Skip to main content

In sei mesi tutto (o nulla) può cambiare. In Spagna, almeno sul piano politico, lo scenario continua a essere incerto. L’unica novità riguarda la coalizione tra il partito dei comunisti Izquierda Unida e Podemos. Questa nuova alleanza, Unidos Podemos, ha sorpassato nei sondaggi sia il Partito socialista Operaio Spagnolo (Psoe) che i conservatori del Partito Popolare (Pp). Un dato che conferma una tendenza tutta europea: la crisi dei partiti tradizionali.

STESSI PROBLEMI, NUOVE FORZE POLITICHE

In Spagna gli indecisi sono ancora tanti, ma gli esiti dei sondaggi difficilmente cambieranno. Secondo il sociologo spagnolo Manuel Castells, docente all’University of Southern California, il giorno dopo le elezioni del 26 giugno gli spagnoli continueranno ad avere gli stessi problemi: disoccupazione, precariato, salari bassi, scarsa produttività, speculazione immobiliare, sfratti, tagli all’istruzione e alla sanità, povertà e disuguaglianza in aumento, scarsa sicurezza, corruzione politica, instabilità istituzionale e un conflitto costituzionale con la Catalogna.

In un articolo pubblicato da Internazionale, Castells precisa che “se giudichiamo in base alle condizioni dei cittadini, e non agli indicatori macroeconomici, è evidente che il paese non sia affatto uscito dalla crisi […] Perché emergano nuove soluzioni in grado di stimolare le aziende, migliorare il tenore di vita dei cittadini e rigenerare la democrazia sono necessarie nuove forze”.

VERSO LE TERZE ELEZIONI?

Dunque, la ripetizione, l’ennesima, delle elezioni, non è un’ipotesi remota. Politologi e analisti sostengono che, date le condizioni, si tratta della via più probabile. Questa è stata la conclusione di un incontro promosso dall’Università Nazionale di Istruzione a Distanza (Uned), per analizzare il voto del 26 giugno. Tornare a votare per le elezioni politiche, nell’arco di un anno, non è una novità per la Spagna, ha ricordato il professore di Scienze politiche e sociologia, José Ignacio Torreblanca: “È successo nel 1918 e nel 1929”.

DALL’ILLUSIONE ALL’ASTIO

Gli elettori che il 26 giugno si recheranno alle urne dovranno tenere conto di alcuni cambiamenti, nel frattempo verificatisi dal 20 dicembre a oggi. Per Marta Romero, politologa della Fundación Alternativas, “il sorpasso è avvenuto, il centro è più debole e lo scenario politico si è polarizzato. Gli spagnoli sono passati dall’illusione all’astio”.

ULTIMI SONDAGGI

Sulle intenzioni di voto, l’analista elettorale Jaime Miquel Andrada dice che il Psoe si mantiene forte al sud della Spagna, che il Pp ha guadagnato territorio al centro e che Unidos Podemos è leader in Galizia, Euskadi, Catalogna, Madrid, Valencia e le Canarie. Le sue previsioni: PP avrà tra 6,7 e 7,3 milioni di voti, Unidos Podemos tra 5,5 e 6,2 milioni, Psoe tra 4,7 e 5,4 milioni e Ciudadanos tra 3 e 3,7 milioni. Nonostante il flusso di voti, il Pp si è fermato e la coalizione di sinistra sembra potere superare il Psoe.

POSSIBILI ALLEANZE

Come aveva anticipato a Formiche.net il professore Eliseo Rafael López Sánchez, la coalizione più probabile per formare un nuovo governo, in termini numerici, sarebbe quella tra Psoe e Unidos Podemos, ma allo stesso tempo è quella più difficile da realizzarsi, in termini politici. Secondo Juan Jesús González, docente della Uned, le difficoltà riscontrate nel dialogo tra le diverse forze politiche fanno pensare a una terza tornata elettorale.

PER LA DEMOCRAZIA REALE

“Tutti i partiti dicono di non volere tornare alle urne per la terza volta in pochi mesi – ha scritto Castells su Internazionale -. E allora? Forse si potrebbe ipotizzare un governo di minoranza del Pp che ottenga la fiducia mediante l’astensione del Psoe e di Ciudadanos, ma anche in questo caso l’opposizione dell’Up e dei partiti nazionalisti renderebbe la vita impossibile al governo”. Per il sociologo esistono solo due opzioni praticabili: “un’alleanza tra Up e Psoe, o la grande coalizione tra popolari e socialisti voluta dai poteri forti, magari sacrificando Sánchez e, forse, anche Rajoy. Questa coalizione stabilizzerebbe il governo, ma non una società mobilitata e determinata nelle sue rivendicazioni”. L’alternativa, conclude, non è tra riforma e rottura, ma tra immobilismo e democrazia reale.

pablo iglesias_flickr podemos

Spagna, tutti gli scenari post elezioni

In sei mesi tutto (o nulla) può cambiare. In Spagna, almeno sul piano politico, lo scenario continua a essere incerto. L’unica novità riguarda la coalizione tra il partito dei comunisti Izquierda Unida e Podemos. Questa nuova alleanza, Unidos Podemos, ha sorpassato nei sondaggi sia il Partito socialista Operaio Spagnolo (Psoe) che i conservatori del Partito Popolare (Pp). Un dato che conferma…

Dipendenti statali, le ferie dei fannulloni e le bufale un tanto al chilo

Il sole picchia, la Brexit comincia evidentemente ad annoiare ed ecco allora titoloni estivi per palati non troppo esigenti: “Tempi duri per gli assenteisti della pubblica amministrazione”, titolano l’Ansa e alcuni quotidiani; “Ferie e permessi, è finita la pacchia”, strillano altri. No, fermi: non si tratta della famosa guerra ai furbetti del cartellino, ma una raccolta di pareri dell’ARAN (Agenzia…

La Lega a Parma, cantiere dei moderati o degli arrabbiati?

Quello che si è aperto a Parma su iniziativa della Lega, più che il cantiere dei moderati, dovrebbe chiamarsi il cantiere degli arrabbiati se, come sostenuto da molti, si pone il problema non tanto o non solo della ricomposizione della vecchia area del centro destra su basi rinnovate, ma di offrire una nuova speranza a quel 50% degli elettori non…

turchia, renzi, hollande

Come sarà l'Europa del dopo Brexit

Sabato 25 giugno, il giorno dopo il risultato elettorale sulla Brexit, si è dimesso il Commissario europeo per la stabilità finanziaria, i servizi finanziari e il mercato unico, Lord Jonathan Hill. Dal novembre 2014 si occupava un portafoglio importante, attribuito come segno di fiducia nei confronti del Regno Unito, e malgrado le critiche sull’eccessivo riguardo per gli interessi della City.…

Brexit, tutti gli scenari nei report degli analisti

“Questo è l’inizio di un disastroso divorzio - afferma Regina Borromeo, portfolio manager di Brandywine Global (Gruppo Legg Mason) - La Brexit è una scossa all’integrità strutturale della UE e una carica energizzante per i movimenti populisti. L’uscita della Gran Bretagna creerà ostacoli alle prospettive economiche dell’Eurozona e potremmo correre il rischio concreto di assistere a nuove richieste di uscita…

Daniela Santanchè e Matteo Salvini

Vi racconto l'orchestrina stonata di Salvini, Brunetta, Toti e Meloni

Più passano i giorni dal referendum che ha portato la Gran Bretagna fuori dall’Unione Europea, più cresce nella stessa Inghilterra la paura di ciò che potrebbe accaderle, tanto che in due giorni sono state raccolte tre milioni di firme per tentare una disperata e improbabile prova d’appello, più si intensificano le consultazioni e gli sforzi per contenere il contagio della…

Start up italiane alla prova della Silicon Valley: perché l'idea da sola non basta

Quanto conta un'esperienza di studio e tirocinio nella Silicon Valley prima di lanciare la propria start up? In molti casi è il passo decisivo per passare dall'idea all'impresa, come sottolineano i giovani che hanno preso parte al programma bilaterale Italia-Usa Best (Business Exchange and Student Training). Best seleziona e premia ragazzi e ragazze italiani sotto i 35 anni dando loro una borsa…

Cosa può e deve fare l'Italia dopo la Brexit

Credo che, per ragioni anagrafiche, né Matteo Renzi né Pier Carlo Padoan abbiano visto un film di grande successo (un vero ‘blockbuster’) del 1952 diretto da Raoul Walsh: Il Mondo nelle Mie Braccia. Un film di avventure in cui, tra i ghiacci del mar dell’Alaska che sta per essere venduta agli Stati Uniti, una principessa russa (Ann Blyth) è contesa…

Con "Italiano urgente" Gabriele Valle suona la sveglia agli italiani

Il torneo di tennis che gli italiani chiamano “Open”, in Messico lo indicano con la naturale traduzione, “Abierto”. I cartelloni cinematografici che in Italia annunciavano “The Wolf of Wall Street” (protagonista Leonardo Di Caprio), in Uruguay erano presentati nella lingua della nazione: “El Lobo de Wall Street”. In Spagna, così come nei ventidue Paesi dell’America che non per caso si…

Brexit, ecco come si esce dall'Unione europea

Giovedì 23 giugno la Gran Bretagna ha deciso con un referendum di uscire dall'Unione Europea. Le conseguenze sono per il momento incalcolabili, i mercati hanno reagito in modo terrorizzato, il prezzo del petrolio è calato, la sterlina ha toccato i minimi nel rapporto col dollaro dal 1985, l’indice britannico FTSE 250 (che raduna l’andamento di alcune delle principali aziende britanniche quotate…

×

Iscriviti alla newsletter