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Terna, il gestore della rete elettrica nazionale, ha provato a calcolare quanti soldi sono stati risparmiati dall’ultima entrata in vigore dell’ora legale, sette mesi fa. Nel periodo in cui le lancette sono state spostate un’ora in avanti, il risparmio è stato di 89 milioni di euro, pari 552,3 milioni di kilowattora, che costituiscono il consumo medio di 210 mila famiglie italiane. Il periodo di ora legale, iniziato il 29 marzo scorso, si chiuderà domenica notte.

QUANTO SI RISPARMIA

Un’ora di luce in più al giorno ha fatto guadagnare circa un miliardo di euro dal 2004 ad oggi. Si è stimato che il consumatore finale paga ogni kilowatt circa 17 centesimi di euro, al netto delle imposte.

SI RISPARMIA LAVORANDO

Luglio e agosto sono i mesi nei quali si risparmia meno, mentre aprile e ottobre quelli in cui il vantaggio derivante dal cambio dell’ora è maggiore. Ciò è dovuto al fatto che questi ultimi due mesi hanno giornate più “corte” in termini di luce naturale, rispetto ai mesi dell’intero periodo. Spostando in avanti le lancette di un’ora, quindi, si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Nei mesi estivi come luglio e agosto, invece, poiché le giornate sono già più lunghe rispetto ad aprile, l’effetto “ritardo” nell’accensione delle lampadine si colloca nelle ore serali, quando le attività lavorative sono per lo più terminate, e fa registrare risultati meno evidenti in termini di risparmio di elettricità.

CHI L’HA INVENTATA

L’ora legale è stata inventata da Benjamin Franklin nel 1784 ma, allora, non venne ascoltato. La sua idea si basava sul principio del “daylight saving time” (DST) nei mesi in cui di luce ce ne era di più. Oltre un secolo dopo, nel 1907, l’idea venne ripresa dal costruttore inglese William Willett, e a causa dei problemi economici derivanti dalla Prima guerra mondiale, nel 1916 il Regno Unito fu il primo Paese a decidere di spostare le lancette un’ora in avanti per risparmiare luce artificiale. Da quando la Camera dei Comuni di Londra diede il via libera al British Summer Time, molti Paesi la imitarono, perché in tempo di guerra il risparmio energetico era una priorità.

DA CHI È ADOTTATA

Ad oggi i Paesi sono liberi di scegliere se usare l’ora legale, mentre ce ne sono altri che l’adottano sempre. I Paesi tropicali non adottano l’ora legale, perché la variazione di luce da una stagione all’altra non giustifica uno spostamento d’orario. Nell’emisfero australe le stagioni sono invertite rispetto a quello boreale e, dunque, anche l’ora legale segue un calendario invertito. Nei Paesi africani, invece, l’ora legale è scarsamente usata.

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