Il grande dubbio di queste ore del dopo referendum riguarda il quando e con quale legge elettorale si andrà a votare. Attualmente per la Camera la legge elettorale è il cosiddetto Italicum (legge n. 52 del 2015), cioè un proporzionale con premio di maggioranza a seguito di eventuale ballottaggio. Un sistema che individuerebbe alla Camera un sicuro vincitore delle elezioni. Al…
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Tutte le incognite di una campagna elettorale permanente
Cerchiamo, per favore, di non prenderci in giro e di non raccontare balle, che tali rimangono anche se sparate a tutta pagina dai giornaloni che si lamentano continuamente di perdere copie nelle edicole, ma non si chiedono mai perché dovrebbero guadagnarne con la brutta abitudine di parlarsi fra loro, non ai lettori. I quali per fortuna da qualche tempo hanno…
Perché la vittoria del No farà rinascere il centrodestra. Parla Quagliariello
"Penso che il referendum abbia dato una grande spinta all'unità. Dopo la diaspora seguita alla crisi di sistema del 2013, il centrodestra si è ritrovato unito sul No alla riforma costituzionale. A questo punto la prima cosa da fare è andare verso una graduale ricomposizione, ad esempio tra le forze che rientrano nell'alveo cristiano-liberale come il mio gruppo e quello di Raffaele…
Perché i mercati avevano scontato il No
Domenica 4 dicembre la proposta di riforma costituzionale in Italia è stata respinta a larga maggioranza dalla popolazione: 19,38 milioni di elettori (59,2%) hanno votato No, mentre 13,37 milioni (40,8%) hanno votato Sì per la riforma del Senato. Si tratta di una grande vittoria del No. Ciò è ancora più vero se si considera che l'affluenza alle urne è stata…
Che cosa insegna il voto del 4 dicembre anche al mondo cattolico
La grande partecipazione popolare al voto sulla riforma costituzionale – una partecipazione che non si vedeva da anni - è la dimostrazione che quando si toccano temi importanti come la riforma della Costituzione le persone partecipano e non accettano condizionamenti di alcun genere: questo è un primo dato forte che emerge dalla consultazione di domenica e che sta a dimostrare…
Tutte le baruffe interne al Pd dopo la scoppola referendaria
Follow the money. Nelle zone economicamente più povere prevale il No, in quelle più ricche, invece, il Si. Nei 100 comuni con più disoccupati il No vince con il 65,8%, nei 100 con meno disoccupati vince il Sì con il 59%. Segno che il ceto medio, impoverito e disilluso, non ha creduto a questa riforma, ma ha necessità di “altro”.…
Perché non si può giochicchiare sull'euro dopo il referendum
Ed ora, che la festa è finita, tutti devono fare la loro parte. Assumersi le proprie responsabilità, per ricostruire un Paese che vira pericolosamente verso lo sbando. Chi inneggia al "populismo" o si trastulla con quelle parole d'ordine non ha capito nulla della crisi italiana. E della stessa crisi europea. Basti pensare alla Grecia di Tsipras. Voleva abbandonare l'euro. Inneggiava…













