Il dazio climatico e anti-dumping che l’Ue sta implementando ai suoi confini rischia di colpire lo sviluppo (e la transizione verde) dei Paesi emergenti. La chiave della soluzione è nei fondi che ne deriveranno. Il punto di Piergiuseppe Morone, professore di politica economica all’Unitelma Sapienza, e Alessandra Alfino
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Partita a scacchi tra Yerevan e Mosca. L'Armenia sceglie (quasi) l'Occidente
Una mossa che si presta ad una doppia valutazione: se da un lato l’Armenia in questo modo mostra di sposare ulteriormente la propria alleanza con l’Occidente in chiave futura, dall’altro spicca in chiave presente la contiguità di valori e sentimenti con la Francia, con cui la relazione resta solida, anzi, da un punto di vista geopolitico si intreccia ancora di più (con tutto ciò che comporta a livello di micro alleanze)
Orban e la politica del “leverage”. L'analisi di Carteny
Se l’amicizia storica tra Giorgia Meloni e Viktor Orban può risultare utile nella mediazione di corridoio, a Bruxelles le “leve” e i veti ungheresi sono sempre utili soprattutto al Paese danubiano, e molto meno per coloro, come l’Italia, che tentano di costruire ed ampliare lo schieramento conservatore, in ambito di materie particolarmente controverse (come le strategie di sicurezza europea e le politiche migratorie). L’analisi di Andrea Carteny, docente di Relazioni internazionali alla Sapienza di Roma
Perché è il momento di un partito costituzionale. Scrive Merlo
Le elezioni europee possono rappresentare lo spartiacque decisivo che segna la netta discontinuità rispetto alla fase che abbiamo vissuto sino ad oggi. Una discontinuità, ed una scommessa, che si sostanziano di un solo progetto. Ovvero, un partito che potremmo definire “costituzionale” che coltiva l’ambizione di rappresentare quei riformismi di governo che nel passato erano rappresentati dalla forze politiche del cosiddetto pentapartito. Il commento di Giorgio Merlo
Chi è Alexander Stubb, il presidente che guiderà Helsinki nella Nato
Blitz israeliano a Rafah. Cosa (non) cambia con la liberazione dei due ostaggi di Hamas
Mentre i quattro leader dell’intelligence di Egitto, Qatar, Usa e Israele muovono la diplomazia, le Idf annunciano la liberazione di due ostaggi da Rafah, dove presto Netanyahu potrebbe dirigere l’invasione contro Hamas, col rischio di indispettire Washington, Cairo, Riad e Abu Dhabi
Grosso guaio in Russia. Ora il Cremlino ammette il voltafaccia delle banche cinesi
Dopo il caso della banca commerciale di Chouzhou, che ha negato a Mosca i pagamenti per le importazioni dal Dragone, dal Cremlino ammettono che altri istituti stanno prendendo le distanze, per timore delle sanzioni
"Pronto, sono Biden: non votare per me". Come l'IA stava manipolando le elezioni in New Hampshire
Tra le cinquemila e le ventimila persone hanno ricevuto una chiamata dal finto presidente degli Stati Uniti. Era un deep fake, ovviamente, ma è l’ennesima dimostrazione di come l’intelligenza artificiale è entrata di diritto nelle presidenziali americane: per vincerle, perfino Biden è sbarcato su TikTok
Così gli Stati Uniti rilanciano la leadership sui semiconduttori
L’amministrazione Biden ha approvato un ulteriore round di investimenti pubblici nel settore, nel contesto dello US Chips and Science Act. L’obiettivo: rafforzare le capacità di ricerca e sviluppo. Intanto il settore è in fermento, spinto dal boom per i chip IA
Sotto il peso della guerra ibrida di Mosca, la Finlandia si avvia alle urne
La questione migratoria, sfruttata dalla Russia per fare pressione nei confronti del Paese confinante dopo la sua decisione di entrare nella Nato, rappresenta un tema fondamentale nell’agenda dei candidati finnici. E chiunque vinca dovrà trovare il modo di gestirla