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Va letteralmente in fumo – per ora – il progetto di Facebook per portare la connessione Internet su satellite ai Paesi emergenti tramite un razzo SpaceX. E’ infatti esploso a Cape Canaveral durante i test pre-lancio il lanciatore a razzo Falcon 9 della compagnia di Elon Musk, patron anche della Tesla, insieme al suo carico, il satellite Amos-6 costruito dalla israeliana Spacecom e comprato da Facebook per dare la banda larga alle popolazioni dell’Africa.

CHE COSA È SUCCESSO

Nessun ferito, ha subito assicurato SpaceX sul suo profilo Twitter (in cui si legge che c’è stata un’anomalia sulla rampa di lancio che ha portato alla perdita del veicolo e del suo carico, ma nessun danno a persone); la deflagrazione è stata però potente e chi abita nei dintorni ha riferito di aver sentito un gigantesco boato che ha scosso gli edifici. Secondo quanto ha scritto SpaceX, il problema si sarebbe verificato durante le operazioni di carico del propellente (ossigeno liquido), ma l’azienda di Musk sta continuando a indagare per capire meglio le cause.

Wired riporta che “l’incendio si è sviluppato dalla parte più alta del razzo e questo probabilmente significa che l’esplosione si è originata o dove si trova l’ossigeno liquido del lanciatore al livello del secondo stadio oppure dove c’è l’idrazina, nella capsula cargo”. Se il problema è nell’ossigeno liquido del Falcon 9 si tratta di un grosso guaio per SpaceX, perché è lo stesso problema che ha causato l’esplosione di un razzo SpaceX nel 2015 diretto alla Stazione Spaziale Internazionale poco dopo il lancio.

Come spiega John Logsdon, esperto della George Washington University, un problema nel lanciatore potrebbe causare notevoli ritardi nelle missioni programmate da SpaceX (nove lanci entro fine anno); se invece l’incidente è avvenuto a livello della capsula cargo, l’impatto per l’azienda potrebbe essere minore. Eric Stallmer, presidente della Commercial Spaceflight Foundation, associazione di settore americana, sottolinea però che è inutile azzardare ipotesi adesso: ci vorrà tempo per capire che cosa è veramente successo. Secondo Qz, l’indagine sull’incidente potrebbe richiedere anche mesi.

IL SATELLITE DI FACEBOOK

Il razzo di SpaceX veniva testato in preparazione del lancio di domani, 3 settembre, che avrebbe dovuto mettere in orbita il satellite per le comunicazioni della Spacecom Amos-6, costato più di 100 milioni di dollari e che tra le sue funzioni principali aveva quella di permettere a Facebook di portare la connessione Internet su banda larga alle popolazioni africane, nell’ambito della sua iniziative Internet.org. Facebook, insieme alla francese Eutelsat, aveva anche speso 95 milioni di dollari per affittare per cinque anni le frequenze della banda Ka. Un investimento complessivo di 200 milioni di dollari, insomma, andato in fumo con il satellite e il suo vettore.

“Ci dispiace per questa perdita ma la nostra missione di connettere tutte le persone del mondo a Internet va avanti”, ha dichiarato ufficialmente Facebook. “Per fortuna abbiamo sviluppato altre tecnologie come Aquila che connetteranno le persone a Internet; restiamo impegnati nella nostra missione di portare Internet a tutti e continueremo a lavorare finché tutti avranno le opportunità di connessione che questo satellite avrebbe offerto”, ha scritto Mark Zuckerberg su Twitter.

IL NUOVO SISTEMA DI PROPULSIONE

Una delle grandi innovazioni che SpaceX ha introdotto è la possibilità di recuperare e riutilizzare i lanciatori, permettendo di abbattere enormemente i costi dei voli spaziali. Ciò si ottiene con un nuovo sistema di fueling, che si avvale di ossigeno liquido super-freddo (-207° C) così da caricare più carburante e far tornare il vettore a terra dopo il lancio del satellite, per riutilizzarlo in nuove missioni. SpaceX non sembra però essere riuscita a rendere del tutto affidabile il carico del propellente e il suo mantenimento a temperature bassissime: già lo scorso febbraio il motore di un razzo della SpaceX aveva avuto problemi col carico e poi, al momento di testare il lancio, aveva cominciato a prendere fuoco perché il combustibile si stava riscaldando; il test è stato quindi fermato. Tuttavia, quest’anno SpaceX è riuscita con successo a effettuare cinque lanci di razzi con il nuovo propellente (razzi dunque che sono tutti tornati a terra) e ha migliorato le sue prestazioni tanto da avere un track record ormai superiore ai concorrenti.

L’esplosione del Falcon 9 col satellite di Facebook rischia però di fermare i progressi di SpaceX, che sperava in una sfilza di successi per i lanci del Falcon 9, la parte redditizia del suo business, in attesa della messa in opera del nuovo Falcon Heavy che può trasportare il doppio della massa. SpaceX è anche in concorrenza con Boeing per diventare la prima azienda privata che trasporta le persone nello spazio con la navicella Dragon 2, i cui test avanzati dovrebbero iniziare nel 2017. Ma se il Falcon 9 ha ancora problemi, Elon Musk dovrà spendere più tempo e soldi del previsto nel sistemarli, sottraendo risorse ai nuovi progetti.

REPUTAZIONE (E BUSINESS) DA SALVARE

Musk dovrà anche impegnarsi per salvare la reputazione di SpaceX, non solo nei confronti del pubblico generale ma verso grandi clienti come la Nasa e il produttore di satelliti SES, convincendoli che il suo Falcon 9 è davvero affidabile. Dopo l’esplosione del razzo che andava sulla ISS, SpaceX è tornata a far volare i suoi veicoli spaziali, effettuando due missioni per la Nasa (di nuovo un rifornimento per l’ISS e il lancio di un satellite con scopi di ricerca). La Nasa ha finora confermato la sua fiducia in SpaceX, anche perché le ha fatto risparmiare più di 65 milioni di dollari, secondo una audit riportata da Qz; la stessa audit ha individuato alcune problematiche, compreso il lavoro fatto da una società cui SpaceX aveva appaltato parte dello sviluppo (il cui nome resta riservato) e che è stata sostituita. La Nasa ha concluso che SpaceX ha migliorato la sua qualità in modo soddisfacente ma ora Elon Musk dovrà affrettarsi perché quella fiducia non venga intaccata dal nuovo incidente.

SpaceX, tutti i dettagli sul razzo esploso col satellite di Facebook

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