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Prende forma la squadra di manager che affiancheranno l’ad Jean Pierre Mustier sul ponte di comando di Unicredit. Gianni Franco Papa sarà il nuovo direttore generale di Unicredit . L’attuale vice direttore generale e responsabile del corporate assume la responsabilità di tutte le attività di business, “con deleghe ampie e rafforzate”. Lasciano il gruppo, invece, Paolo Fiorentino, attuale direttore operativo, e il direttore finanziario Bernardo Mingrone. È quanto ha deciso ieri il cda dell’istituto con parere favorevole del comitato corporate governance.

La nuova struttura manageriale di Unicredit, e le relative nomine, saranno operative dal primo settembre. Mustier manterrà anche “diretta supervisione” sulle strategie delle diverse attività, sui rischi, la compliance, le risorse umane e le principali attività operative. Le attività operative saranno guidate da Ranieri De Marchis, attuale capo delle attività di audit e di controllo interno, e da Francesco Giordano, oggi direttore finanziario di Hvb, la banca tedesca del gruppo, entrambi con l’incarico di direttore operativo.

I due manager saranno chiamati a “trasformare il modello operativo del gruppo, ridurre i costi, semplificare processi e procedure, e infondere a tutti i livelli sempre maggiore responsabilità e trasparenza”. De Marchis, in particolare, sarà a capo di tutte le attività operative, dell’It, della sicurezza e dei controlli interni mentre Giordano avrà responsabilità specifiche per i costi, gli acquisti, il real estate e la finanza. Inoltre Mirko Bianchi, attuale direttore finanziario di Bank Austria, è stato nominato direttore finanziario di tutto il gruppo. Invece Marina Natale riporterà direttamente all’amministratore delegato e guiderà la struttura strategy e m&a nella fase di revisione strategica delle attività.

Quanto alle attività italiane di Unicredit saranno affidate a una squadra di manager sotto la supervisione di Papa; Andrea Casini, attuale responsabile delle attività del gruppo in Bulgaria, e Giovanni Ronca, oggi capo della filiale di New York, sono i due nuovi responsabili per l’Italia. Mentre l’attuale country chairman per l’Italia, Gabriele Piccini, “assumerà un’altra posizione all’interno del gruppo”. Gianfranco Bisagni e Olivier Khayat, attuali vice responsabili delle attività Cib, saranno a loro volta a capo della divisione Cib e riporteranno a Papa.

Unicredit ha definito questa nuova struttura organizzativa con l’obiettivo di semplificare il gruppo, rendere più efficiente l’assetto operativo, identificare in modo più netto ruoli e competenze del senior management, rafforzare la capacità di individuazione delle responsabilità grazie a linee decisionali e di riporto più corte.

La nuova struttura, ha spiegato ancora la banca, “riduce il numero dei diretti riporti dell’amministratore delegato, la cui attività potrà così focalizzarsi sulla definizione delle strategie di gruppo, la gestione dei rischi e l’ottimizzazione dei costi di struttura”. Per l’amministratore delegato Mustier questa nuova struttura manageriale rappresenta il primo passo nella riorganizzazione della banca con l’obiettivo di rendere il gruppo “più snello, più semplice e più efficiente”.

Con una struttura più leggera, una linea di riporti più corta e responsabilità più chiare, ha sottolineato l’ad, “potremo dare impulso a una cultura del gruppo centrata su una rigorosa disciplina dei rischi e dei costi e fortemente focalizzata sulla capacità di esecuzione. Con le persone giuste al posto giusto, la squadra di Unicredit sarà in grado di concentrarsi sull’obiettivo di creare valore in maniera significativa, costante e sostenibile nel tempo”, ha assicurato.

I movimenti nel management, ha aggiunto Mustier, “ci permettono di sviluppare ancora di più il bacino di talenti di cui disponiamo, di far crescere laddove è possibile le risorse interne e di salvaguardare anche per il futuro la forza manageriale del gruppo”. Intanto, ha ricordato il top manager, il management di Unicredit è sempre più concentrato sulla profonda revisione del piano strategico, che sarà resa nota prima della fine dell’anno e che avrà come obiettivi centrali l’ottimizzazione della struttura di capitale, un’ulteriore riduzione dei costi e una sempre migliore capacità di mettere a disposizione dei clienti Unicredit la piattaforma internazionale del gruppo.

Il ridisegno dei vertici non fa presa sul titolo Unicredit a Piazza Affari, ancora in calo del 2,70% a quota 2,232 euro. La nuova struttura organizzativa, con l’obiettivo di semplificare il gruppo e rendere più efficiente l’assetto operativo “era attesa, anticipata dai giornali. In generale, piace la rapidità di azione del nuovo ad, ma il titolo in borsa continua a muoversi in linea con l’andamento negativo del settore bancario in generale”, ha commentato un gestore all’agenzia Mf-DowJones.

Pubblicato su Italia Oggi/ MF/Milano Finanza, quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi

 

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