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Sondaggi a raffica negativi per Donald Trump: il candidato repubblicano alla Casa Bianca affonda, in questa fase della campagna elettorale, mentre Hillary Clinton, senza fare nulla, lievita in testa. Trump fa tutto da solo, dice e si smentisce, tanto, come nota la stampa anglosassone, “per i suoi fan i fatti non contano”.

Per gli elettori, però, forse sì. La Fox, che pure è dalla parte del magnate, nonostante i litigi dell’estate 2015, assegna all’ex first lady il 49 per cento delle preferenze contro il 39 per cento allo showman.

Il Wall Street Journal, che è tendenzialmente vicino ai repubblicani, e la Nbc danno il 48 per cento a Hillary e il 39 èer cento a Donald. E il quadro per Trump è ancora più preoccupante se si guardano alcuni sondaggi in Stati chiave nell’Election Day: New Hampshire, Hillary è avanti 15 punti, 47 a 32; Pennsylvania, di 11 (49 a 38); Michigan, di nove (41 a 32). Nel New Hampshire e in Michigan, Hillary perse le primarie con Bernie Sanders: sono, quindi, due Stati in cui l’ex first lady non è fortissima.

Trump ha ricevuto due risposte secche dal presidente Obama su sue affermazioni dei giorni scorsi: aveva avanzato sospetti di brogli sul voto e aveva accusato l’Amministrazione democratica d’avere pagato un riscatto di 400 milioni di dollari per tre americani liberati dall’Iran dopo gli accordi sul nucleare, sostenendo che c’era un video che lo dimostrava.

Obama, che compie 55 anni e celebra il suo ultimo compleanno alla Casa Bianca, definisce “ridicole” le affermazioni di Trump sulle elezioni “truccate”: “Il signor Trump evoca teorie cospiratorie […] E’ ridicolo”. Quanto al riscatto all’Iran, la smentita della Casa Bianca è netta e pure la campagna di Trump riconosce l’errore: il video non mostrava quel che il magnate asseriva.

Una buona notizia per il candidato repubblicano arriva da Hollywood: intervistato da Esquire, l’attore e regista Clint Eastwood annuncia che tra il magnate e la Clinton sceglie il primo, soprattutto per la sua ostilità al presidente Obama e alle sue politiche. Eastwood, che come regista ha dimostrato notevole sensibilità, non è imbarazzato dal cattivo gusto del candidato repubblicano nelle sue dichiarazioni: “Si limita a dire quello che pensa e talvolta sbaglia […] Posso capire da dove viene ciò che dice, ma non sempre concordo con lui”.

Per Eastwood, 86 anni, la chiave del successo di Trump è proprio l’essere politicamente scorretto: “Tutti sono infastiditi dalla correttezza politica di questa generazione di ‘kiss-ass’ (leccaculo, ndr) che ci ritroviamo oggi. Tutti si comportano come se camminassero su gusci d’uovo”.

(post tratto dal blog di Giampiero Gramaglia)

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