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La Russia ha deciso di revocare l’accreditamento a sei dipendenti dell’ambasciata del Regno Unito. L’Fsb, il servizio di intelligence che si occupa di sicurezza interna, ha citato documenti che confermerebbero “il coinvolgimento di Londra nell’escalation della situazione politico-militare internazionale con l’obiettivo di infliggere una sconfitta strategica alla Russia”. Da qui la decisione di “considerare le attività dei diplomatici britannici inviati a Mosca attraverso la direzione come una minaccia alla sicurezza della Russia. Pertanto, il ministero degli Affari Esteri, sulla base dei documenti forniti dall’Fsb e in risposta ai numerosi passi ostili di Londra, ha revocato l’accreditamento di sei dipendenti dell’ufficio politico dell’ambasciata britannica, le cui azioni hanno rivelato segni di intelligence e lavoro sovversivo”. Inoltre, il servizio ha avvertito che nel caso in cui venissero rilevate “azioni simili tra i dipendenti della missione diplomatica britannica” verrà chiesta la “cessazione anticipata delle loro missioni nella Federazione Russa”.

“Condividiamo pienamente” le valutazioni espresse dall’Fsb, ha affermato Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo. “L’ambasciata britannica si è spinta ben oltre i limiti previsti dalle Convenzioni di Vienna”, ha aggiunto. “Ma la cosa più importante è che non stiamo parlando solo dell’aspetto formale della questione e del mancato rispetto delle attività dichiarate, ma di azioni che mirano a danneggiare il nostro popolo”.

Secondo Lord Peter Ricketts, ex consigliere per la sicurezza nazionale britannico, la mossa della Russia è “una punizione russa per il fatto che il Regno Unito è visto come un sostenitore della fornitura di armi all’Ucraina”. Al programma Today di BBC Radio 4, ha definito le ragioni addotte dai servizi d’intelligence russi come “completamente inventate”. “Ci è stato detto che l’agenzia di spionaggio russa è in possesso di documenti provenienti da un dipartimento del ministero degli Esteri, che dicono che il compito dell’ambasciata è quello di assicurare la sconfitta strategica della Russia contro l’Ucraina. Beh, sorpresa, sorpresa”, ha detto, “questa è la politica britannica dichiarata da due anni e mezzo”. L’ambasciata non è di grandi dimensioni, ha aggiunto Lord Ricketts, quindi questo, per un certo periodo, “diminuirà ciò che l’ambasciata può fare”. A maggio, il governo britannico aveva l’addetto militare russo a Londra. Una mossa a cui Mosca aveva risposta con reciprocità. Di fatto, sono state interrotte le relazioni militari dopo 83 anni.

Sono ore particolarmente delicate per le relazioni tra Russia e Regno Unito. Il premier britannico Keir Starmer è a Washington per incontrare il presidente americano Joe Biden. Si attende da loro il via libera all’Ucraina all’utilizzo delle armi fornite per colpire il territorio russo. Ipotesi a cui il presidente russo Vladimir Putin ha risposto sfoderando la sua solita retorica, secondo cui se la Nato dovesse essere “direttamente coinvolta” nel conflitto ucraino, permettendo a Kyiv di colpire il territorio russo con missili a lungo raggio di fabbricazione occidentale, ci saranno conseguenze. Mosca ha ripetutamente affermato di essere pronta a usare tutti i mezzi disponibili per difendersi, comprese le armi nucleari “nel caso in cui la sua sovranità e integrità territoriale siano minacciate”. Anche qui niente di nuovo, considerato che è nella dottrina nucleare russa e ha a che fare con la deterrenza.

Tutte le tensioni diplomatiche e militari tra Londra e Mosca

È il giorno dell’incontro tra Biden e Starmer che dovrebbe portare all’autorizzazione per l’utilizzo dei missili forniti a Kyiv contro il suolo russo. L’Fsb: “Londra coinvolta nell’escalation”. È la solita retorica di Putin

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