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Gran fermento in Borsa e tra gli analisti per la commessa in arrivo dal Qatar per due colossi italiani come Fincantieri e Finmeccanica che nell’occasione hanno sconfitto il gruppo francese Dncs. Oggetto della commessa, che sarà annunciata ufficialmente domani a Roma, è la fornitura di cinque navi militari tutte equipaggiate. Per Fincantieri, questo è il primo ordine di rilevanti dimensioni per il segmento navale del gruppo, al di fuori del mercato vincolato italiano e degli Stati Uniti. Ed è anche una notizia positiva anche per Leonardo che, dopo l’aggiudicazione del contratto per la fornitura di Eurofighter al Kuwait, ottiene un’altra commessa militare nella zona del Golfo.

I NUMERI

Circa metà del valore della commessa da 4 miliardi di euro vinta da Fincantieri per la fornitura di cinque navi da guerra al Qatar sarebbe di pertinenza di Leonardo-Finmeccanica. Circa 700-800 milioni di euro sarebbero infatti relativi alla fornitura di radar e sistemi di difesa attraverso Selex Es, dice il Sole 24 Ore. Circa 1 miliardo di euro è il valore della fornitura di missili attraverso Mbda, in cui Leonardo detiene una partecipazione del 25%, ma in questa commessa la quota potrebbe essere superiore, essendo l’Italia capofila del contratto.

NOMI E ANNUNCI

La lettera di aggiudicazione, che dovrebbe essere seguita dal contratto, sarà firmata domani a Roma durante l’incontro tra il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, e il ministro della Difesa del Qatar. Le navi saranno costruite da Fincantieri nei cantieri di Riva Trigoso e Muggiano. Fincantieri è stata preferita ad altri, in particolare ai francesi di Dncs.

L’IMPATTO PER FINMECCANICA

Il valore totale della quota di pertinenza di Leonardo dovrebbe essere dunque – secondo gli addetti ai lavori – di almeno di 1 miliardo di euro, ma l’ammontare potrebbe essere superiore nel caso in cui la quota del contratto per la fornitura di missili fosse superiore al 25%. Per Finmeccanica/Leonardo gli analisti di Banca Akros – come scrive Mf/Milano Finanza – stimano un pagamento anticipato e quindi un beneficio di 500-600 milioni di euro sul flusso di cassa operativo di quest’anno. Inoltre si dicono “sicuri che la nuova commessa non sia inclusa” nel target di 20 miliardi di euro di nuovi ordini dato dal gruppo della Difesa per quest’anno.

LO SCENARIO MEDIORIENTALE SECONDO MEDIOBANCA

“Le spese per la difesa in Medio Oriente sono in aumento e non si sente l’impatto del basso prezzo del petrolio”, osservano gli analisti di Mediobanca Securities. “Le tensioni geopolitiche nella zona sono alte e, a prescindere dal petrolio, i Paesi sentono la necessità di rafforzare le loro capacità di difesa. I nuovi potenziali ordini sono per l’Eurofighter e i jet in Qatar che, dopo questo nuovo contratto, dovrebbero andare a Thales”, prevedono gli esperti di Mediobancache hanno un rating outperform e un prezzo obiettivo a 15 euro su Leonardo, invece hanno un rating underperform e un prezzo obiettivo a 0,32 euro su Fincantieri.

I GIUDIZI SU FINCANTIERI

Il pro-quota di questo ordine rappresenta una percentuale importante della raccolta ordini 2016: per Fincantieri significa raddoppiare rispetto alle attese di Equita, per Leonardo significa il 3,5-4% dei 20 miliardi di euro previsti che includono la maxi commessa per gli Eurofighter al Kuwait (escludendo Mbda che è consolidata ad equity); al netto del Kuwait sarebbe il 6/7%.

Sulla base degli ordini precedenti, gli analisti di Kepler Cheuvreux credono che la suddivisione tra Fincantieri e Leonardo-Finmeccanica  possa essere intorno al 60/40%. Se confermato, “questo significherebbe l’assunzione di ordini per 2,4-3 miliardi di euro per Fincantieri, un valore considerevole visto che sarebbe pari al 15-19% del portafoglio ordini del gruppo alla fine del primo trimestre, che a sua volta è cresciuto del 71% su base annua a 15,4 miliardi di euro, grazie al boom degli ordini nel segmento cruise”.

L’ANALISI DI CHEUVREUX

Quello navale è il segmento più redditizio della società: gli analisti di Kepler Cheuvreux stimano, infatti, un margine ebitda dell’8-10%. Inoltre, differentemente dai segmenti cruise e offshore, dove l’80% del valore delle navi è pagato al momento della consegna, il che porta un forte flusso di liquidità al capitale circolante netto in un periodo di forte crescita degli ordini, il capitale circolante netto della divisione navale è tipicamente neutro nel corso dell’esecuzione dei contratti.

L’OPINIONE DI BANCA IMI

Tutto questo, per Banca Imi, dovrebbe attenuare le preoccupazioni del mercato sul rischio di un aumento di capitale da parte della società, che potrebbe finanziare l’espansione del capitale circolante del segmento cruise. “Pensiamo che questo possa tradursi in un migliore controllo della posizione finanziaria netta che stimiamo a circa 700 milioni di euro entro la fine dell’anno”, aggiungono a Banca Imi. Il peggio potrebbe, quindi, essere passato per Fincantieri, secondo Kepler Cheuvreux, che ora ha una seconda chance dopo un 2015 molto negativo, con un importante profit warning lanciato a novembre con i risultati del terzo trimestre, per lo più a causa dei costi extra nel segmento cruise, aggravato dal calo del segmento offshore.

Fincantieri e Finmeccanica, tutti gli effetti della commessa militare del Qatar

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