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Quando il milionario Mikhail Lesin, ex ministro russo dell’Informazione ed ex capo del colosso Gazprom Media Holdings, il 5 novembre 2015 è stato trovato morto in un albergo di Washington, da Mosca parlarono subito di un infarto, o forse un sucidio. Ora il Washington Post pubblica informazioni molto diverse: a causare il decesso sarebbe stato un forte trauma alla testa, abbinato ad altri colpi ricevuti al torace ed alle gambe.

L’INCHIESTA

Il WaPo riporta informazioni ricevute dal medico legale che ha condotto gli esami autoptici, confermate dalla polizia metropolitana che sta conducendo l’inchiesta sullo strano decesso del potente ex uomo di Vladimir Putin. Si è sospettato da subito che Lesin, già stretto collaboratore del presidente russo per cui ha curato la campagna di censura ai media e la costruzione dell’onnipresente network Russia Today, potentissima arma di propaganda presidenziale, potesse essere morto per cause “non naturali”. Comunque l’esaminatore e la polizia non hanno dichiarato la sua morte un atto criminale, per il momento.

INCONTRI SOSPETTI

Mentre proprio i media vicini al governo russo facevano uscire ipotesi su particolari rapporti personali che lo avevano portato al Dupont Circle Hotel di Washington per incontri omosessuali, alcune fonti rivelavano ai media internazionale che Lesin si trovasse in città per incontrare funzionari dell’intelligence americana a cui rivelare segreti russi.

CASI SIMILI

La morte di Lesin è stata la prima di una serie di decessi sospetti che hanno colpito elementi dell’inner circle presidenziale. Tra questi il capo dei servizi segreti, Igor Sergun, su cui un quotidiano libanese ha avuto informazioni in merito che l’uccisione fosse stata un’esecuzione avvenuta proprio in Libano; un generale dei paracadutisti, coinvolto nella presa della Crimea; l’ex capo dell’agenzia antidoping, finita in mezzo allo scandalo del cosiddetto “doping di Stato”.

 

Il milionario ex ministro russo Lesin è stato ucciso

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