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Nei giorni scorsi la Prefettura degli Affari economici ha presentato i dati relativi al bilancio consolidato della Santa Sede e il bilancio del Governatorato. Entrambi i bilanci sono stati esaminati e verificati dalla Segreteria per l’Economia, dall’Audit committee e dal revisore esterno.

ANNO DI TRANSIZIONE,  DEFICIT A 25 MILIONI

Il primo elemento a essere evidenziato è la constatazione che il 2014 è stato un “anno di transizione verso le nuove politiche di financial management basate sui principi contabili internazionali per il settore pubblico”. Venendo ai numeri, si constata che il bilancio 2014 della Santa Sede segna un deficit di 25,6 milioni di euro, in crescita rispetto ai 24,4 milioni dell’esercizio precedente. Tuttavia, si legge nel comunicato, “applicando anche ai risultati 2013 gli stessi trattamenti contabili utilizzati per il 2014, il deficit 2013 sarebbe stato di 37,2 milioni”. Il miglioramento è dovuto ai “favorevoli investimenti” condotti dalla Santa Sede.

MIGLIORA IL PATRIMONIO NETTO

A migliorare è il patrimonio netto: qui l’incremento è di 939 milioni di euro, “in conseguenza di aggiustamenti fatti per includere tutte le attività e passività nei bilanci di chiusura del 2014”. Nessuna notizia relativa al Fondo pensioni, che nei mesi scorsi aveva fatto discutere, con cifre che ballavano e la decisione (nel maggio scorso) del Papa di pubblicare un motu proprio sulla revisione dello statuto del Fondo, al capo del quale d’ora in poi potrà essere nominato anche un laico: “Nel bilancio stesso è stato riportato che al nuovo Consiglio del fondo pensioni sarà richiesto di preparare un aggiornamento sulla situazione”.

BUONI NUMERI PER IL GOVERNATORATO

Ottimo il riscontro per quanto riguarda il Governatorato, dove l’avanzo ammonta a 63,5 milioni (era di 33 milioni nel 2013). Ciò è dovuto alle “significative entrate ricorrenti” derivanti dalle attività culturali – i Musei fanno la parte del leone – e da investimenti favorevoli. Il Patrimonio netto si è incrementato di 63,5 milioni, al punto che non è stato necessario effettuare aggiustamenti alle attività o alle passività nel bilancio di chiusura 2014”. Il revisore esterno ha confermato il rilascio di una relazione di revisione favorevole per entrambi i bilanci.

BILANCI IN ROSSO ANCHE NEL 2015

In merito ai budget dell’anno corrente, è stato ricordato come questi siano preparati seguendo le nuove politiche di financial management approvate l’anno scorso dal Papa. Probabilmente, considerati i dati a disposizione (nel maggio scorso il Consiglio per l’economia ha ricevuto una proposta di budget dettagliata da parte della Segreteria), i deficit registrati in questi ultimi anni si protrarranno anche nel 2015.

“PROGRESSI RAPIDI”

Il comunicato diffuso dalla Santa Sede sottolinea quanto siano “rapidi” i progressi nell’attuazione delle riforme richieste dal Papa e che erano state oggetto di aspro confronto nelle congregazioni generali del pre-Conclave. “I budget 2015 e i bilanci 2015 ne costituiscono il primo importante passo”. A partire dal 2015, poi, il bilancio consolidato della Santa Sede includerà nel nuove pratiche e i nuovi enti.

LE PAROLE DEL CARDINALE PELL

Il primo commento è del cardinale George Pell, prefetto della Segreteria per l’Economia: “Il lavoro di cambio nelle finanze vaticane verso la trasparenza e l’adozione di standard internazionali è irreversibile. Incontra ancora dei piccoli centri di resistenza, ma la grande maggioranza delle persone che lavorano in questo campo sono d’accordo”, ha detto il porporato australiano al Sole 24 Ore.

“IL PAPA E’ BEN INFORMATO SULLA SITUAZIONE ECONOMICA”

Pell ha anche parlato dei suoi rapporti con gli altri membri della curia, non sempre idilliaci: “Con il segretario di stato, cardinale Pietro Parolin, ho un buon livello di cooperazione, sostanziale, e anche con mons. Paul Gallagher andiamo molto d’accordo. Certo, ci sono altri con cui i livelli di cooperazione sono più timidi”. A ogni modo, spiega, il Papa è “ben informato sulla situazione economica”.

Santa Sede, perché i conti migliorano ma il deficit rimane

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