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“La minaccia terroristica non è mai stata così grande”, afferma, appreso dell’attentato di Istanbul, Donald Trump, sostenendo che “i nostri nemici sono brutali e spietati e uccideranno tutti coloro che non si piegheranno alla loro volontà”.

La notizia dell’attentati giunge al candidato repubblicano alla Casa Bianca quando s’è appena diffusa negli Stati Uniti la notizia che egli intende rivedere – fin forse a fare un passo indietro – l’ipotesi di mettere al bando i musulmani dall’ingresso negli Usa, aggiustando il tiro e rilanciando la richiesta di verifiche approfondite e l’idea di divieti da applicare nei confronti di quei Paesi dove si addestrano e si armano terroristi.

L’indiscrezione è della Cnn ed è attribuita a fonti informate. La portavoce di Trump Katrina Pierson non l’ha smentita e, pur non elaborando oltre, ha affermato che presto il candidato “metterà a punto la proposta sul tema presentando specifici dettagli”.

L’attentato di Istanbul ha suscitato molta emozione negli Stati Uniti. Il presidente Barack Obama, subito informato dalla sua assistente per la sicurezza interna e l’antiterrorismo Lisa Monaco, ha poi affidato al portavoce della Casa Bianca, Josh Earnest, la condanna “nei termini più forti possibili” dell’attacco terroristico.

Earnest ha rilevato come lo scalo turco, allo stesso modo di quello di Bruxelles attaccato a marzo, sia simbolo dei collegamenti internazionali e dei legami che uniscono le nazioni. Gli Stati Uniti – dice Earnest – restano fermi nel loro supporto alla Turchia, alleato Nato e Paese partner “insieme a tutti i nostri amici e alleati in tutto il mondo, mentre continuiamo ad affrontare la minaccia del terrorismo”.

(post tratto dal blog di Giampiero Gramaglia)

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