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Il giorno dopo le dimissioni di Gabriele Buia da presidente dell’Ance (anticipate da Formiche.net in questo articolo), emergono nuovi particolari sul clima di tensione che sta vivendo l’associazione nazionale dei costruttori. “E’ solo l’atto finale di un lunghissimo braccio di ferro interno, fatto di pressioni e polemiche varie“, ha rivelato una fonte confindustriale a questo giornale.

Non solo la contrapposizione tra la componente del centro-sud – che lavora spesso per il settore pubblico – e quella settentrionale, composta soprattutto dai grandi gruppi immobiliari che fanno dell’impegno nel settore privato la loro principale ragion d’essere. Ma, sottotraccia, anche i rapporti sempre più complicati tra Ance e Confindustria, di cui l’associazione degli imprenditori edili fa parte.

La crisi economica e d’identità del mondo confindustriale – cui non sfuggono né viale dell’Astronomia né l’organizzazione di rappresentanza dei costruttori – avrebbe contribuito a inasprire notevolmente i rapporti. In questo senso – borbottano molti piccoli e medi imprenditori edili – Confindustria starebbe sempre più cercando di ridurre gli spazi di autonomia di Ance; se non di svuotarla, come temono altri. Una tendenza – si racconta – già fortemente accentuata sotto la presidenza di Giorgio Squinzi, che negli ultimi tempi si sarebbe fatta ancor più evidente. Anche per la debolezza dimostrata in questa fase dall’associazione dei costruttori, in virtù soprattutto di una crisi che in questo comparto più di altri ha assunto i connotati di un autentico terremoto.

Contrasti così pesanti da aver portato Buia alle dimissioni, nonostante al termine del suo mandato mancasse meno di un anno. Un gesto inedito nella storia dell’associazione, considerato che mai – prima di Buia – un presidente aveva lasciato il suo incarico prima della sua scadenza naturale. A dimostrazione – si osserva nel quartier generale di Ance – delle pressioni che ha dovuto subire da quando, nel dicembre scorso, venne nominato presidente dopo la tragica morte per malattia del suo predecessore Claudio De Albertis, di cui era stato uno dei vice.

Difficoltà di cui Buia non ha fatto menzione nel comunicato stampa diffuso ieri nel tardo pomeriggio, dopo l’articolo di Formiche.net. “L’obiettivo è assicurare al nuovo esecutivo pieni poteri e un percorso di più ampio respiro necessario per portare a termine un programma a sostegno delle imprese e improntato alla crescita“, si legge testualmente nella nota. A questo punto – salvo colpi di scena che sembrano però da escludere – Ance si avvia ad andare a elezioni anticipate per la scelta del suo nuovo presidente. E in un atmosfera tutt’altro che distesa.

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