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Nella seconda giornata della Visita Ufficiale in Azerbaigian il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella assieme al Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian Ilham Aliyev ha piantato un albero all’Università ADA – Azerbaigian Diplomatic Academy, come icona della stretta collaborazione in piedi tra le due Nazioni. Al termine dei discorsi ufficiali, Mattarella si è spostato al Cimitero dei Martiri, dove ha deposto una corona. In precedenza era stato ricevuto dal Presidente della Repubblica del Kazakistan, Kassym-Jomart Tokayev, al Palazzo Presidenziale. Una prospettiva, quella del Caucaso e dell’Asia Centrale che per l’Italia è altamente significativa, sposandosi con la progettualità del governo Meloni in quelle latitudini alla voce geopolitica e relazioni bilaterali.

I concetti

“L’Italia è orgogliosa di partecipare, insieme all’Azerbaigian, a questa iniziativa e sono davvero lieto che stiamo dando un esempio di grande rilievo nella vita internazionale su come si mettano insieme l’approfondimento e lo sviluppo della formazione dei nostri talenti”. Queste la parole del Capo dello Stato all’università di Baku sottolineando la proficua collaborazione con gli atenei italiani. “È un messaggio alla comunità internazionale su come si svolge la vita nel mondo mettendo insieme e non contrapponendo capacità, talenti, risorse e prospettive”. Assieme al Presidente Ilham Aliyev è intervenuto all’inaugurazione dei nuovi padiglioni dell’Università ADA di Baku, definendolo “motivo di orgoglio per l’Italia”. L’amicizia che c’è qui, ha aggiunto, “manifesta che c’è un magnifico rapporto e vi sono grato, perché questo, oltre ad essere un fattore di consolidamento, di arricchimento della vostra esperienza personale, è un vantaggio per la nostra Repubblica nel rapporto con questo Paese amico”.

Cultura soft power

Si tratta di una collaborazione nata da alcuni anni, con l’obiettivo di cementare i rapporti bilaterali alla voce “campus”: l’accordo in questione venne firmato nel 2021 sulla cooperazione accademica per la nascita dell’Italy-Azerbaijan University, con sede a Baku, ospitata appunto nel campus dell’Ada University. In quell’occasione a Roma intervenne anche il Presidente della Repubblica dell’Azerbaigian. L’obiettivo dell’iniziativa, che coinvolge Luiss “Guido Carli”, Sapienza, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, Politecnico di Torino e Politecnico di Milano, è quello di essere propellente per una stagione di crescita e innovazione dell’Azerbaigian. Per questa ragione Mattarella ha citato questo evento come “una punta di diamante della nostra collaborazione”, ricordando che i rapporti bilaterali si sviluppano “dall’energia all’economia e all’industria, fino alla cultura, alla ricerca e all’istruzione”. La sua tesi è che Roma e Baku già in passato erano “crocevia di scambi non solo commerciali: circolavano idee, conoscenze e amicizia. Un’università comune è un messaggio alla comunità internazionale su come mettere insieme, e non contrapporre, capacità e risorse”.

L’Italia in Caucaso e in Asia centrale

Astana e Baku rappresentano un binomio su cui Roma ha da tre anni scommesso con insistenza, nella consapevolezza che tramite il comun denominatore delle relazioni commerciali e degli intrecci legati al ruolo globale, l’Italia punta ad ottenere corsie preferenziali in settori chiave come le energie rinnovabili, l’agricoltura, il turismo, la farmaceutica. Un anno fa Milano ha ospitato una tregiorni di scambi e dialoghi tra Italia e Kazakistan. Farmaceutica, tecnologie, turismo: l’obiettivo di Roma è rafforzare la penetrazione in un quadrante altamente strategico, che di fatto rappresenta una regione-obiettivo con una serie di prospettive interessanti, il tutto tramite il progetto Made in Kazakistan with Italy senza dimenticare i metalli rari di cui il Paese è ricco.

Mattarella a Baku dopo il Kazakistan. L'Italia rafforza le sue relazioni con Caucaso e Asia centrale

I significativi incontri del Capo dello Stato ad Astana e Baku testimoniano una relazione privilegiata che Roma può vantare con due Paesi altamente strategici. Al contempo è tramite il comun denominatore delle relazioni commerciali e degli intrecci legati al ruolo globale, che l’Italia punta ad ottenere corsie preferenziali in settori chiave come le energie rinnovabili, l’agricoltura, il turismo, la farmaceutica

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