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Azionisti che vanno (quelli italiani e la spagnola Telefonica), azionisti che vengono (con una certa ressa da parte dei francesi), il governo che segue le incursioni (prima quella di Vincent Bollorè e ora quella di Xavier Niel) e i vertici dicono di non preoccuparsi troppo (com’è successo oggi con l’intervista di Giuseppe Recchi al Corriere della Sera in cui il presidente di Telecom ha assicurato che l’ingresso di Niel è “amichevole”).

Notizie, analisi e scenari tutti molto interessanti. Ma c’è un aspetto che non è ancora ben ponderato. Certo, taluno si chiede che ne sarà dell’asset della rete fissa e di come questa sarà utilizzata, o meno, nella prospettiva sistemica auspicata di una rete di nuova generazione da implementare anche in Italia, anche con il sostegno pubblico.

LE QUESTIONI STRATEGICHE

Ma il vero nodo strategico è anche, se non soprattutto, quello di Telecom Italia Sparkle, ovvero di una società controllata dal gruppo guidato dall’ad, Marco Patuano.

IL RUOLO DI SPARKLE

Sparkle ha in portafoglio una ragnatela di cavi lunga 450 mila chilometri tra Europa, America Latina e Mediterraneo: “Fa viaggiare – scriveva di recente Aldo Fontanarosa di Repubblica – i dati e le telefonate sia della casa madre Telecom Italia sia di altri 500 operatori del mondo, che pagano per questo servizio”.

LE MIRE CINESI

Per questo – anche se non ci sono mai state conferme – sui mercati erano circolate di recente indiscrezioni di abboccamenti da parte dei colossi cinesi che avrebbero espresso mire sulla società controllata da Telecom. Formiche.net ne ha dato conto negli scorsi mesi.

IL DOSSIER CAVI

Perché tanto interesse per la società Sparkle? I super-cavi sottomarini di Sparkle sono un asset di pregio – secondo quanto sostengono diversi analisti – quanto le reti strategiche di Snam e Terna, su cui non a caso si sono allungate le mani dei cinesi di State Grid, con l’ingresso in Cdp Reti con il 35%.

L’ASSET DI SPARKLE

C’è “Mediterranean Nautilus”, che collega l’Italia alla Grecia, alla Turchia, a Israele. Ma pesano anche “SeaMeWe4” e “Imewe” – ha ricordato di recente Repubblica – che uniscono l’Europa all’Asia con un’efficienza tale da attirare ora l’attenzione di un fondo d’investimento cinese tra i più liquidi del Paese. D’altra parte, Sparkle non è un nome sconosciuto a quelle latitudini, lì nello scacchiere asiatico, dove ha una controllata con sede a Singapore e un ufficio antenna ad Hong Kong”.

DOMANDA/AUSPICIO

Considerato il ruolo che la Cassa depositi e prestiti, ora presieduta da Claudio Costamagna e guidata dall’ad Fabio Gallia, continua ad avere in operazioni sistemiche di rilevante interesse nazionale – come ad esempio l’ingresso imminente in Saipem – è proprio assurdo pensare a un ruolo di Cdp anche nell’azionariato di Telecom Italia Sparkle viste le scorribande di investitori esteri nel capitale di Telecom?

Giuseppe Recchi

Telecom Italia, parliamo di Sparkle e di Cdp?

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