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Grandi manovre nell’editoria. Il più attivo nelle ultime settimane è senz’altro Valter Mainetti, a capo del gruppo Sorgente. Prima il rafforzamento di Musa srl, la sua società attiva nel campo dell comunicazione e dell’editoria, poi l’acquisizione del controllo del quotidiano Il Foglio, quindi le trattative per rilevare la proprietà de La Gazzetta del Mezzogiorno, infine le voci (non confermate, anzi smentite al momento) di un interesse per il sito Dagospia fondato e diretto da Roberto D’Agostino. Ma andiamo con ordine.

(LA FAMIGLIA MAINETTI PIZZICATA DA PIZZI. LE FOTO PIU’ RECENTI)

Alla fine di novembre il gruppo Sorgente con il 65% e il Fondo Sator capeggiato da Matteo Arpe con il 32,5% sono entrati nel capitale de II Foglio Edizioni, sottoscrivendo l’aumento di capitale di complessivi 3 milioni di euro. Le quote del socio Denis Verdini, sottoposte a sequestro giudiziario, sono state diluite al 2,5%. Il fondatore Giuliano Ferrarasi legge sul blog di Sorgente – “rimane giornalista e editorialista del quotidiano ora diretto da Claudio Cerasa“. Sator sì è riservata la facoltà di sottoscrivere nei prossimi mesi un’ulteriore quota di aumento di capitale fino a raggiungere una partecipazione paritetica a quella detenuta da Sorgente. I piani originari – secondo le cronache giornalistiche – prevedevano una partecipazione paritetica fra Sator e Sorgente, se non maggioritaria da parte del fondo fondato dall’ex numero uno di Capitalia. Ma evidentemente Arpe, già presente nel settore editoriale in particolare con Lettera43 e con Pagina99, si è fatto guardingo, nonostante abbia voluto visitare e conoscere di persona la redazione.

(LA FAMIGLIA FERRARA VISTA DA PIZZI. TUTTE LE FOTO DI ARCHIVIO)

Chi invece ha mostrato fin dall’inizio un appassionato interesse per l’editoria e per il quotidiano Il Foglioanche nei giorni in cui il Fatto Quotidiano con due articoli di Giorgio Meletti ha mandato di traverso il caffè a Mainetti per i toni critici sull’Ipo che era in corso, ai quali ha poi risposto indirettamente Sorgente con una nota rilanciata da Dagospia – è stato il numero uno di Sorgente Group. Anche grazie alla lontana amicizia – come ha scritto Daniele Scalise sul numero in edicola del mensile Prima Comunicazione – tra i coniugi Mainetti e la famiglia di Giuseppe Cerasa, fino a pochi giorni fa potente capo della redazione romana del quotidiano la Repubblica (ora rimpiazzato da Stefano Cappellini, già direttore del Riformista e caporedattore centrale del Messaggero) nonché padre di Claudio Cerasa, che è succeduto a Ferrara alla direzione del Foglio. L’interesse di Mainetti si appunterebbe anche sull’immobile dove ha sede e redazione il giornale fondato da Ferrara.

(LA FAMIGLIA CERASA VISTA DA PIZZI. LE FOTO DELLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO)

Per il gruppo Sorgente l’operazione è stata effettuata attraverso Musa Comunicazione srl, società editoriale controllata da Sorgente Group, che con Sator coprirà un aumento del capitale da 3 milioni. L’ultimo bilancio depositato, quello relativo al 2014, indica in 1,7 milioni di euro i ricavi da vendite e prestazioni della società (per un utile di 54mila euro) che edita tra l’altro il sito Il Ghirlandaio diretto dal giornalista economico di lungo corso Claudio Sonzogno. Il consiglio di amministrazione di Musa srl, finora presieduto da Sonzogno, è stato azzerato nel corso dell’assemblea che ha approvato il bilancio: ora c’è solo un amministratore unico, Ilaria Fasano.

(VALTER E PAOLA MAINETTI SECONDO UMBERTO PIZZI. FOTO D’ARCHIVIO)

La passione di Mainetti per l’editoria è anche attestata dalla riapertura delle trattative con Edisud, la società che pubblica il quotidiano pugliese La Gazzetta del Mezzogiorno, come ha scritto Sorgente in una nota del 22 dicembre. Mainetti – ha scritto di recente il Corriere del Mezzogiorno – sta trattando l’operazione con l’ex berlusconiano Aldo Livolsi, della Livolsi & partners, incaricato da Mario Ciancio Sanfilippo, azionista di maggioranza di Edisud. Evidentemente è tramontata la trattativa fra Ciancio e la famiglia Angelucci, che ora sta studiando l’acquisizione del quotidiano Il Tempo di proprietà di Domenico Bonifaci.

Mentre non ci sono conferme, anzi, di un interessamento di Mainetti verso il sito Dagospia, fondato e diretto da Roberto D’Agostino. Seppure presente con la moglie a una festa milanese per i 15 anni Dagospia tenuta a Milano lo scorso giugno (qui le foto sul sito Dagospia), lo stesso D’Agostino ha smentito l’indiscrezione che circola da tempo in ambienti giornalistici. Ha scritto oggi Andrea Montanari, cronista specializzato in media e finanza del quotidiano Mf/Milano Finanza:

Erano anni che Roberto D’Agostino, classe 1948, andava alla ricerca di un partner finanziario che entrasse nel capitale del suo sito di informazione e gossip, Dagospia, come socio di minoranza. Ora, dopo vari abboccamenti con diversi fondi d’investimento, alcuni di matrice europea, pare che il nuovo alleato sia arrivato. La concretizzazione del matrimonio si è definita poco prima di Natale quando la Dagospia spa ha deliberato l’emissione di un prestito obbligazionario convertibile del valore di 500 mila euro e il contestuale aumento di capitale a servizio del bond. Al momento, però, l’identità del nuovo azionista di minoranza qualificata non viene svelata. E se fino a poco tempo fa D’Agostino ipotizzava la cessione di un 30%, ora non è da escludere che, vista l’entità dell’emissione rispetto al business della spa (fatturato di 898 mila euro con un utile di 28.931 euro nel 2014, con un capitale sociale di 120 mila euro e un patrimonio netto di 694 mila euro a fronte di 211 mila euro di debiti totali), la percentuale possa sfiorare il 40%. Contattato da MF-Milano Finanza, l’inventore di Dagospia non ha voluto commentare né fornire l’identikit del nuovo socio. A Roma era circolata voce di un possibile interessamento dell’immobiliarista Valter Mainetti, entrato di recente con il 65% nel capitale del Foglio. Ma D’Agostino ha negato questa eventualità. Nel frattempo, la spa che controlla il sito di gossip ha deliberato la distribuzione di un dividendo straordinario: al fondatore, titolare del 95% del capitale, sono andati almeno 85 mila euro a titolo di cedola“.

Come scritto da Mf, il sito Dagospia registra un’altra uscita, dopo quella tempo fa di Carlotta Scozzari, andata a Genova al Secolo XIX e da poco assunta dal quotidiano Il Messaggero del gruppo Caltagirone: dall’inizio dell’anno ha lasciato Dagospia anche il vicedirettore del sito, Francesco Bonazzi. Bonazzi, con altri giornalisti e comunicatori, sta valutando un progetto editoriale di respiro “europeo”.

Paola e Valter Mainetti (2013)

Tutte le passioni editoriali di Valter Mainetti (Sorgente)

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