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Negli Stati Uniti, il tema della sostenibilità aziendale sta diventando un campo di battaglia politico. La quarta edizione del Global ESG Monitor di SEC Newgate ci offre uno spaccato unico di come i cittadini americani percepiscono le iniziative legate alla dimensione Esg (Environmental, Social, and Governance). Mentre il concetto di Esg continua a guadagnare importanza globale, negli Stati Uniti si trova intrappolato in un vortice di divisioni politiche e generazionali, che ne stanno modellando il futuro.

Uno dei primi dati emersi dal report è che la maggior parte degli americani non conosce bene (o affatto) il termine “Esg”. Solo la metà degli intervistati ha sentito parlare di questo concetto, e tra coloro che ne sono a conoscenza, molti non ne comprendono appieno il significato. Questo fenomeno è particolarmente pronunciato tra la popolazione più anziana: oltre il 60% delle persone sopra i cinquant’anni dichiara di non avere familiarità con l’Esg. Nonostante ciò, quando il termine viene spiegato, gli americani si mostrano generalmente favorevoli. Questo rivela un interessante paradosso: il concetto di sostenibilità aziendale è apprezzato, ma la sua comunicazione risulta ancora poco efficace.

Il report evidenzia come gli americani non si accontentino più di vedere le aziende concentrarsi esclusivamente sugli interessi degli azionisti. In tutto il paese, emerge una forte richiesta affinché le imprese tengano conto anche delle esigenze dei loro dipendenti, clienti e delle comunità locali. Il 71% degli intervistati ritiene che le aziende debbano agire nell’interesse di tutti gli stakeholder, non solo di coloro che detengono azioni. Inoltre, il 69% degli americani crede che un’azienda possa essere redditizia e, al contempo, rispettare le proprie responsabilità ambientali, sociali e di governance. Questo dato mostra come la sostenibilità non sia vista come un ostacolo al profitto, bensì come un’opportunità.

Tuttavia, dietro questa apparente accettazione dell’Esg si nasconde una profonda spaccatura politica. I repubblicani vedono con sospetto le iniziative Esg, ritenendole spesso troppo politiche o addirittura ingannevoli. D’altro canto, i democratici mostrano una maggiore predisposizione a supportare le aziende impegnate in pratiche etiche e sostenibili. Queste differenze si manifestano anche nelle scelte di investimento: mentre il 55% dei democratici ritiene che l’etica debba essere un fattore chiave nelle decisioni di investimento, solo il 37% dei repubblicani condivide questo punto di vista. A livello generazionale, i giovani sono decisamente più inclini a supportare le iniziative Esg rispetto agli over 50. Questa frattura potrebbe essere determinante nel futuro delle politiche aziendali, poiché la nuova generazione di consumatori e investitori spingerà probabilmente le aziende a rivedere le proprie priorità.

In un contesto già segnato da divisioni interne, il report sottolinea come il panorama politico statunitense stia ulteriormente complicando la situazione. Oltre centosessanta leggi statali sono state introdotte nel corso del 2024 con l’obiettivo di limitare o proibire le pratiche Esg da parte delle aziende. Stati come il Texas hanno adottato leggi che impediscono al governo di fare affari con aziende finanziarie che siano considerate ostili nei confronti di settori come i combustibili fossili o le armi da fuoco. Queste misure hanno però un costo economico rilevante. Nel solo Texas, l’applicazione di tali leggi ha causato una perdita stimata di 700 milioni di dollari e di tremila posti di lavoro. Eppure, nonostante questi attacchi, il sostegno pubblico verso l’Esg rimane solido: il 54% degli americani continua a credere che le aziende debbano svolgere un ruolo attivo nella società, e la maggioranza degli investitori è favorevole a un approccio inclusivo che tenga conto di tutti gli stakeholder.

Nel contesto attuale, le aziende devono affrontare sfide significative per gestire correttamente le proprie iniziative Esg e rispondere alle aspettative della società. Il report offre alcune raccomandazioni chiave per le imprese che operano negli Stati Uniti: sostituire il termine Esg con un linguaggio più chiaro, creare piani di gestione delle crisi che identificano team di risposta e protocolli di comunicazione, adattare la comunicazione all’audience specifica, monitorare la legislazione per garantire la conformità alle nuove norme Esg, collaborare con i legislatori per sensibilizzarli sugli effetti negativi delle normative anti-Esg sulle imprese e condurre sondaggi tra dipendenti e clienti per identificare i temi più rilevanti e strategici.

Il report mette in luce la complessità di un tema che si trova al crocevia tra etica, business e politica. Se da un lato c’è una crescente consapevolezza dell’importanza delle pratiche sostenibili, dall’altro vi è una battaglia politica che ne minaccia l’implementazione. Le aziende, ora più che mai, devono essere pronte a navigare in questo contesto in evoluzione, con strategie di comunicazione chiare e un forte legame con i propri stakeholder.

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