Skip to main content

Per Banca Carige la doccia fredda arriva il 19 febbraio. Quel giorno, la Banca centrale europea (Bce) invia una lettera in cui presenta un nuovo conto alla banca ligure per il momento ancora guidata dall’amministratore delegato Piero Montani. Carige, quotata in Borsa, comunica al mercato l’esistenza della missiva, e quindi le nuove critiche e obiezioni in arrivo dall’Eurotower, la sera del 3 marzo, dopo un consiglio di amministrazione fiume. E contestualmente la banca è costretta ad annunciare una perdita per il 2015 di oltre 100 milioni di euro, più del doppio rispetto a quella che aveva già comunicato al mercato in via preliminare.

IL CONTENUTO DELLA LETTERA

Ma quali sono i contenuti della lettera della Bce? A spiegarlo, nel dettaglio, è il comunicato diffuso dalla stessa Carige: “In data 19/2 è pervenuta alla banca nella forma della cosiddetta draft decision (una bozza, ndr) una lettera con la quale la Bce ha comunicato l’intenzione di adottare una decisione relativamente a “The reduction of risks and the presentation of a plan to restore compliance with supervisory requirements””, ossia, tradotto in italiano, “La riduzione dei rischi e la presentazione di un piano per allinearsi ai dettami della vigilanza” europea. “Pur a fronte delle azioni che la banca ha posto in essere, e riconosciute dalla medesima Autorità – prosegue la nota di Carige – al fine, in particolare, del rafforzamento del patrimonio, del miglioramento della governance e dei controlli e della maggiore efficienza della gestione, tale draft decision richiede di predisporre: un nuovo funding plan, entro il 31/3/2016 (un piano per reperire risorse, ndr); un nuovo piano industriale che tenga conto del deterioramento dell’attuale scenario rispetto alle originarie previsioni, entro il 31/5/2016; un piano che rifletta nuove considerazioni sulle opzioni strategiche del gruppo, sempre entro il termine del 31/5/2016”.

LA MOSSA DELLA FAMIGLIA MALACALZA

Insomma, richieste stringenti e importanti, che in qualche modo sembrano avvalorare la tesi della famiglia Malacalza, prima azionista di Carige al 17,6%, che il 12 febbraio, probabilmente scontenta della gestione dell’istituto, aveva preannunciato un cambio degli attuali vertici, ossia l’ad Montani e il presidente Cesare Castelbarco. “Malacalza Investimenti – si leggeva in una nota dell’azionista del 12 febbraio – ritiene che occorra determinare le condizioni per una guida della banca che assicuri nel prossimo futuro quella piena esplicazione, fino a oggi inespressa, delle potenzialità di consolidamento, rilancio e sviluppo, il cui sollecito avviamento è tanto più necessario e urgente in considerazione della presente critica contingenza di sistema”.

NUOVI VERTICI

Proseguendo su questa linea, nei giorni scorsi, poco prima dell’annuncio della dura lettera arrivata dalla Bce, l’azionista di riferimento aveva alzato il velo sul nuovo tandem di comando della banca: l’ex presidente della Corte Costituzionale, Giuseppe Tesauro, al posto di Castelbarco, e Guido Bastianini come nuovo ad. Quest’ultimo, classe 1958, è l’attuale presidente di Banca Profilo, l’istituto quotato in Borsa e controllato dalla Sator di Matteo Arpe. Si dice che i Malacalza abbiano un rapporto consolidato con Arpe, “ragazzo prodigio” della finanza italiana all’epoca in cui guidava Capitalia. Il vice di Tesauro, invece, sarà lo stesso Vittorio Malacalza, classe 1937, capostipite della famiglia che vive a Genova e che nel mondo della finanza è diventata famosa per lo scontro su Pirelli con Marco Tronchetti Provera.

REVISIONE DEI CONTI 2015

I nuovi vertici saranno nominati dall’assemblea degli azionisti anticipata al 31 marzo. In quell’occasione, i soci, oltre a scegliere i nuovi componenti del consiglio di amministrazione, approveranno il bilancio del 2015. Carige, insieme con l’annuncio della lettera ricevuta dalla Bce, si è trovata costretta a correggere in negativo i numeri già comunicati al mercato in via preliminare l’11 febbraio. In particolare, la perdita è più che raddoppiata, passando da 44,6 a 101,7 milioni, a causa della svalutazione dell’avviamento residuo di Carige, pari a 57,1 milioni. La decisione, ha spiegato la banca nella stessa nota in cui ha comunicato l’esistenza della missiva dell’Eurotower, è stata presa in seguito alle “difficoltà di contesto” che “si sono riflesse specialmente sui risultati relativi alla raccolta diretta, che risultano in flessione rispetto ai livelli dello scorso esercizio, e hanno anche parzialmente condizionato i risultati di conto economico del gruppo” nonché alla luce della stessa “draft decision della Bce” e “al protrarsi delle difficoltà di mercato registrate in avvio di 2016”. Carige ha pero precisato che il peggioramento dell’ultima riga di conto economico non ha “riflessi negativi sulla redditività prospettica e sui profili di adeguatezza patrimoniale” e “di liquidità del gruppo”. La Borsa, tuttavia, non l’ha presa bene e dopo la notizia della lettera della Bce e della perdita peggiore di quella preliminare ha penalizzato duramente l’azione in Borsa.

Carige, ecco tutti i guai della banca ligure

Per Banca Carige la doccia fredda arriva il 19 febbraio. Quel giorno, la Banca centrale europea (Bce) invia una lettera in cui presenta un nuovo conto alla banca ligure per il momento ancora guidata dall'amministratore delegato Piero Montani. Carige, quotata in Borsa, comunica al mercato l'esistenza della missiva, e quindi le nuove critiche e obiezioni in arrivo dall'Eurotower, la sera…

off-shore

Ecco come e perché il petrolio è vitale per la Libia

Tutto il mondo aspetta che la Libia rientri nel mercato mondiale dell’energia. L’economia dell’intera Libia deriva principalmente dal petrolio. Questo rappresenta oltre l’85% del suo prodotto interno lordo e praticamente la totalità delle sue esportazioni. Infatti, nel Paese si trovano le più vaste riserve petrolifere del continente africano. Si tratta di “olio leggero”, pregevole per l’elevata percentuale di frazioni a basso…

Tutte le pulsioni Nimby celate nel referendum No Triv

Nel prossimo mese di giugno i cittadini italiani saranno chiamati a votare in 1.322 Comuni italiani, tra cui molte città importanti come Roma, Milano, Torino e Napoli. E prima di allora una parte di loro avrà già votato alle primarie, la selezione dei candidati del centrosinistra che dovranno poi competere alle amministrative comunali con gli aspiranti sindaci degli altri partiti…

Perché Obama gongola per l'esito delle elezioni in Iran

Gli americani sono tuffati in queste ore nel mare magnum della loro campagna elettorale, che si è aperta l'estate scorsa e non si chiuderà prima del novembre di quest'anno. Qualcuno, intanto, ha messo nel cassetto una vittoria elettorale molto più immediata e destinata ad avere ripercussioni anche nell'arena politica di Washington. E a vincere è stato l'unico uomo politico Usa…

Che cosa si architetta su pensioni e imposte

Parafrasando un libro dell’umorista Paolo Monelli, pubblicato ai tempi della prima guerra mondiale (La Guerra è Bella ma Scomoda, Il Mulino), come un ritornello a Palazzo Chigi si ripete "La Guerra è Bella ma Costa". Il Presidente del Consiglio avrebbe voluto un ‘primato morale’ sulla prossima ventura "guerra di Libia", ma il Pentagono ed il Dipartimento di Stato lo hanno…

Chiudere Guantanamo: sogni e guai di un presidente

L'ex capo dello stato maggiore congiunto della Difesa americana, il generale a quattro stelle Martin Dempsey, si sarebbe opposto palesemente al trasferimento di un detenuto dal supercarcere per terroristi di Guatanamo, ma sarebbe stato ignorato dall'Amministrazione. Lo scoop è stato fatto a dicembre dal Washington Free Beacon, sito di informazione americano apertamente neocon, che ha raccolto una testimonianza diretta del comandante…

Che cosa succede al centro tra Alfano, Verdini e Zanetti

La grande battaglia per il centro è appena cominciata. Da sempre quello è lo spazio in cui si decidono le competizioni elettorali. E anche la prossima non farà eccezione. L’Italicum, però, con il premio alle liste anziché alle coalizioni, spingerà le forze politiche a unirsi. Perché, mai come con la nuova legge elettorale che verrà, l’unione farà la forza. Al…

george pell

Tutti i travagli del cardinale George Pell

Quattro audizioni in una settimana, dalle 22.30 alle 2 del mattino, in videoconferenza per l’Australia. “Sono un po’ stanco”, dice alla Stampa il cardinale George Pell, prefetto della Segreteria per l’Economia e già arcivescovo di Melbourne e Sydney. Interrogato dalla Royal Commission australiana che indaga sugli abusi su minori commessi tra gli anni Settanta e Ottanta da parte di membri…

Grigory Yavlinsky

Ecco come Grigory Yavlinsky sfida Vladimir Putin

In Russia è ufficialmente iniziata la lunga corsa alle elezioni presidenziali del 2018 e Vladimir Putin ha già il suo primo sfidante: Grigory Yavlinsky, economista e fondatore del partito social-liberale e filo occidentale Yabloko, una vecchia volpe della politica russa che ha già provato a conquistare il Cremlino nel 1996 sfidando Boris Eltsin (raccolse il 7,3%) e nel 2000 contro…

Dario Edoardo Viganò

Dario Edoardo Viganò, chi è l'uomo forte della comunicazione del Vaticano

Cambia la comunicazione in Vaticano, ma per il responsabile della cabina di regia monsignor Dario Edoardo Viganò si potrebbe aprire un futuro alla guida dell'Arcidiocesi di Milano. Secondo quanto risulta a ItaliaOggi, monsignor Viganò – al momento prefetto della Segreteria per la comunicazione, cabina di regia dei media vaticani voluta da Papa Francesco – una volta consacrato vescovo (al momento…

×

Iscriviti alla newsletter