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La Francia si sente sotto assedio e non fermerà le ricerche finché non sarà ritrovato anche Salah Abdeslam, accusato di essere l’ottavo uomo del commando che il 13 novembre ha insanguinato Parigi. Il giovane, accompagnato da uno dei fratelli e da una terza persona, guidava un’auto con la targa belga in direzione sud. È stato fermato sull’autostrada A27, vicino a Gorinchem. Salah Abdeslam era stato arrestato a febbraio, in Olanda, durante un controllo della polizia stradale, perché in possesso di cannabis. Il fratello di Salah Abdeslam, Mohamed, gli ha consigliato ieri di arrendersi.

SEQUESTRI E PERQUISIZIONI 

Nuovi elementi si aggiungono alle indagini in Francia e portano a vecchi protagonisti. La voce di Fabien Clain, esponente di spicco del movimento radicale a Tolosa, è stata identificata in una registrazione audio diffusa dallo Stato Islamico, nella quale si rivendicavano gli attentati di Parigi. Clain ha vissuto a Mirail e frequentava il borgo di Artigat. In questo paese, secondo gli inquirenti, ha sede un’organizzazione radicale che prende il nome dal posto. Il leader di questo gruppo è considerato una sorta di guru. Il suo nome è Olivier Corel (nella foto), ma è conosciuto come “l’emir blanc”.

“GUIDA SPIRITUALE” DEI JIHADISTI

I sospetti su Corel non sono solo recenti. L’uomo è nel mirino dei servizi segreti francesi dal 2003. Si indagava su un suo legame con Moulaye Larbi, un algerino espulso dalla Francia per aver sostenuto il Gruppo Islamico Armato, composto da circa 20 membri, molti minorenni, che ufficialmente seguivano lezioni di geopolitica e religione, ma venivano instradati a compiere la jihad armata (con Al Qaeda e altri gruppi terroristi pachistani e afghani). Tutti sono stati intercettati per tre anni prima dello smantellamento dell’organizzazione, ma non è stata raccolta nessuna prova su Corel.

NUOVE GENERAZIONI DI RADICALI

Corel è stato fermato più volte perché sospettato di avere un ruolo nella formazione delle nuove generazioni di islamici radicali. Secondo il quotidiano francese Liberation, l’uomo sarebbe vicino alla Fratellanza musulmana siriana ed è stato capo dell’Associazione degli studenti islamici francesi. Barba lunga e stivali di plastica, Corel mantiene un profilo basso ed è sempre cortese con i giornalisti. Ha 69 anni.

DALLA SIRIA ALLA FRANCIA 

“L’emir blanc” è nato in Siria e successivamente è stato naturalizzato francese. Nel 1987 fondò la comunità islamica di Artigat, un paesino di 600 abitanti, dove vivevano i fratelli Merah, artefici dell’attentato di Tolosa nel 2012, nel quale persero la vita sette persone, tra cui tre bambini che frequentavano la scuola ebraica a Montauban. In una delle perquisizioni nella casa di Corel sono stati trovati libri contenenti preghiere islamiche, articoli sui detenuti a Guantanamo e la guerra in Cecenia, e molti discorsi di Osama bin Laden. Molti dei suoi “discepoli” sono stati arrestati, ma lui è ancora in libertà.

Chi è Olivier Corel, “l’emir blanc” dei jihadisti francesi

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