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Le sale di Confindustria affollate per l’intero giorno. Mentre i metalmeccanici svolgevano il loro primo incontro di approfondimento tematico sul tema del welfare, gli alimentaristi portavano a casa il rinnovo contrattuale per l’intero settore di riferimento. Procediamo per ordine.

Dalle ore 11 e fino alle 14.30 le delegazioni, in “assetto ridotto” di Fim, Fiom, Uilm e Federmeccanica ed Assistal hanno discusso prevalentemente di Previdenza complementare ed Assistenza sanitaria integrativa.

Alle 16,30, al primo piano dello stesso palazzo romano di viale dell’Astronomia, le delegazioni di Flai-Cgil, Fai-Cisl, Uila e Federalimentare hanno siglato il rinnovo contrattuale dello specifico settore industriale, della durata quadriennale, caratterizzato da aumenti retributivi di 105 euro che andranno in busta paga (14 mensilità) dal primo gennaio di quest’anno al primo settembre del 2019, in cinque “tranche”. Per la precisione, gli addetti del settore alimentare riceveranno dal mese di gennaio in busta paga 20 euro; dal prossimo primo ottobre, 15 euro; dal mese di ottobre 2017, 20 euro; dal mese d’ottobre 2018, 25 euro; dal mese di settembre 2019, i restanti 25 euro. Inoltre, per gli accordi aziendali in scadenza tra il primo dicembre 2015 ed il 31 dicembre del 2017 è prevista l’ultrattività di un anno. Nell’intesa siglata si legge di una rappresentanza dei lavoratori per la sicurezza di sito per assicurare stessi diritti in termini di sicurezza sul luogo di lavoro. Poi, l’inclusione dei lavoratori stagionali storici nei processi di stabilizzazione; l’importanza della contrattazione di secondo livello; la creazione di un fondo per chi è stato licenziato e per le trasformazioni volontarie in part time, creando una sorta di ponte generazionale in grado di produrre vera e reale occupazione; il congedo retribuito per le donne vittime di violenza da tre a sei mesi.

E’ entusiasta Stefano Mantegazza, il segretario generale della Uila: “L’incremento che abbiamo ottenuto – tiene a precisare – non è legato ad alcun parametro né vincolato ad alcun ricalcolo. In un paese prossimo alla deflazione realizziamo una crescita reale ed effettiva delle retribuzioni, già a partire dal 2016, confermando le scelte contenute nel documento appena approvato da Cgil-Cisl-Uil”.

Il rinnovo del contratto degli alimentaristi era nell’aria. Lo avevano percepito anche le delegazioni trattanti al tavolo dei metalmeccanici: “Profumo di contratto”, aveva parafrasato Marco Bentivogli, leader della Fim; “Spero che il prossimo mese si creino le stesse condizioni anche per noi”, aveva sottolineato Rocco Palombella, segretario generale della Uilm; “Ero raffreddato, ma l’avrei detto anch’io”, ha detto costipato Maurizio Landini, uscendo dalla sala confindustriale, al termine dell’incontro.

La riunione tra le parti metalmeccaniche è durata poco più di tre ore. In linea di massima convergenza su gran parte dei temi trattati. “Al termine del sesto incontro dedicato alle tematiche del Welfare – ha spiegato Bentivogli – registriamo passi in avanti su questo capitolo; le convergenze con la nostra piattaforma sono importanti”. “Abbiamo riscontrato punti comuni – ha ribadito Palombella – altri da approfondire ed anche qualche dissenso. L’elemento importante è che la trattativa va avanti con gli approfondimenti, a cui seguiranno sintesi correlate: un lavoro, quindi, per il rinnovo del contratto, un obiettivo che vogliamo centrare”. Dal sito dei metalmeccanici della Cgil si legge, tra i diversi capoversi, che “la Fiom ha preliminarmente chiarito che sanità integrativa e previdenza complementare hanno costi contrattuali che devono essere affrontati con la discussione sul salario che deve prevedere l’incremento dei minimi contrattuali”.

Nello specifico, oltre ad Assistenza sanitaria integrativa e Previdenza complementare, ogni delegazione presente al tavolo ha detto la propria su temi come Formazione per la riqualificazione; Accantonamento di ferie e straordinari per l’uscita anticipata dall’azienda verso il pensionamento; Congedi parentali a ore e permessi secondo Legge 104; Lavoro “agile” e immigrati. Infine, è spuntato anche il nodo “unioni civili”.

Mentre si sta infiammando lo scontro sulla “stepchild adoption” al Senato che sta esaminando il Ddl Cirinnà, Fim, Fiom e Uilm hanno bruciato i tempi e chiesto a Federmeccanica di estendere anche alla coppie di fatto e a quelle omosessuali l’assistenza sanitaria integrativa gratuita offerta dagli industriali ai familiari dei lavoratori all’interno del pacchetto welfare sul tavolo della trattativa. Una richiesta decisamente innovativa quella di estendere alcune tutele, che alcuni grandi gruppi industriali hanno già accolto nei contratti integrativi, ma che in questo caso sarebbe inserita in un contratto collettivo. Forse un po’ troppo anticipatrice dei tempi per Federmeccanica, che già si trova a gestire un rinnovo complicato, ‘sperimentale’ e difficile, che quindi declina l’invito anche se formalmente si riserva di approfondire la questione. “Non entriamo nel merito etico della vicenda ma il nostro sistema prevede l’estensione della copertura sanitaria solo al nucleo familiare fiscalmente a carico. Questo è il perimetro previsto dalla legge e questo resta”, ha tagliato corto il direttore generale di Federmeccanica, Stefano Franchi, al termine del primo round a delegazioni ristrette oggi in Confindustria.

Il secondo incontro, dei sette finora previsti, si terrà mercoledì prossimo, sempre in Confindustria. Se oggi l’accordo contrattuale è stato ad appannaggio degli alimentaristi, per quello dei metalmeccanici ci vorrà al meno la primavera. Il cambio di stagione potrebbe aiutare a trovare le convergenze che tuttora mancano su punti come quello salariale.

Stefano Franchi DG Federmeccanica

I metalmeccanici negoziano, gli alimentaristi firmano

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