Skip to main content

Beppe Sala è candidabile? Beppe Sala è eleggibile? Se lo chiedono i milanesi che tra circa tre settimane saranno chiamati alle urne per scegliere il primo cittadino. Da ieri si rincorrono rumors – Panorama dixit – su possibili incongruenze di cariche: sedere nel consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti prima di lasciare il ruolo di Commissario Unico di Expo ed essere allo stesso tempo uno dei papabili sindaci di Milano. A fare ordine ci ha pensato Palazzo Chigi con una nota in cui è stata fornita qualche spiegazione che ha messo Sala al riparo dalle intemperie per qualche ora. Ma, nonostante tutto, le voci sono tornate in auge nelle ultime ore. A incalzare soprattutto è stato Marco Cappato, candidato sindaco radicale a Milano. Cappato ha fatto sapere che, seppur le dimissioni di Sala siano state protocollate il 18 gennaio (come sostenuto dal governo nella nota di cui sopra), Mister Expo “avrebbe firmato alcuni documenti in una data successiva a quella indicata da Palazzo Chigi”, come attestato oggi in prima pagina dal Fatto Quotidiano in un articolo di Gianni Barbacetto. Proviamo a riavvolgere il nastro.

PANORAMA RACCONTA

Il settimanale Panorama, oggi in edicola, ha scritto: “Sala il 28 ottobre 2015 ha firmato l’autodichiarazione di compatibilità, necessaria alla nomina in Cassa Depositi e presiti, affermando di non ricoprire incarichi politici nazionali. Ma questo non è vero: in quel momento Sala era commissario straordinario del Governo all’Expo, in piena attività, e questo lo rendeva incompatibile con il nuovo ruolo. In seguito, il candidato Pd risulta essersi poi dimesso solo da amministratore delegato della società Expo, atto annunciato il 18 dicembre 2015 e ratificato due mesi dopo, a campagna elettorale già in corso”. L’entourage di Sala ha poi spiegato alla rivista diretta da Giorgio Mulè che le dimissioni da Ad di Expo e quelle da Commissionario Unico sarebbe state coincidenti, perché la prima ha fatto decadere l’altra. Ma la giurisprudenza non sarebbe unanime su tale interpretazione.

PALAZZO CHIGI HA SMENTITO

A raffreddare gli animi ci ha pensato una breve nota proveniente dalla Capitale: “In merito alla anticipazione di un articolo di Panorama dedicato alle dimissioni di Giuseppe Sala come Commissario del Governo per Expo Milano 2015, fonti di Palazzo Chigi sottolineano come la lettera di dimissioni sia stata inviata il 15 gennaio 2016 e protocollata dalla Presidenza del Consiglio il 18 gennaio 2016. Come è noto, proseguono le stesse fonti, in questi casi un atto formale di dimissioni è già pienamente efficace e non occorre alcun altro adempimento”.

SALA SI DIFENDE

Forte dell’appoggio del Governo e del Partito Democratico, anche Beppe Sala si è difeso: “Sono vittima della stampa di destra”. Ha aggiunto: “Panorama solleva stamattina una surreale questione di incompatibilità della mia candidatura, come chiarito rapidamente da fonti governative. Ma ciò che conta qui non è il merito, ridicolo peraltro, della vicenda. Conta l’atteggiamento di una certa stampa militante cui anche Panorama finisce per accodarsi. Con il vicedirettore Maurizio Tortorella candidato insieme a Stefano Parisi, il fu glorioso settimanale si presta ad una meschina provocazione, spiegabile solo con la volontà di non vedere i problemi politici del candidato protetto, che vanno dai nomi in lista di personaggi dal chiaro stampo razzista al tentativo, peraltro fallito, di candidare condannati in via definitiva. Per non parlare poi del disastro nazionale di una coalizione di centro destra divisa su tutto e ormai allo sbando. Sarà il buon senso dei milanesi a fare giustizia di queste miserie”.

GLI AVVERSARI SI DIVIDONO

Non sono mancate neppure le reazioni degli avversari politici di Sala. “”Io credo che vogliamo un confronto sui programmi, non sono per delegittimare l’avversario Sala. Voglio i voti e la fiducia sul mio programma e non un voto contro Sala. Non sono interessato a questo tipo di vicende”, ha detto Stefano Parisi che poi ha aggiunto: “Sono cose che non interessano i milanesi che devono valutare i contributi dei programmi e delle persone. Io sono perché questa campagna si svolga in modo ordinato, vorrei la fiducia dei milanesi e non la sfiducia nei confronti del mio avversario. Sono contro queste azioni di discredito che sono sbagliate. Non sono interessato a questo e penso che
anche i milanesi non lo siano. Anche io ho subito degli attacchi e li ho lasciati passare”.

LE CRITICHE DI CAPPATO E CORRADO

Più duro il commento di Gianluca Corrado, candidato a Palazzo Marino per il Movimento Cinque Stelle, che ha spiegato: “Leggo che l’ultima dimenticanza potrebbe costare cara a Giuseppe Sala. Se davvero, come ha anticipato Panorama in edicola domani, il candidato Pd non ha protocollato le sue dimissioni da commissionario di Expo, la legge è chiara: non è né candidabile né eleggibile come sindaco di Milano. In attesa di sapere come finirà questa storia, una domanda sorge spontanea: una persona che in pochi mesi ha collezionato moltissime dimenticanze (case in Italia e all’estero, investimenti in Romania), come potrebbe amministrare una città come Milano?”. Infine, ha concluso Corrado: “Vogliamo vederci chiaro: per questo, proporremo un accesso agli atti al comune di Milano e a Palazzo Chigi e valuteremo un ricorso al Tar. Chiediamo massima collaborazione alle autorità e agli enti coinvolti”.

E’ nel tardo pomeriggio di ieri però che la notizia torna sulla cresta dell’onda. Marco Cappato infatti fa sapere – attraverso una breve dichiarazione diramata alla stampa – che esistono atti sottoscritti dal Commissario Unico Giuseppe Sala che sono successivi al 18 gennaio. Sulla questione di Cassa Depositi e Presiti Cappato aveva già fatto sentire la sua voce. “Sia io che Sala siamo a favore delle privatizzazioni. In particolare quella di Sea Aeroporti Milano. Guarda caso, la F2i società azionista di minoranza di Sea è gestita da Cdp. Non solo, la città metropolitana ha rinegoziato i debiti. Con Chi? Con Cassa Depositi e Prestiti. Se Sala dovesse essere eletto sindaco di Milano sarà anche il sindaco della città metropolitana”. Troppe poltrone per Sala?

GIUSEPPE SALA, beppe sala

Giuseppe Sala può essere eletto sindaco? Baruffa a Milano fra accuse e smentite

Beppe Sala è candidabile? Beppe Sala è eleggibile? Se lo chiedono i milanesi che tra circa tre settimane saranno chiamati alle urne per scegliere il primo cittadino. Da ieri si rincorrono rumors - Panorama dixit - su possibili incongruenze di cariche: sedere nel consiglio di amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti prima di lasciare il ruolo di Commissario Unico di…

ROBERTO SCARPINATO

Vi racconto gli starnuti costituzionali di Roberto Scarpinato

Credevo, povero ingenuo o incolto, che di "magistratura costituzionale" ce ne fosse soltanto una: quella dell'omonima Corte, la cui sede è davanti al Quirinale, nel Palazzo della Consulta. Dove 15 giudici "nominati per un terzo dal presidente della Repubblica, per un terzo dal Parlamento e per un terzo dalle supreme magistrature ordinaria ed amministrative", come prescrive l'articolo 135 della Costituzione,…

giuseppe castagna, bpm

Popolare di Milano e Banco Popolare. Perché la Borsa sbaglia a picchiare sulle banche

Ieri l’apertura europea ha dovuto fare i conti, oltre che col deterioramento del sentiment occorso in nottata, con la pessima vena del settore bancario, affossato dai risultati di Banco Popolare, che hanno pesato su Popolare Milano attraverso i concambi, e in generale su tutte le banche italiane, e dai progetti di fusione di Raffeisen. Di questi tempi, non bisogna dare…

Daniele Mancini, Francesco Coccopalmerio e signora Mancini

Ecco come Hitler non riuscì a prendersi la Sacra Sindone

Sono più di 1000 anni che si cerca di svelare il mistero della Sacra Sindone, il lenzuolo di lino lungo 4 metri nel quale, si narra, sia stato avvolto Gesù Cristo in seguito alla sua crocifissione. C'è chi, come National Geographic, lo ha descritto come un dipinto opera di Leonardo da Vinci, e chi ne sostiene la veridicità storica ma…

Chi tifa per Donald Trump a Wall Street

Donald Trump è uno degli uomini più ricchi al mondo. Il manager americano ha detto di possedere otto miliardi di dollari, di cui 302 milioni in contanti, 5,2 miliardi in immobili, 3,3 miliardi in marchi e licenze, 14,8 milioni dai diritti di Teen Usa e dal concorso Miss Universo (qui l’articolo di Formiche.net sui conti del magnate dell'immobiliare). Trump ha…

A Hillary e Donald mancano un centinaio di delegati

Uno dopo l’altro, i sondaggi nazionali indicano che Donald Trump, sulla cresta dell’onda, è vicino, se non davanti, a Hillary Clinton nelle intenzioni di voto degli americani, nell'ipotesi – ormai quasi certa – di scontro fra i due all’Election Day l’8 novembre: un rilevamento Reuters/Ipsos attribuisce all’ex first lady il 41% delle preferenze e al magnate dell’immobiliare il 40%, con un…

Ilva, rocco palombella, metalmeccanici

Che cosa succederà al contratto dei metalmeccanici

Solo nell’ultima decade di maggio saremo in condizione di valutare se il contratto dei metalmeccanici si farà, o meno. Il negoziato è proseguito in sede tecnica il 10 ed 11 maggio. Continuerà allo stesso modo nella sede di Federmeccanica il 16 e il 17 maggio. La prossima settimana ci incontreremo in delegazioni ristrette in Confindustria per valutare il da farsi. Gli incontri…

Deutsche Bank

Perché nessuno parla degli scricchiolii delle banche tedesche?

Sulla regolamentazione bancaria europea è bagarre. Per quanto ci riguarda, sono in ballo settori chiave dell’economia, imprese e patrimoni, intere Regioni. Dopo il sistema della grande industria di Stato, sbaraccato a seguito della crisi valutaria e politica del ’92-93, ora si smantella quello bancario: la crisi del 2012-13, a vent’anni di distanza, sottende il medesimo conflitto geo-economico tra Germania ed…

Mps, Unicredit, Intesa Sanpaolo. Ecco come le banche italiane sono svantaggiate sulle sofferenze

Di Giovanni Ferri e Zeno Rotondi

Pubblichiamo una parte delle conclusioni dello studio scritto dagli economisti Giovanni Ferri e Zeno Rotondi, intitolato "Misure del rischio di credito nel finanziamento delle imprese e incidenza dei prestiti in default: un'analisi comparata per le banche europee" Nel lavoro si è cercato riscontro all’ipotesi che le banche italiane soffrano uno svantaggio competitivo di sistema nel concedere credito alle imprese. Assemblando i…

×

Iscriviti alla newsletter