Oggi la chiusura della campagna elettorale al Ponte della Musica, l’infrastruttura voluta da Walter Veltroni per unire la zona del Foro Italico e degli impianti sportivi con quella della cultura rappresentata dall’Auditorium di Renzo Piano. “Il simbolo di una città che può e che deve essere ricucita“, dice Roberto Giachetti, ieri protagonista del suo ultimo tour per Roma dopo un viaggio durato – compresa la sfida delle primarie – ben cinque mesi.
In giro tra un quartiere e l’altro a bordo del suo scooter, a rappresentare anche plasticamente il tentativo di rincorsa che ha caratterizzato il suo impegno alle elezioni capitoline. Giachetti lo fa capire quando incontra un gruppo di cittadini in uno spazio culturale del quartiere di Montesacro: “Secondo i pronostici saremmo dovuti arrivare quarti ma adesso invece ce la giochiamo in finale“. Un concetto ribadito anche dal presidente del Pd e commissario romano Matteo Orfini: “Ci davano quarti e siamo arrivati secondi al primo turno e siamo al ballottaggi. Ora cerchiamo di completare la rimonta“.
In fondo quasi un modo per dire che – date le premesse di partenza con Mafia Capitale e il fallimento di Ignazio Marino – quello ottenuto può essere già considerato un risultato positivo. A questo punto l’obiettivo principale – ragionano in molti nel Pd – è evitare che l’eventuale vittoria di Virginia Raggi sia troppo larga. Giocarsela fino alla fine e salvare il salvabile per poi ricostruire il partito romano. Nessuno lo ammette ufficialmente ma ufficiosamente lo pensano in molti. Non i volontari e i militanti però, che continuano a credere nel miracolo e a sostenere la corsa di Giachetti ovunque si presenti con il suo scooter.
Per una parte del Pd che forse lo ha abbandonato – ma non Gianni Cuperlo che ieri su Facebook ha fatto un appello a votarlo – ce n’è comunque un’altra, almeno apparentemente maggioritaria, che nelle ultime ore si è stretta intorno a Giachetti in modo ancora più forte. Instacabilmente accompagnato dai suoi principali collaboratori – il coordinatore della campagna elettorale Luciano Nobili e i giovani esponenti del Pd romano Marco Cappa e Andrea Casu – il vicepresidente della Camera ha passato il penultimo giorno della sua corsa capitolina in compagnia di figure di primo piano a livello nazionale e locale. Non solo Orfini ma soprattutto alcuni dei principali esponenti del governo di Matteo Renzi.
Nel pomeriggio – dopo Montesacro – si è spostato a Casal Monastero, estrema periferia nordest della Capitale per incontrare il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio. Non un appuntamento casuale il loro: in questa località per molti sconosciuta dovrebbe terminare il prolungamento della metro B di Roma. Il condizionale è d’obbligo perchè a 4 anni abbondanti dall’aggiudicazione dell’appalto nulla ancora si è mosso e soprattutto perchè non è detto che Virginia Raggi – in caso di vittoria – voglia andare avanti con l’opera. Che serva e che si debba fare per Delrio non c’è discussione: “Abbiate fiducia in questo sindaco che potrà fare davvero bene per questa città. Tutti i cittadini penseranno che si possa trattare di una promessa elettorale ma non è così. In Italia per fare ogni cosa ci vogliono trent’anni, è una guerra. Il prolungamento della metro B si può fare abbandonando alcune cubature impossibili“.
Del resto la presunta vocazione al no della candidata grillina è uno degli argomenti su cui Giachetti ha insistito di più nel corso dell’ultimo scorcio della sua campagna elettorale. Un concetto che il candidato Pd ha ribadito anche nel tardo pomeriggio al suo comitato elettorale in un incontro con il presidente della regione Lazio Nicola Zingaretti e il sindaco di Cagliari – rieletto al primo turno – Massimo Zedda: entrambi esempio di come i rapporti con la cosiddetta “sinistra sinistra” possano funzionare e non tradursi necessariamente in uno scontro, a differenza di quanto avvenuto a Roma con Stefano Fassina.
In serata poi l’evento più atteso con la visita di Maria Elena Boschi, che nel pomeriggio aveva invece fatto voltantinaggio pro Giachetti all’Eur. Il ministro per le Riforme Costituzionali invita tutti all’ultimo sforzo per convincere gli indecisi: “Serve l’ultima fatica mancano poche ore. Dobbiamo stare fissi al telefono per contattare tutti, dagli ex compagni alle ex fidanzate“. Poi – a voler dare l’esempio in modo simbolico – Boschi e Giachetti si sono messi materialmente al telefono a contattare gli elettori. L’estremo tentativo di riuscire nel miracolo.
Matteo Orfini
Massimo Zedda, Graziano Delrio, Roberto Giachetti ed Emilano Sciascia
Massimo Zedda, Graziano Delrio, Roberto Giachetti ed Emilano Sciascia
Massimo Zedda, Graziano Delrio, Roberto Giachetti ed Emilano Sciascia
Massimo Zedda, Graziano Delrio, Roberto Giachetti ed Emilano Sciascia
Nicola Zingaretti e Massimo Zedda
Roberto Giachetti e Nicola Zingaretti
Maria Elena Boschi e Roberto Giachetti
Roberto Giachetti e Maria Elena Boschi
Roberto Giachetti e Maria Elena Boschi
Roberto Giachetti e Maria Elena Boschi
Massimo Zedda
Massimo Zedda
Nicola Zingaretti, Roberto Giachetti,
Roberto Giachetti
Roberto Giachetti
Paolo Emilio Marchionne
Roberto Giachetti e Marco Cappa
Matteo Orfini
LO SPECIALE DI FORMICHE.NET SUL SECONDO TURNO DELLE ELEZIONI AMMINISTRATIVE
Oggi la chiusura della campagna elettorale al Ponte della Musica, l'infrastruttura voluta da Walter Veltroni per unire la zona del Foro Italico e degli impianti sportivi con quella della cultura rappresentata dall'Auditorium di Renzo Piano. "Il simbolo di una città che può e che deve essere ricucita", dice Roberto Giachetti, ieri protagonista del suo ultimo tour per Roma dopo un viaggio…
Fassino è come al personaggio de i “Sette Piani” di Buzzati. Al personaggio di Buzzati ci dissero che andava ricoverato solo per accertamento. Finì con i piedi a paletta al piano ultimo del palazzo alto, alto dove i malati stavano sistemati per ordine di gravità dal più alto al più basso. Ecco. A Fassino lo avevano imparato che alle elezioni…
È tempo di telecamere. I dibattiti televisivi tra i vari candidati, in vista dei ballottaggi, s'intensificano. Piero Fassino (Pd) e Chiara Appendino (M5s), che domenica si contenderanno la poltrona di sindaco di Torino, si sono incrociati prima su Sky e poi su Rai Tre, a In mezz'ora. Clima elettorale, frecciatine, programmi, promesse. Dietro lo schermo, però, ci sono le alleanze…
UN RISCHIO ECONOMICO BEN DEFINITO Il 50 per cento delle esportazioni britanniche ha come destinazione i Paesi dell’Unione europea e, in termini di Pil, i volumi commerciali con l’Ue rappresentano il 65 per cento del Pil rispetto al 20 per cento degli anni Sessanta. Se il Regno Unito (Ru) uscirà dall’Ue, il volume e i costi degli scambi commerciali ne…
L’Italia non deve temere troppo la Brexit, almeno secondo Standard & Poor’s. Nell’indice di vulnerabilità alla Brexit (Bsi), appena elaborato dall’agenzia di rating, il nostro Paese si classifica al 19° posto, tra gli ultimi dell’Eurozona e al di sotto delle altre maggiori economie del Vecchio Continente, ossia Germania, Francia e Spagna. Gli unici a potersi preoccupare meno di noi, secondo…
// // // // Ecco il programma provvisorio della Conferenza annuale di CONFASSOCIAZONI “Fare previdenza nell’era delle reti: le nuove sfide della welfare society” - 7 luglio 2016 (ore 14 -19) Roma, Tempio di Adriano (piazza di Pietra). Condivisione della visione di lungo periodo e networking ai massimi livelli... Vi aspettiamo in tanti. E fate caso ai prossimi Save the…
Aveva 42 anni e una grande passione politica. Jo Cox, deputata laburista, è morta oggi mentre usciva della biblioteca locale di Birstall, nel West Yorkshire, Inghilterra. Un uomo di 52 anni, identificato dalla polizia come Tommy Mair, l’ha accoltellata e ferita con un'arma di fuoco. Secondo alcune testimonianze raccolte dalle emittenti ITV e Sky News, l’aggressore avrebbe urlato “Britain first”…
Il sistema a sostegno dell’internazionalizzazione dell’imprenditoria italiana nel mondo è in una fase di vero e proprio stallo. Già da più di un anno il Governo Renzi, aveva annunciato di aver messo in cantiere la costituzione della cosidetta EXIM Bank alla quale sarebbe stato affidato in compito di gestire in modo coordinato le attività a sostegno dell’export/import Italiano nel mondo.…
“Se restiamo in Somalia è un problema, se partiamo è sempre un problema”. Omar ha 18 anni, ne aveva 16 quando è scappato per non essere reclutato dal gruppo terroristico Al-Shabaab. Ha impiegato due anni per raggiungere l'Italia. Prima tappa l'Uganda, poi il Sud Sudan, dove ha lavorato per un anno per mettere da parte la cifra sufficiente per attraversare…
Continua a far parlare di sé il candidato repubblicano per la Casa Bianca, Donald Trump. Questa volta, dal palco del Fox Theatre di Atlanta, il magnate ha parlato del rischio terrorismo e della necessità di arginarlo. Riferendosi agli attacchi terroristici degli scorsi mesi in Belgio ha detto: “Questo è solo l'inizio (…) Il Belgio è una bellissima città”.