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Dice di non prendere ordini né da Grillo e né da Casaleggio e che “non esiste nessuno che ci dice cosa votare e per chi votare”. Non ha un lavoro – “l’ho lasciato quando è nato mio figlio, una gioia immensa” – e agli attivisti che le chiedono come arriva alla fine del mese ha risposto di riuscirci con i 500 euro mensili del gettone di presenza del Consiglio di Zona 3 (Porta Venezia) di cui fa parte. Eccola qui Patrizia Bedori, disoccupata di 52 anni, da ieri sera candidata sindaco del Movimento 5 Stelle alle comunali di Milano della primavera 2016.

LE “NUOVE” PRIMARIE

A incoronarla sono state le primarie celebrate nella giornata di ieri all’auditorium Valvassori Peroni. Seggi aperti a orario ridotto (dalle 11 alle 18) e modalità d’elezione secondo il metodo Condorcet (per ogni candidato si esprimeva un voto da 1 a 8), ma per la prima volta le consultazioni grilline hanno abbandonato la piattaforma virtuale per trasferirsi nel mondo reale, dentro urne vere e proprie. Otto gli sfidanti in gara, che lunedì scorso si erano presentati davanti ad alcune decine di attivisti in una sorta di serata-talent show dove ognuno aveva qualche minuto a disposizione per salire sull’improvvisato palco e raccontare qualcosa di sé. Bedori ha sconfitto altri 7 concorrenti, tutti uomini, compresi i due principali favoriti: il dipendente pubblico esperto in politiche del lavoro, Livio Lo Verso, e l’avvocato Gianluca Corrado, ritenuto vicino al consigliere comunale Mattia Calise. Sarebbero arrivati rispettivamente secondo e terzo, ma per conoscere i risultati ufficiali e definitivi occorrerà attendere fino a martedì. Così prevede la rigida burocrazia pentastellata, alla quale servono due giorni per scandagliare il voto di appena 300 persone perché tanti (anzi, pochi) sarebbero stati i votanti secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano.

IL CURRICULUM DELLA NEO CANDIDATA

“La democrazia partecipata per me è ossigeno e in questi anni ho imparato ad ascoltare i cittadini e condividere il lavoro con gli attivisti e con gli altri portavoce di Milano di ogni ordine e grado. Essere portavoce per me è semplicemente questo”. Così descrive il suo impegno politico la neocandidata 5 Stelle nello scarno curriculum presentato in occasione della sua partecipazione alle primarie. Classe 1963, milanese doc, un diploma in comunicazioni visive in tasca, si è fatta le ossa (professionalmente parlando) iniziando a lavorare in un’agenzia pubblicitaria e in seguito come pr; quindi nel 1992 il salto nel settore dell’arredamento, dove è rimasta per 11 anni facendo la direttrice commerciale. “Non ho esitato a mollare tutto per 3 anni quando è nato mio figlio, il più bel regalo della mia vita”.

UNA STORICA PASIONARIA 5 STELLE

Patrizia Bedori non è una novella grillina. Anzi. Nel suo intervento di presentazione ci ha tenuto a sottolineare di essersi iscritta al blog di Grillo addirittura nel 2006, per poi partecipare nel 2009 all’evento di presentazione del neonato Movimento al Teatro Smeraldo di Milano. “Uscita da lì – ha raccontato – mi sono detta: qui bisogna fare qualcosa, bisogna metterci la faccia. E così ho fondato il gruppo di lavoro di Porta Venezia”. Dall’analisi delle partecipate del Comune al progetto sulla riduzione della plastica nelle mense scolastiche, fino alla più recente iniziativa in collaborazione con la municipalizzata Amsa per sensibilizzare i cittadini alla raccolta differenziata e a quella per consentire agli utenti disabili di sfruttare per un’ora gratis gli impianti sportivi della città: queste le sue principali battaglie portate avanti in questi anni di militanza grillina.

“LA VOCE VA DATA AI CITTADINI”

Bedori è stata proclamata vincitrice nella serata di ieri davanti a un centinaio di attivisti. Gli organizzatori non hanno però comunicato né le percentuali di voto, né la lista di arrivo dei vari candidati. Non solo: alla vincitrice, una volta salita sul palco, sono stati concessi solo alcuni minuti di intervento, poi è stata accompagnata via, lontano dalle domande dei giornalisti. “Sono veramente emozionata, soprattutto di fare parte di questa bellissima comunità fatta di gente onesta e che ha voglia davvero di cambiare questo sistema – sono state le sue prima parole pronunciate sul palco -. Sono onorata di essere la vostra portavoce, spero di farlo al meglio, cercherò di coinvolgere in tutti i modi ognuno di voi, i cittadini e le associazioni, per cambiare Milano. La voce va data ai cittadini, è il primo articolo della costituzione”.

INTANTO SI FA AVANTI SALA

Se nel 2011 l’obiettivo del Movimento 5 Stelle era quello di entrare a Palazzo Marino (cosa che riuscì grazie a un risicato 3,23%, con l’elezione in consiglio comunale del candidato sindaco Calise), alle amministrative del 2016 che segnano la fine della prima e ultima sindacatura di Giuliano Pisapia, i grillini vogliono tentare la spallata ai partiti. Tuttavia, proprio mentre ieri sera incoronavano la loro candidata, a offuscargli la festa ci ha pensato un papabile aspirante sindaco renziano come il commissario di Expo Giuseppe Sala che durante la trasmissione Che tempo che fa di Fabio Fazio su Rai3 ha dato la sua disponibilità a correre per la conquista del Comune. Non si tratta però ancora di una discesa in campo ufficiale, nonostante le tirate di giacca che gli arrivano dal Pd; Sala si è dato alcune settimane per sciogliere la riserva, nel frattempo scalpitano gli altri due candidati alle primarie del Pd: l’assessore Pierfrancesco Majorino e il deputato Emanuele Fiano.

Patrizia Bedori, ecco idee e curiosità della grillina che punta a Palazzo Marino

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