Skip to main content

Leggo che il governo vorrebbe istituire un fondo (di soldi nostri) per consentire la riduzione dei biglietti di autobus e metro nelle grandi città allo scopo di incentivare i mezzi pubblici al posto delle auto private e ridurre così l’inquinamento. Bene, mi pare una boiata pazzesca.

Parlo di Roma ma il discorso può essere esteso ad altre città: nella capitale ciò che induce i cittadini a non prendere i mezzi pubblici non è certo il prezzo del biglietto, tra i più economici d’Europa ma la qualità del servizio. A Roma le corsie preferenziali non vengono violate dalle macchine in transito ma dalle macchine in sosta, le fermate degli autobus sono perennemente occupate dalle auto e questo costringe i passeggeri a gettarsi il mezzo al traffico per salire a bordo.

I tempi di percorrenza sono biblici, l’arrivo dei mezzi imprevedibile, le condizioni di pulizia lamentevoli, la sicurezza specie di notte e in periferia scarsa, le linee notturne poche e imperscrutabili. Per non parlare della metro, gli ascensori assassini (ancora bloccato quello di Furio Camillo) la sporcizia vergognosa, i guasti continui, gli allagamenti. Credere che non si usino i mezzi pubblici perché il biglietto costa 1,50 euro è follia. Ogni automobilista sa quanto gli costa una giornata nel traffico e sarebbe felice di poter prendere un tram o una metro che lo portino a lavoro puntuale e senza stress, anche costasse il doppio.

Un fondo per la riduzione dei biglietti è un offesa ai cittadini oltreché uno spreco di denaro pubblico. Il biglietto dovrebbe essere aumentato e in cambio l’amministrazione dovrebbe essere inflessibile con le auto in sosta, con il personale delle aziende di trasporto e con il management e i suoi errori. Tanto più che questa storia dell’inquinamento da polveri sottili è una benemerita stupidaggine: dagli anni 70 ad oggi la loro concentrazione nelle grandi città è calata del 70 per cento e continuerà a farlo a causa del miglioramento tecnologico dei motori.

Misure emergenziali e populiste non risolvono i problemi e non sono buona politica.

delrio, appalti

Smog, tutte le misure folli

Leggo che il governo vorrebbe istituire un fondo (di soldi nostri) per consentire la riduzione dei biglietti di autobus e metro nelle grandi città allo scopo di incentivare i mezzi pubblici al posto delle auto private e ridurre così l'inquinamento. Bene, mi pare una boiata pazzesca. Parlo di Roma ma il discorso può essere esteso ad altre città: nella capitale…

Cosa farà Papa Francesco nel 2016

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo un estratto dell’articolo di Antonino D’Anna apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi Sarà un 2016 pieno di sfide per Papa Francesco. Dall'Anno Santo alla chiusura (in un modo o nell'altro) del processo Vatileaks, fino alla riforma della Curia e l'attenzione sull'Apsa, l'attenzione del Pontefice si dovrà concentrare su alcuni…

Ecco le nubi economiche in arrivo sull'Italia di Renzi

A Palazzo Chigi, è stato probabilmente stappato prosecco di classe, oppure vero e proprio champagne, dopo la conferenza stampa del Presidente del Consiglio (una maratona wagneriana – circa due ore e mezzo, come il primo atto de Götterdämmerung, Il Crepuscolo degli Dei) tenuta con baldanza da un Matteo Renzi che non mostrava segni di stanchezza). Come di consueto, prima di…

Tutte le fibrillazioni fra Trump e Clinton

C’era da scommetterci: l’annuncio che Hillary Clinton giocherà in campagna la carta del marito, l’ex presidente Bill, per opporre un frangiflutti alla dialettica aggressiva e volgare di Donald Trump, alza i toni dello scontro. E l’iniziativa la prende, ovviamente, il battistrada repubblicano, che ritiene "corretto" attaccare Bill sul suo lato debole, quello femminile, se Hillary lo accusa di “sessismo”. In…

La Germania scopre il terzo mondo in casa

La locomotiva tedesca continua a godere di ottima salute. Ciò nonostante c’è chi all’orizzonte vede avvicinarsi nuvole che non promettono nulla di buono. I dati pubblicati all'inizio di dicembre dalla Bundesbank indicano per l’anno che sta finendo una crescita economica dell’1,7 per cento mentre per il 2016 i dati dell’Ufficio federale di statistica calcolano un 1,9 per cento. Anche sul…

Agenda digitale, le sfide dell'Ue nel 2016

Nei giorni scorsi la Commissione EU ha presentato alcune prime iniziative concrete in materia di contenuti digitali nel contesto della strategia dell’Agenda Digitale. Una prima misura ha riguardato la proposta per l’adozione di un regolamento in sulla portabilità transfrontaliera dei servizi di contenuti online con l’obiettivo di eliminare le restrizioni territoriali per consentire ai cittadini dell'UE che si spostano in…

Bail-in, ecco come la Germania si salva e umilia l'Italia

Mario Draghi era contrario al «bail in» in salsa tedesca, e lo mise per iscritto su una lettera riservata, inviata alla Commissione Ue nel settembre 2014. Nonostante le precauzioni per tenerla segreta, quella lettera venne a conoscenza di Federico Fubini, che ne diede conto su Repubblica un mese dopo, il 19 ottobre. In buona sostanza, Draghi si diceva d'accordo sul…

pechino, cina

Cina, ecco tutti i dirigenti del Partito finiti nell'inchiesta anticorruzione

In Cina la vasta campagna per rendere più "sano" il Partito Comunista avviata dal presidente Xi Jinping, che ha visto diverse figure di spicco del mondo aziendale e politico finire sotto inchiesta, colpisce anche China Telecom e il suo presidente Chang Xiaobing. Dichiarato "irreperibile" dai media cinesi la scorsa domenica, Chang è stato poi arrestato dall'Agenzia anticorruzione cinese perché sospettato…

Bad bank, cosa pensano Banca d'Italia, Eba, Consob e Abi

Per qualcuno è una chimera. Per altri un obiettivo possibile e giusto. Ma della bad bank, almeno per il momento, si sono perse del tracce. Non quella da 1,5 miliardi con cui sono stati ripuliti i bilanci delle 4 banche salvate dal governo, sia chiaro, ma quella "nazionale", dove far confluire tutte le sofferenze dell'intero sistema bancario nazionale. Il progetto…

climate change cop 24

Cop21, cosa fare dopo Parigi

Di Pasquale Salzano

“Il miglior equilibrio possibile”. Così Laurent Fabius ha definito lo storico accordo sul clima raggiunto a Parigi lo scorso sabato 12 dicembre. Una frase che ricorda “il migliore dei mondi possibili” del precettore del Candido di Voltaire, ma che incarna il sollievo dell’Europa rispetto alla débâcle di Copenhagen nel 2009, summit che avrebbe dovuto segnare una svolta nelle negoziazioni sui…

×

Iscriviti alla newsletter