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Il centrodestra? Riparte da Milano da Stefano Parisi, il candidato sindaco sostenuto da Forza Italia, Lega NordNuovo Centrodestra-Area Popolare. Il mondo moderato, laico e cattolico, ha deciso di schierarsi con Stefano Parisi.Durante le ultime elezioni non ha vinto Pisapia, ha perso la Moratti per quello dobbiamo recuperare e ripartire da Milano per dare uno slancio al centrodestra”, ha detto il candidato sindaco.

CHI C’ERA
L’Hotel Marriott due sere fa era gremito, più o meno 350 persone: c’erano Maurizio LupiStefano Carugo, Roberto Formigoni, Luigi Casero e soprattutto c’era Angelino Alfano. Il ministro dell’Interno è arrivato con qualche minuto di ritardo ma, nonostante la sua toccata e fuga nella Capitale della Moda, Alfano ci ha tenuto a precisare: “Sostengo Parisi ma non sono iscritto al partito di chi ritiene possibile ricostruire il centrodestra”. Non da Milano almeno. In verità, non sorprende affatto che Ncd abbia deciso di giocare questa partita al fianco del manager meneghino: in Regione Lombardia esiste già l’asse Lega-Ncd a sostegno del governatore Roberto Maroni.

SULLE CANDIDATURE
Chi avrà un posto nelle liste e chi invece sceglierà di dare il prorpio sostegno al progetto politico senza implicarsi in prima persona è ancora un’incognita. “Parisi ha chiesto a tutti i leader politici di candidarsi: ne discuteremo e tra qualche giorno daremo una risposta”, ha precisato Lupi.

I PROGETTI

Parisi si è presentato di fronte alla platea del Marriott con piglio deciso. La prima menzione del suo “programma” è tutta per le periferie, una delle problematiche più calde per Milano che sembra vivere un dualismo sociale non indifferente. “Milano non può essere lasciata come è ora, bisogna fare qualcosa” ha detto il manager a tal proposito. Sulla gigantesca macchina burocratica, quella di Palazzo Marino per intenderci, ha spiegato che proverà “a motivare i tanti e bravi dirigenti del Comune” e ha assicurato che la sua Giunta sarà formata da persone moralmente integre “saranno brave e oneste, mi assumo la responsabilità di quello che succederà a Milano”.

IL RAPPORTO CON ROMA
Milano deve riprendere in mano il suo destino – ha detto ancora Parisi – e avere un rapporto più autorevole con Roma. Il fatto che il dopo Expo sia deciso a Palazzo Chigi la dice lunga”. Ha avvertito Renzi che qualora diventasse sindaco arriverà una vertenza guidata proprio da Parisi: “Il tema sarà il fatto che il Patto di stabilità strozza le amministrazioni”. L’ex fondatore di Fastweb ed ex direttore generale di Confindustria sembra non voler fare sconti. E quando qualcuno fa balenare dubbi in merito alla convivenza pacifica tra Fi, Ncd e Lega, Parisi risponde: “Da domani i ragazzi di Forza Italia andranno in giro con quelli del Nuovo Centro Destra e della Lega Nord chiedendo di votare Parisi, insieme, uniti”.

LE STOCCATE A SALA
Non sembra preoccupato della concorrenza interna (Mardegan e Passera) e neppure di quella dell’altro schieramento. Non risparmia infatti qualche battutina al candidato del centrosinistra, Beppe Sala. “Sarebbe potuto essere il candidato del centrodestra, da quella parte lo vedo un po’ strano” ha sottolineato ironico. Sul fatto che anche lui, proprio come Mister Expo, sia un manager, Parisi ha spiegato: “Io sono meglio di Sala, ho lavorato per 15 anni a Palazzo Chigi. Non sono un tecnico, sono un politico”. Ha concluso: “Ho amministrato aziende pubbliche e private, con i soldi della liquidazione di Fastweb ho aperto un’azienda mia che dà lavoro a 60 persone”.

Stefano Parisi, Maurizio Lupi e Gabriele Albertini

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