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La corsa all’Eliseo, in Francia, è entrata nel vivo con il primo dibattito televisivo tra i cinque candidati di punta alle presidenziali, degli undici totali, caratterizzato dalla scontro tra Macron e Le Pen, i due aspiranti presidenti più accreditati dai sondaggi.

Secondo un sondaggio Elabe, realizzato per l’emittente Bfmtv, Macron ha convinto il 29% degli spettatori davanti a Jean-Luc Mélenchon (20%) mentre Marine Le Pen e François Fillon sono affianciati al terzo posto (19%) e il socialista Benoit Hamon chiude il drappello (11%).

Le Pen ha accusato Macron di “un vuoto assoluto, siderale” su tutte le questioni di politica estera ma Macron ha ribattuto, accusando la leader del Front National di non capire,anzi di non voler capire.”Contrariamente a voi – ha detto – io non voglio scendere a patti con Putin, io voglio una Francia forte in Europa. Se non avete capito che, contrariamente a voi, voglio una politica francese forte ma responsabile, non la rovina, non spese che non possiamo finanziare. La priorità della nostra politica sarà la sicurezza dei francesi nella lotta contro l’Isis, all’estero come all’interno del Paese”. Dalle pensioni, all’Europa, al velo islamico, alla riforma della maggiore età, su praticamente tutti i temi Le Pen ha trovato modo di polemizzare con tutti gli avversari fino a essere etichettata da Fillon “la vera serial killer del potere d’acquisto” con la sua proposta di uscire dall’Euro.

Esaurite la formalità di questo primo show-down televisivo, la campagna elettorale francese ora dovrà osservare nuove regole per i media. Fino al 10 aprile, le norme prevedono un più rigoroso rispetto dei tempi per gli undici candidati per quanto riguarda le apparizioni in radio e tv; dal 10 aprile, e sino al 23, giorno del primo turno, andrà in vigore invece una totale par condicio. Entro il 23 aprile sono previsti altri due dibattiti TV.

(Testo di Askanews)

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