Skip to main content

La jihad, la guerra santa portata avanti dai fondamentalisti islamici, non è prerogativa dei soli uomini. Anche le donne seguono i loro mariti per combattere in Siria e in Iraq, gravitando attorno al movimento jihadista. Ciò accade anche per le donne originarie dai Balcani occidentali, che reclutano altre giovanissime.

Nel Kosovo, uno dei Paesi europei più filo americani da quando gli Stati Uniti l’hanno sostenuto nel conflitto contro la Serbia di Slobodan Miloshevic, è in atto un cambiamento. In un Paese prevalentemente laico ma povero, il radicalismo islamico ha trovato terreno fertile e si sta sempre più diffondendo tra giovani uomini e donne. Ad oggi sono oltre 40 le donne kosovare, nate principalmente durante gli anni ’90, che hanno aderito a questa organizzazione terroristica.

La giornalista Arbana Xharra, direttrice del quotidiano kosovaro Zeri, ha scritto un reportage in cui descrive le storie di donne reclutate e poi ritornate in patria una volta che i loro mariti erano stati uccisi. Florion Qehaja dal Kosovar Center of Security Studies, spiega che “le donne, una volta reclutate, vogliono essere attive e si occupano di reclutare altre donne”. Secondo un rapporto dello stesso think tank il Kosovo, con 1,8 milioni di abitanti – 90% dei quali musulmani –, ha 232 concittadini presenti in Siria e Iraq come foreign fighter.

Globalmente, le donne che si uniscono ai teatri dov’è in atto la jihad sono in netta ascesa. Secondo fonti dell’intelligence albanese citate da media locali, ci sono 29 donne albanesi che si sono unite alla jihad seguendo i mariti. “Nel momento in cui molti uomini partono per combattere all’estero, alle donne viene delegata la gestione delle organizzazioni sul piano logistico e dei contatti, delle informazioni, della pianificazione e del mantenimento dell’ordine”, dicono gli esperti di antiterrorismo di Tirana. Documenti ufficiali della procura antiterrorismo hanno rivelato che 13 donne e 31 bambini sono rimasti rispettivamente vedove e orfani a causa della jihad. Sempre secondo le autorità albanesi, sono circa 140 i cittadini del Paese che combattono per l’Isis.

Tra le donne dai Balcani partite per la jihad ci sono anche molte ragazze bosniache, spesso giovanissime, che accompagnano il loro ragazzo o marito. A renderlo noto è stato il ministero dell’Interno della Federazione Bosnia ed Erzegovina, che ha raccolto molte richieste d’aiuto delle famiglie. Le ragazze spesso abbandonano la scuola e partono in Siria, promesse spose a giovani combattenti, vivendo secondo i dettami della legge islamica.

Tuttavia alcuni studi sostengono che i musulmani dei Balcani occidentali rimangono la più moderata delle popolazioni musulmane nel mondo. Dopo la disintegrazione della ex-Jugoslavia nei primi anni ‘90, alcune fondazioni di beneficenza, principalmente arabe, hanno esercitato la loro influenza per orientare alcuni Paesi che hanno ancora un forte retaggio culturale e religioso ottomano. Paesi come l’Arabia Saudita hanno investito denaro in borse di studio per nazioni arabe destinati a giovani poveri dei villaggi o aprendo piccole scuole religiose.

Chi sono (e cosa fanno) le donne balcaniche che si uniscono all'Isis

La jihad, la guerra santa portata avanti dai fondamentalisti islamici, non è prerogativa dei soli uomini. Anche le donne seguono i loro mariti per combattere in Siria e in Iraq, gravitando attorno al movimento jihadista. Ciò accade anche per le donne originarie dai Balcani occidentali, che reclutano altre giovanissime. Nel Kosovo, uno dei Paesi europei più filo americani da quando…

Perché Donald Trump diserterà il dibattito in Iowa

In polemica con la Fox, che conferma in conduzione Megyn Kelly (nella foto), la giornalista sua arci nemica, dopo la lite e gli insulti sessisti dello scorso agosto, Donald Trump annuncia che intende disertare l’ultimo dibattito in diretta televisiva fra gli aspiranti alla nomination repubblicana prima dell’avvio delle primarie, in onda domani sera, giovedì 28 gennaio. “Voglio vedere quanti soldi…

Che cosa si sono detti Cirino Pomicino, Mieli e Prodi

Come si vive in un’Italia senza più partiti? E con il Parlamento esautorato dalle sue funzioni? Uno spazio lasciato vuoto dalla politica che viene automaticamente occupato da altri. Per esempio, dal capitalismo finanziario. Questo il tema centrale del nuovo libro di Paolo Cirino Pomicino – La Repubblica delle giovani marmotte, l’Italia e il mondo visti da un democristiano di lungo…

Tutte le colpe di Bruxelles per i ritardi sulla bad bank

Ieri a Bruxelles si è svolta una delle riunioni decisive sull'istituzione delle bad bank. Si tratta di mettere fine a una vicenda che dura da oltre un anno e che, se si prendono a riferimento le proposte per la realizzazione del veicolo in questione, sabato prossimo, quando il Forex si terrà a Torino, compirà due anni, visto il progetto fu…

Sala e Balzani, ecco differenze e stilettate

L’avvicinarsi delle primarie del centro-sinistra in calendario per il 6-7 febbraio non ha ancora fatto emergere strategie e progetti chiaramente contrapposti tra i candidati. Al di là dei “sogni” (la riapertura dei Navigli) e degli obiettivi largamente condivisibili ma altrettanto generici come l’intervento nei quartieri più disagiati, il potenziamento del trasporto pubblico, la riqualificazione di grandi superfici come quelle degli…

Banco Popolare, Mps, Bper. Ecco la classifica delle banche con più sofferenze

Negli ultimi giorni il mercato ha penalizzato molto le banche italiane. Reazione emotiva all'entrata in vigore del bail-in? In parte sì, ma non si può dire che non ci siano a supportare questa emozionalità fondamentali (negativi). L'Italia è al primo posto in Europa per ammontare di Non performing loan, i crediti non esigibili che zavorrano gli istituti di credito anche…

Chi c'era a vedere Marcello Veneziani al Teatro Eliseo per il Comizio d'amore

Aprendo la sua tournée teatrale di cento Comizi d’amore per l’Italia da lui scritti e interpretati, Marcello Veneziani si conferma prosatore efficace e si rivela un attore capace, dotato di buona memoria e presenza scenica, anche se con parecchie, inevitabili incertezze e impuntature da neofita del palcoscenico. La prima è andata ieri sera al Piccolo Eliseo, introdotta dal direttore del teatro…

Cosa farà Fincantieri di Bono in Iran

Da quando l'Iran, con la visita istituzionale del presidente Hassan Rouhani, ha aperto le porte alle aziende italiane ponendosi come "ponte per l'Asia per il made in Italy", è un susseguirsi di accordi firmati ed altri in via di approvazione. Nella lista delle aziende coinvolte in intese con il Paese iraniano, insieme Saipem, Finmeccanica e Danieli, figura anche Fincantieri, il gruppo cantieristico…

Ecco come sale la fiducia dei consumatori e cala il morale delle imprese

La fiducia dei consumatori, dopo essere calata a dicembre, è salita a sorpresa a gennaio (a 118,9 da 117,7), toccando un nuovo record da quando è disponibile una serie storica comparabile (gennaio 1995) ovvero da almeno 21 anni. Da notare che il miglioramento riguarda più il clima corrente che le aspettative per il futuro, e più la situazione personale degli…

×

Iscriviti alla newsletter