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Dopo 14 anni, cinque primi ministri (David Cameron, Theresa May, Boris Johnson, Liz Truss e Rishi Sunak) e una Brexit fatta seppur al rallentatore, il Regno Unito sta per cambiare partito al governo.

Il risultato delle elezioni di oggi, convocate da Sunak con sei mesi d’anticipo rispetto alla scadenza naturale della legislatura, sembra segnato: il Labour vincerà e Keir Starmer, che ha risollevato il partito della sinistra britannica dopo gli anni del radicale Jeremy Corbyn, sarà il nuovo primo ministro. Si tratta soltanto di vedere la portata della vittoria e la maggioranza che il partito avrà alla Camera dei Comuni.

“Stop the supermajority. Vote Conservative” è stato l’ultimo appello di Sunak lanciato a 48 ore dal voto. Un appello disperato che sottintende la sconfitta già prima dell’apertura delle urne. Ma anche che fotografa le debolezze della campagna elettorale del primo ministro uscente, che certo non brilla per carisma, e del suo partito, segnato da 14 anni al governo, lacerato dalle lotte intestine che hanno portato al referendum sull’adesione all’Unione europea che ha avviato il processo della Brexit e segnato da scandali come il Partygate. Si sono rivelate profetiche le immagini di Sunak fuori dal numero 10 di Downing Street, sotto la pioggia battente e senza ombrello, ad annunciare la convocazione di elezioni anticipate.

Il Partito conservatore è stanco. Le sue politiche sembrano essere state bocciate da larga parte dei sudditi di Sua Maestà: economia stagnante, debito pubblico esploso e tasse aumentate, come riassume il New York Times. I Tories sono sotto attacco. Il populista di destra Nigel Farage ha deciso di presentarsi alle elezioni alla guida del partito Reform UK e sembra destinato a essere eletto per la prima volta alla Camera dei Comuni. Dà l’idea dell’occasione che non ha voluto sprecare il fatto che inizialmente avesse declinato per aiutare Donald Trump nelle elezioni presidenziali statunitense d’autunno. Il suo ritorno in campo, a suon di attacchi a Sunak sull’immigrazione, rappresenta una minaccia per i Tories. Che rischiano di perdere voti anche verso il centro, con i liberal-democratici che puntano alle storiche roccaforti blu nelle zone ricche del Sud dell’Inghilterra.

I seggi nelle 650 constituency sono aperti delle 7 alle 22. Secondo gli osservatori verso le 3 di venerdì si conoscerà la portata della vittoria laburista e per mezzogiorno Sunak sarà il nuovo primo ministro, il terzo di Re Carlo III. Ha promesso di cambiare tutto rispetto ai precedenti governi conservatori, tranne il sostegno all’Ucraina davanti all’aggressione russa.

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