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Metti una sera in Santeria (a Milano) Laura Boldrini, Giuliano Pisapia, Gad Lerner e qualche altro “comunista col rolex” – per dirla con Fedez e J Ax – e il gioco è fatto. Quale gioco? Restaurare il centrosinistra, meglio se ulivista. L’obiettivo, infatti, pare essere quello di rifondare l’Ulivo, versione 4.0: “Non succeda più che una parte della sinistra si allei per governare con il centrodestra“, ha intimato con voce suadente l’ex sindaco Pisapia dal palco di uno dei locali più in voga della movida meneghina che, ieri sera, pullulava di gente. Tutti accorsi per ascoltare il progetto politico dell’ex primo cittadino di Milano. Anche se la presentazione ufficiale – con tanto di programma si spera – è fissata per il prossimo 11 marzo a Roma. La sala principale, per intenderci quella dove è allestito il palco, era impraticabile già da qualche minuto prima dell’inizio. Lo spazio adiacente, dove è stata allestita una visione in streaming, si è riempito velocemente. Un uditorio un po’ attempato quello accorso da Pisapia e compagni.

INTRODUZIONE

A salire sul palco prima di tutti è stata Anita Pirovano (in quota Sel) che ha chiamato l’adunata a suon di “sharing” e “politica circolare“. Poi, è stata la volta dell’ex dc Bruno Tabacci che ha spiegato, ben poco renzianamente: “Vogliamo rilanciare l’area progressista per far sì che diventi perno della politica italiana. Come? Partendo dall’inclusione che è il contrario della rottamazione, con gentilezza che non vuol dire accondiscendenza, e guardando all’Europa perché non possiamo chiuderci e ghettizzarci“. A mediare l’incontro ci ha pensato Gad Lerner che, dopo aver augurato “buon San Valentino a tutti“, ha aggiunto: “Oggi, essere innamorati della politica è difficile. Un buon punto di partenza potrebbe essere Milano: europea, innovativa e del buon governo. Quella dell’esperienza della sobrietà e della legalità, avviata con la rivoluzione arancione nel 2011“.

LA PAROLA ALLA BOLDRINI

E’ il turno dei big. La prima a prendere la parola è stata Laura Boldrini, presidente della Camera dei Deputati. “Ringrazio Giuliano per avermi voluta qui. Sento addosso una grande responsabilità perché vogliamo ricostruire l’area progressista del centrosinistra, se ho ben capito“. Ha aggiunto: “La necessità del Paese non è solo la legge elettorale, il problema sono infatti le diseguaglianze che hanno tanti volti, quello sociale, territoriale e di genere. La sinistra ha perso la bussola, non si può chiudere in se stessa“. E ancora: “Vorrei un’area progressista e femminista, perché in un mondo al femminile ci guadagnano tutti“. Ancora: “La vorrei ambientalista, solidale ed europeista. Dobbiamo abbracciare l’Europa dei padri fondatori“. E’ felice di condividere questo progetto “con persone che credono nei propri valori e che sanno dialogare” ha concluso.

SMERIGLIO E MONACO

Prima di passare il microfono all’ex primo cittadino, Massimiliano Smeriglio, vicepresidente della regione Lazio, già nella vendoliana Sel, ha brevemente analizzato la situazione politica italiana: “Pur senza un leader e un partito la forza della destra è straripante: è al bar e per strada. Nel frattempo, prende sempre più piede l’organizzazione politica verticale del Movimento 5 stelle ma il Paese sta male. Per questo, bisogna organizzare una risposta ai bisogni degli italiani“. Come si risponde? “Con un nuovo Ulivo e un nuovo Prodi (Romano, ndr). Se ne sente sempre più il bisogno ha detto Franco Monaco, ex ulivista e prodiano della prima ora che ha aggiunto: “Prodi e Pisapia sono diversi ma hanno in comune, oltre alla gentilezza, il senso di inclusione. Pensano al noi e non all’io“.

L’EX SINDACO RACCONTA

Finalmente la parola a Pisapia che ha esordito chiarendo: “Non vado contro qualcuno o qualcosa e non sono un leader, perché questi rimangono da soli alla fine. I veri leader sono i giovani che torneranno a innamorarsi della politica e quegli uomini e quelle donne che ricominceranno ad andare a votare“. Applausi. Ha proseguito l’ex sindaco: “Vogliamo partire dal basso, dai territori, dall’associazionismo“. Poi, ha aggiunto: “Non voglio più vedere una parte del centrosinistra governare con il centrodestra. E’ successo perché i numeri non consentivano di fare altro, per questo il nostro impegno è, innanzitutto, a livello locale. Poi, nazionale e internazionale“. E ancora: “In Italia ci sono 8000 comuni, buona parte dei quali è in mano al centrosinistra ed è governata bene. Non basta dire no al precariato, serve creare lavoro“. Sembra agguerrito Pisapia, con mestizia s’intende. Ha aggiunto poi una nota di colore personale: “Avevo deciso di andare in pensione, mi sentivo di aver dato quello che potevo. Infatti, ho sempre vissuto dando molto a ciò in cui credevo. Ma, mi è scattato qualcosa quando ho visto che c’è ancora troppo bisogno di buona politica”. Ha detto ancora: “Ho provato in tutta Italia e ho visto rinascere l’entusiasmo, come quando c’era L’Ulivo. Se questa sfida su valori e contenuti è vincente è perché siamo partiti dal basso, senza rottamare nessuno. Chiediamo rispetto per chi come noi vuole mettere in campo nuovi valori attraverso coloro che hanno un’importante esperienza politica“. Il programma? “Lo costruiremo insieme“, ha concluso.

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