Skip to main content

Il sequestro e l’uccisione di un sacerdote vicino a Rouen (Francia) e i vari attacchi a Würzburg, Monaco, Ansbach (Germania) sono stati compiuti da gente molto giovane e indottrinata con facilità. La Germania era un modello per l’integrazione dei rifugiati, ma l’islamismo radicale non si lascia assimilare. Esso è sostenuto da Arabia saudita e Qatar. Non c’è altra strada all’integrazione, ma occorre dire la verità: nel Corano ci sono elementi di guerra e violenza.

Dei tre gravi incidenti che hanno colpito la Germania (sul treno di Würzburg, a Monaco, ad Ansbach), uno solo di questi sembra fuori del rapporto col mondo islamico, quello di Monaco. Finora la polizia non ha trovato alcun rapporto fra il giovane tedesco-iraniano e l’Isis. In più era in cura psicologica. È stato – sembra – un atto di follia. Un suo amico lo ha salvato, togliendogli il sacco con 300 proiettili. Per il momento la polizia dice che non ci sono prove di legami con l’islamismo. Nel caso degli attacchi in Francia (Rouen, Nizza, Parigi, ecc…) il legame con l’Isis è chiaro.

Per il giovane di Wurzburg, che ha ferito cinque persone sul treno, i legami con l’Isis sono provati. Come pure per il giovane che si è fatto scoppiare ad Ansbach. La cosa sorprendente è che sono tutti giovani; tutti noti non come gente fanatica, o particolarmente religiosa; tutti con situazioni tranquille, per nulla problematiche. Quello di Würzburg era in una famiglia adottiva, alla quale lui non si confidava. In ogni caso nessuno prevedeva un tale sviluppo terrorista.

Tutti e tre i casi sono sorprendenti perché molto giovani, non allenati in qualche campo di addestramento; tutti andavano a scuola. Non è ancora chiaro come siano venuti a contatto con l’Isis. Di certo non in modo diretto, ma attraverso internet, dove si trovano alla luce del sole delle proposte violente.

Tanti attentati in pochi giorni hanno creato turbamento in Germania, anche se la polizia ha mostrato tutta la sua efficienza, soprattutto a Monaco: sono riusciti a spiegare un controllo della situazione davvero in modo ammirabile.

Nel caso di Wurzburg, il giovane è stato ucciso da una poliziotta. Qualcuno l’ha rimproverata per aver fatto fuoco, ma il ministro degli Interni l’ha elogiata.

Tutti vengono da ambienti tranquilli, né poveri, né ideologizzati. È differente dal caso di Nizza, dove l’attentatore aveva calcolato da tempo tutto il colpo; aveva perfino chiuso il suo conto in banca e spedito 100mila euro ai suoi parenti (dono dell’Isis?). Anche amici suoi hanno detto che il giovane tunisino aveva programmato tutto.

Nel mondo arabo si dice che dietro a tutto il fenomeno terroristico islamico vi siano l’Arabia saudita e il Qatar. All’inizio della sua storia, tale movimento fondamentalista era per distruggere la componente sciita in Iraq e in Iran. Poi è diventata una lotta contro tutti.

Nel caso della Germania, tutti sono stupiti: ha accolto un milione e più di migranti e li tratta piuttosto bene. Un centro di rifugiati vicino a casa mia funziona molto bene: i bambini vanno a scuola, ricevono sovvenzioni, gli adulti vano a scuola di tedesco la sera.

Il cambiamento repentino fra questi giovani è una novità.

Ora la critica verso Angela Merkel è fortissima e tutti la criticano per la sua generosità nell’accoglienza. Forse la situazione sta cambiando: finché erano poche migliaia, l’integrazione era qualificata. Ora che i rifugiati sono diventati centinaia di migliaia, forse il programma di integrazione non tiene più.

Tanti tedeschi dicono che è in crisi il progetto di integrazione perché il numero dei migranti è stato troppo grande. Voglio dire, però, che paragonandola con il resto dell’Europa, la Germania era davvero un modello nello sforzo di integrare gli immigrati.

E ancora oggi la soluzione è l’integrazione, non il rifiuto dei migranti.

Purtroppo l’Islam fa fatica a integrarsi perché ha una cultura in molti punti opposta a quella attuale dell’occidente. Dal punto di vista religioso, sociale, dei rapporti uomo-donna, in rapporto al mangiare è un sistema completo. Che la religione sia diversa, questo non è un problema. Ma il fatto è che nell’Islam la religione è legata a un sistema politico, sociale, culturale, storico, di costume, che influenza tutto: il vestire, il dar la mano a uno o all’altra, le relazioni sociali.

Sono così tante cose che rendono difficile assimilare le idee dell’occidente.

In passato, quando vi erano nordafricani che arrivavano in Europa, essi erano già un po’ secolarizzati, o perché avevano subito la colonizzazione francese e per lo stile imposto dai loro capi (in Tunisia e in Algeria), o perché erano berberi, etnie locali che si rifiutavano di definirsi “arabi”.

Oggi invece, l’influsso radicale e islamista che propone un mondo diverso in tutti gli aspetti, rende l’integrazione molto più difficile.

Se si mantiene la posizione islamista (Fratelli musulmani, salafiti, ecc) l’integrazione è difficile. Ma se si accetta di essere musulmani aperti, che vogliono anche imparare dalla società occidentale, allora è possibile. Una volta era così: la società occidentale era considerata un modello per lo sviluppo e l’emancipazione. Oggi invece è il contrario: per molti musulmani la società occidentale è da rigettare. E intanto si crea un nuovo modello islamico o islamista (fondamentalista).

Per il nostro secolo questo è un grande conflitto.

Si deve anche avere il coraggio di dire anche che l’Islam ha elementi di violenza nel Corano e nella vita di Maometto. Se invece si continua a dire che “l’Islam è una religione di pace”, creiamo solo confusione e mistificazione.

Ieri ascoltavo un discorso della premier britannica Theresa May, quando non era ancora premier – tre anni fa – in cui, in un incontro con musulmani ripete mille volte: “L’islam è una religione di pace, l’islam è una religione di pace! Non c’è nel Corano un solo versetto di violenza!”. E riceve l’applauso entusiasta dei presenti. Tutto questo è incredibile: è un tentativo di minimizzare il problema. E questo avviene anzitutto da parte dei capi politici europei, più che dalla popolazione.

Perché fanno questo? Per avere i voti delle comunità islamiche. Anche in Francia è così: da alcuni anni in Francia il governo può donare terreni per moschee e centri islamici con affitti gratuiti per 99 anni. Così stanno riempiendo la Francia di moschee finanziate da Paesi che sostengono il terrorismo.

Fra i politici c’è una perdita del senso morale, dato che sono disposti a tutto pur di accumulare voti. E c’è anche un pizzico di ignoranza: nessuno direbbe che nel Corano non vi sono versetti violenti! Ignoranza e perdita di senso morale sono una miscela esplosiva.

(Estratto di un articolo pubblicato su Asia News)

Isis, Islam e la pace. I dubbi del padre gesuita Samir

Il sequestro e l’uccisione di un sacerdote vicino a Rouen (Francia) e i vari attacchi a Würzburg, Monaco, Ansbach (Germania) sono stati compiuti da gente molto giovane e indottrinata con facilità. La Germania era un modello per l’integrazione dei rifugiati, ma l’islamismo radicale non si lascia assimilare. Esso è sostenuto da Arabia saudita e Qatar. Non c’è altra strada all’integrazione,…

Francesco Gaetano Caltagirone

Tutti i progetti di Suez in Acea post Caltagirone

La lentezza dell’Amministrazione e la velocità del mercato. Mentre a Palazzo Senatorio si discute, soprattutto si litiga, sui futuri destini dell’AMA, Francesco Gaetano Caltagirone mette a segno un piccolo colpo. Vende una parte cospicua della sua partecipazione in Acea a Suez, la grande azienda francese, che da sempre si occupa di servizi, ed è da tempo presente nel capitale della…

Gabrielli Franco, Spionaggio

Il terrorismo, gli allarmi e gli allarmismi inutili

L’allarme terrorismo preoccupa i cittadini, aumenta la tensione nei governanti e nelle forze dell’ordine, eccita i giornalisti. E’ tutto un rincorrersi di allarmi, di livelli di sicurezza e di forze speciali, citate non sempre a proposito e qualche volta da chi fatica a distinguere un carro armato da una nave. Il ripetersi di attacchi in Europa giustifica naturalmente una costante…

Ecco come la Russia di Putin fa la guerra cyber agli Usa. Parola di Clapper

Da Aspen, dove è in corso un forum internazionale sulla sicurezza, il capo della National Intelligence James Clapper ha dichiarato che dal punto di vista della cyber-intelligence gli Stati Uniti sono già in guerra con la Russia. Clapper ha sotto sottolineato come l'interferrenza nelle questioni di politica interna nei Paesi limitrofi è ormai diventata una prassi operativa di Mosca, e…

milan, centrodestra

Steven Zheng, chi è il magnate cinese amico di Xi Jinping che punta sul Milan di Berlusconi

Tra annunci e smentite, rilanci e stop improvvisi, la storia del Milan in mano ai cinesi si tinge sempre più di giallo. Se fino a ieri il nome che circolava negli ambienti finanziari come il deus ex machina dell'operazione era quello di Nicolas Gancikoff destinato a diventare il nuovo Adriano Galliani, adesso c'è un duo di magnati cinesi a capo del fondo…

Vi racconto la sindrome del celibato che imperversa in Giappone

Il Giappone si rimpicciolisce. A volte la scala temporale di un cambiamento è tale che è difficile osservarlo e rendersi conto che sta accadendo davvero, ma il crollo demografico giapponese, un calo ormai verticale, ha raggiunto il punto che gli urbanisti nipponici si trovano a dovere pianificare non per la crescita delle popolazione—il caso che a noi sembra normale—ma per il suo restringimento. Devono…

Il doppio standard di Mosca con Israele

Dal 25 luglio scorso, l'Esercito Arabo Siriano di Bashar el Assad ha martellato con la sua artiglieria, spesso sostenuta logisticamente dai russi, il fronte israeliano delle alture del Golan. L'obiettivo è, evidentemente, quello di provocare una risposta dello Stato Ebraico e di far entrare direttamente in guerra, quindi, proprio Gerusalemme nel quadrante siriano. Un suicidio inutile per Israele, un ritorno delle vecchie…

Marina Militare, MIGRANTI

Chi e come sta dando una mano alla Marina per i migranti

Salvare vite umane non è solo compito degli Stati. Talvolta anche i privati scendono in campo per dare il loro contributo. Da qualche anno, per esempio, Marina Militare e Guardia Costiera possono contare sull'aiuto di Moas, Migrant Offshore Aid Station, una Ong attiva nel soccorso ai migranti del Mediterraneo fondata e interamente finanziata da due imprenditori residenti a Malta e…

Misure vincolanti anti-Co2, che cosa dovrà fare l'Italia

La Commissione europea ha presentato negli scorsi giorni un pacchetto di misure per "accelerare la transizione verso la riduzione delle emissioni di CO2 in Europa in tutti i settori dell'economia", con principi guida che l'esecutivo Ue definisce "chiari ed equi per gli Stati membri". Mentre la stampa commenta dicendo che "i ricchi Stati del nord si faranno carico del grosso del…

Infrastrutture Italia strade italia investire

Cosa fa la Cina in silenzio per le reti mondiali

"La situazione economica globale è difficile e i rischi di caduta persistono, come indicano le fluttuazioni dei prezzi delle commodity e la bassa inflazione in molte economie. La volatilità eccessiva e i movimenti disordinati nei tassi di interesse possono avere delle implicazioni negative per la stabilità economica e finanziaria", si legge nella dichiarazione finale del summit dei ministri delle Finanze…

×

Iscriviti alla newsletter