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Sapete che c’è? Visto che Pittella e Lacorazza, folgorati sulla via di Damasco, hanno subito una trasfigurazione e si sono collocati sul fronte no-triv, per garantire un minimo di contraddittorio fonderò l’associazione “Più trivelle per tutti”, collegata a una sorta di telefono azzurro del petroliere. Con buona pace dei novelli referendari non riesco ad allontanare la sgradevole sensazione di un gigantesco gioco delle parti, messo in piedi per guadagnare tempo e ammutolire le voci di coloro che hanno provato a far riflettere su scelte miopi.

Un minuto dopo l’approvazione del cosiddetto Memoradum, avvertii che stavamo per incamminarci sulla strada che ci ha portato allo Sblocca Italia, attraverso i Decreti Liberalizzazioni e Sviluppo. Tutto inutile, nessun ascolto da parte dei referendari di oggi, che di volta in volta hanno inneggiato al Memorandum, si son vantati di aver vinto partite immaginarie, hanno addirittura anticipato i contenuti dello Sblocca Italia. Intanto, mentre Potenza discute e getta fumo negli occhi, Viggiano e la Val d’Agri, Corleto e l’Alta Valle del Sauro continuano a “bruciare” e si va avanti con la politica di un colpo al cerchio e uno alla botte.

W la revolucion delle mezze maniche e delle mezze calzette, delle V e VI linee, dei pozzi di reiniezione e dell’occupazione manu militari di una regione a sovranità limitata.

Sì, ho deciso! Si parte qualunquamente con l’associazione “Più trivelle per tutti” e contestualmente con il lancio di alcune proposte. Diciamo una sorta di decalogo:

–  al posto del culto della Madonna di Viggiano, patrona della Basilicata, si istituisca con legge regionale il culto dei Santissimi Marcello e Piero Referendari, con annesso pellegrinaggio obbligatorio al Centro Olio Val d’Agri.

– la Regione Basilicata chieda l’iscrizione honoris causa ad Assomineraria;

– la Regione Basilicata cambi il suo stemma, sostituendo i quattro fiumi con i più appropriati “Falce, Barile e Trivella”;

– si costruisca un muro perimetrale attorno al Consiglio regionale e lo si faccia dipingere dal Presidente di Confindustria Michele Somma;

– al posto della statua di Verrastro, che probabilmente non ne può più di veder passare

tutti i giorni trasformisti e voltagabbana, si collochi il mezzobusto di Eugenio Cefis;

– sui principali monti lucani si facciano scolpire i profili di Pittella, Lacorazza, Romaniello, De Scalzi e Tabarelli in versione “barbudos”;

– si istituisca il premio regionale “Tecnoparco” e lo si assegni alla personalità lucana che nell’anno solare si è maggiormente distinta nell’assecondare gli interessi delle compagnie petrolifere;

– la Regione Basilicata chieda di essere annessa agli Emirati Arabi Uniti;

– nelle scuole lucane si introduca l’insegnamento della “Teologia della trivellazione”;

– si garantisca una fornitura a vita di cozze del Mar Piccolo al governatore pugliese Emiliano;

Per iscrizioni e info www.hastalatrivellasiempre.org

Maurizio Bolognetti, Segretario Radicali Lucani

No Triv? E io fondo "Più Trivelle per Tutti"

Di

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