconcepibile in una demografia anziana ed in un’economia a bassa produttività); anche se ciò avvenisse, ci vorrebbe più un decennio per raggiungere quel 60% del Pil stipulato nel Trattato di Maastricht. Lo stesso Segretario del Pd, Matteo Renzi, presentando, a destra ed a manca, il suo libro, parla di una patrimoniale straordinaria (che graverebbe principalmente sul patrimonio immobiliare), con toni da “oro alla Patria!”. Ci sono strade migliori. Mi auguravo che l’aggiornamento Def le avesse esplorate.

Pier Carlo Padoan, legge di bilancio

Def, un aggiornamento tinto di rosa

Nel corso di una campagna elettorale lunga diversi mesi, il governo ha approvato un aggiornamento del Documento di Economia e Finanza rassicurante (Def): definitiva uscita dalla recessione a due gobbe che ha caratterizzato quasi un decennio, un consolidamento della ripresa graduale, ma costante, nei prossimi due anni, un accordo con l’Unione europea (per avere un maggior margine di manovra in…

Alice Weidel, germania

Ecco perché la destra di AfD miete consensi in Germania

Ormai lo danno tutti per certo. Il partito nazionalista Alternative für Deutschland (AfD) entrerà nel prossimo Bundestag. Forse non otterrà il 10 per cento dei voti, come attualmente prevedono i sondaggi, ma per entrare entrerà di certo. Un partito simile non c’è mai stato dal dopoguerra nel parlamento tedesco. È vero, nel 1969 il partito di estrema destra Npd aveva…

Lingotto, 5 stelle, molestie

Che cosa deve insegnare la vicenda dello studio Ue sulla pirateria on line

Dice molte più cose di quel che sembra la notizia che la Commissione di Bruxelles ha commissionato, pagato e tenuta nascosta per molto tempo una ricerca sugli effetti della "pirateria" online sulle vendite di film, libri, dischi. Dice molto sia sul funzionamento dell'Unione Europea, sia sull'ideologia che la domina e che a mio avviso ne segna in questo momento il…

Come vanno (male) le vendite dei quotidiani di carta

Di Nicola Borzi

Non è facile fare l’editore. Ma, se è per quello, nemmeno il direttore. Tantomeno, a guardare le dinamiche occupazionali, il giornalista. In Italia, meno che mai. Lo dicono i dati Accertamenti diffusione stampa (Ads) sui quotidiani. Ecco i valori registrati a luglio 2017: Ed ecco i valori di luglio 2016: Come va? Come vedi, disse la tabella sulle variazioni assolute…

Beppe Grillo, Luigi Di Maio e le capriole programmatiche del Movimento 5 Stelle (su euro e non solo)

Quali sono le idee del Movimento 5 Stelle? E come sono cambiate, negli ultimi mesi? Sabato 23 settembre, a Rimini, Beppe Grillo ha incoronato Luigi Di Maio candidato premier e capo politico del partito. “Noi siamo stati argine all’astensione, abbiamo coinvolto le persone e le energie – ha scandito il neoeletto - Le abbiamo coinvolte in un progetto che mette…

La sferzata del Papa su migranti e Unione europea

Una delle storie più ripetute nei primi anni del Pontificato di Francesco era che il Papa parlasse poco o nulla d’Europa. Di più, che la snobbasse, preferendo viaggiare stando al largo dal Vecchio continente e, quando deciso a visitarlo, lo facesse dalle periferie estreme, senza mai mettere piede nel suo cuore. Poi ci sono stati i due discorsi a Strasburgo, davanti…

ELON MUSK TESLA

Tesla e il risiko geopolitico dell'auto elettrica

Nel mondo circolano 2 milioni di auto elettriche su un parco di circa 1.3 miliardi. Meno dell’1% e il mondo si divide tra quelli che vedono la transizione più o meno velocemente. Intanto, Francia, Italia, Olanda, Germania, Inghilterra, Norvegia (e forse anche Cina) hanno già annunciato la deadline oltre la quale le macchine a diesel e benzina non saranno più…

La passione di Ri Sol-ju, moglie di Kim Jong-un, per il lusso occidentale

Tutto è un mistero in Corea del Nord. Ed è un mistero anche la vita di Ri Sol-ju, moglie di Kim Jong-un (insieme nella foto dell'agenzia statale KCNA). Nata il 28 settembre del 1989 a Chongjin, la terza città più grande della Corea del Nord, la first lady nordcoreana ha cinque anni in meno dell’età che si pensa abbia il leader del Paese.…

Ecco che cosa farà il governo su Popolare Vicenza, Veneto Banca e Mps

“Su Montepaschi abbiamo preso la strada giusta con l’intervento precauzionale che si è concretizzato nel decreto di inizio anno da 20 miliardi (il cosiddetto ‘salvarisparmio’, ndr). Abbiamo perseguito l’obiettivo di salvare questo istituto con una storia così grande e i segnali che abbiamo sono di svolta”. Pierpaolo Baretta, sottosegretario all’Economia e alle Finanze con delega alle banche, è soddisfatto del…

Vi spiego i pregi della riforma fiscale trumpiana. Parla Grover Norquist

Grover Norquist è stato più volte definito il repubblicano più influente d'America. Presidente dell'associazione Americans for Tax Reform (ATR), fondata da Ronald Reagan, ha speso gli ultimi trent'anni a combattere con tutte le sue forze (e non sono poche) un solo nemico: le tasse. E da trent'anni i repubblicani che vogliano avere una chance di essere eletti devono sottoscrivere un…

×

Iscriviti alla newsletter