Skip to main content

Un appello a difesa dell’italianità e contro gli immigrati che non ne rispettano cultura e tradizioni. E’ l’idea di un gruppo di cittadini per dare una risposta ad alcuni episodi recenti, due in particolare: “un giovane musulmano che ha picchiato a Terni una ragazzina di dodici anni perché portava una collanina con il crocefisso e, nello stesso giorno a Ravenna, un gruppo di musulmani che ha tentato di disturbare una processione della Madonna contro cui hanno intonato cori islamici”.
A seguito di ciò, i promotori dell’appello hanno chiesto a chi condivida le stesse paure di sottoscrivere una nota “non solo per protestare su episodi come questi che sono stati pubblicati e che offendono ogni cattolico, con o senza aggettivi, ma, soprattutto, per prevenire comportamenti di extracomunitari e musulmani che siano simili e che possano diventare una prassi accettata per buonismo ed eccesso di solidarietà, un nuovo costume, una nuova morale pubblica in Italia”.
Gli autori dell’iniziativa dicono “no a una strisciante subalternità di noi cattolici che diventi una limitazione a professare in pubblico la nostra Fede cristiana, senza ostentazioni, ma con la semplicità e naturalezza delle nostre tradizioni – concludono – come si fa da secoli in Italia”.

LA NOTA DA SOTTOSCRIVERE

Questa la nota, che chiedono di sottoscrivere: “Prendere o lasciare, siamo stanchi che questa nazione debba preoccuparsi di sapere se offendiamo alcuni individui o la loro cultura. La nostra cultura si è sviluppata attraverso lotte, vittorie, conquiste portate avanti da milioni di uomini e donne che hanno ricercato la libertà.
La nostra lingua ufficiale è l’italiano, non lo spagnolo, il libanese, l’arabo, il cinese, il giapponese, o qualsiasi altra lingua. Di conseguenza, se desiderate far parte della nostra società, imparatene la lingua!
La maggior parte degli Italiani, sono cattolici e crede in Dio. Non si tratta di obbligo di cristianesimo, d’influenza della destra o di pressione politica, ma è un fatto, perché degli uomini e delle donne hanno fondato questa nazione su dei principi cristiani e questo è ufficialmente insegnato. E’ quindi appropriato che questo si veda sui muri delle nostre scuole. Se Dio vi offende, vi suggeriamo allora di prendere in considerazione un’altra parte del mondo come vostro Paese di accoglienza, perché Dio fa parte delle nostra cultura. Noi accetteremo le vostre credenze senza fare domande. Tutto ciò che vi domandiamo è di accettare le nostre, e di vivere in armonia pacificamente con noi.
Questo è il nostro Paese; la nostra terra e il nostro stile di vita. E vi offriamo la possibilità di approfittare di tutto questo. Ma se non fate altro che lamentarvi, prendervela con la nostra bandiera, il nostro impegno, le nostre credenze cristiane o il nostro stile di vita, allora vi incoraggiamo fortemente ad approfittare di un’altra grande libertà italiana: il diritto ad andarvene. Se non siete felici qui, allora partite. Non vi abbiamo forzati a venire qui, siete voi che avete chiesto di essere qui. Allora rispettate il Paese che vi ha accettati”.

Seguono le firme:

1. Ettore Bonalberti, Presidente di Alef (Associazione “Liberi e Forti”)

2. Antonino Giannone, Vice Presidente Alef

3. Aldo Brandirali, Presidente Associazione Democrazia e Comunità

4. Domenico Menorello, coordinatore dei Popolari per l’talia del Veneto

5. Potito Salatto, Vice Presidente nazionale Popolari per l’Italia

6. Ubaldo Lonardi

7. Franco Zorzet

8. Giorgio Zabeo

9. Mario Neri

10. Renzo Gubert

11. Flavio Bellin

12. Leonardo Ranieri Triulzi

13. Giorgio Vello

14. G. Paolo Stocco

15. Stefania Fuscagni

16. Tiziana Sala

17. Pierluigi Massetti

18. Potito Salatto

19. Luciano Pilati

20. Antonio Pagliarusco

21. Nicola Mardegan, Coordinatore Ncd Milano

22. Marcello Santi

23. Marcello Mei

24. Giuseppe Lo Curzio

25. Davide Guadagnini

26. Emilio Neri

27. Marco Zuanich

28. Carlo Eugenio Casini

29. Alfredo Comis

30. Giovanni Bazzani

31. Domenico Rigon

32. Mauro De Fecondo

33. Oscar Nardo

34. Paolo Avezzù ex sindaco di Rovigo e candidato Sindaco di Rovigo

35. Giuseppe Brusini

36. Giovanni Gallimberti

37. Endrio Niero

38. Mario Guadalupi

39. Marco Vitale, Presidente Vitale Novello & Co. Srl

40. Angelo Capuzzo

41. Arrigo Pietrobon

42. Filippo Fasulo

43. Michele Carruba

germania

Appello su immigrazione e italianità

Un appello a difesa dell'italianità e contro gli immigrati che non ne rispettano cultura e tradizioni. E' l'idea di un gruppo di cittadini per dare una risposta ad alcuni episodi recenti, due in particolare: "un giovane musulmano che ha picchiato a Terni una ragazzina di dodici anni perché portava una collanina con il crocefisso e, nello stesso giorno a Ravenna,…

italiaonline

Tutti i vantaggi di avere un manager esterno all'azienda

Le aziende che si affidano a manager esterni crescono di più e meglio e le performance sono ancora migliori se ci si sofferma sulle imprese acquisite dall’estero. E' il risultato di una ricerca eseguita da Prometeia e commissionata da Federmanager che ha preso in esame oltre 200 mila imprese rappresentative dei settori strategici dell’economia italiana. IL RITRATTO Ma chi sono questi…

Enel, Eni, Terna, Anas. Ecco chi ballerà con Renzi a suon di banda larga

D’accordo, Telecom e Cdp non si amano troppo. Insomma i vertici dell’ex monopolista presieduto da Giuseppe Recchi e la Cassa presieduta da Franco Bassanini, dopo i tweet ficcanti tra Recchi e Bassanini, ora si danno appuntamento in Consob. Infatti finisce sul tavolo della Commissione presieduta da Giuseppe Vegas la polemica sulla banda larga tra Telecom Italia e la Cassa depositi…

Libia, Misurata dice di voler la pace

Perugia ─ L'esercito francese ha bloccato nel Sahara un convoglio di droga di 1,5 tonnellate: l'operazione è avvenuta in un'area del nord est del Niger, al confine con la Libia: uno snodo centrale per i traffici libici da e per il Sahel. Insieme alla droga è stato trovato pure un buon numero di armi: il contrabbando nella regione è fortemente radicato,…

Paolo Poletti, chi è il nuovo vicedirettore dell'Aise

Tra le nuove nomine ai vertici delle agenzie d'intelligence c'è quella Paolo Poletti, che passa dalla vicedirezione dell'Aisi (il Servizio segreto interno dove sono approdati invece i generali Delle Femmine e Parente) a quella dell'Aise. Poletti, è stato anche Capo di stato maggiore della Guardia di Finanza, prima di essere designato nel 2008 dal Consiglio dei ministri nell'incarico di vicedirettore…

La morale delle riforme: ritrovare la "durezza del vivere"

mi sono scontrato - invero, altra definizione non trovo - in un articolo di tommaso padoa schioppa pubblicato sul corsera del 26 agosto 2003 ("berlino e parigi ritorno alla realtà"), nel quale leggo: "nell'europa continentale, un programma completo di riforme strutturali deve oggi spaziare nei campi delle pensioni, della sanità, del mercato del lavoro, della scuola e in altri ancora.…

australia

Delle Femmine e Parente, chi sono i nuovi vicedirettori dell'Aisi

Nuove nomine ai vertici dell'Aisi, il servizio segreto interno. Il generale Vincenzo Delle Femmine, della Guardia di Finanza, ne diventerà vicedirettore (all'Aise, il servizio segreto estero, è invece approdato il generale Paolo Poletti). Medesimo incarico per il generale dei Carabinieri Marco Parente, comandante del Ros, il Raggruppamento operativo speciale. VINCENZO DELLE FEMMINE Delle Femmine è stato capo di gabinetto dell'ex…

Marco Bogarelli, chi è il motore della macchina calcio

Il padrone del pallone. La definizione, per quanto un pizzico romanzata, calza perfettamente su Marco Bogarelli, oggi più che mai motore della macchina calcio. Il grande pubblico conosce bene Adriano Galliani e Claudio Lotito, un po’ meno l’uomo che, dietro le quinte, detta le linee guida da seguire. L’ad del Milan e il presidente della Lazio sono le braccia, lui…

Come ti licenzio anche il professore

Il sen. Ichino, ex Scelta Civica, ora tornato al PD dopo il fallimento di Monti, intrattenendosi sulla Buona Scuola, si domanda se è stato mai licenziato un docente nella scuola italiana. Attenti, non per inosservanza dei doveri d’ufficio o d’istituto, ma per inadeguatezza. Il criterio pensato dal docente di diritto del lavoro, se applicato alle Università, dove Ichino insegna, rischierebbe…

×

Iscriviti alla newsletter