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Il Teatro dell’Opera di Roma non più ‘il grande malato’ della lirica italiana. Non solo i conti del primo semestre si sono chiusi bene, come documentato da un’analisi sul mensile Musica , ma l’estate 2015 è stata quella dei record, per il cartellone estivo del Teatro dell’Opera di Roma alle Terme di Caracalla.

La carta vincente è rappresentata dalla costante crescita di gradimento da parte del pubblico, nazionale e internazionale, attratto dalla qualità dei titoli, dall’eccellenza delle messe in scena, dalle scelte extra musica classica, dalla certezza, per italiani e stranieri, di poter prenotare lo spettacolo con mesi di anticipo. Un consenso sempre più alto che ha portato maggiori presenze con una conseguente crescita dell’incasso. Ciò dipende, n gran parte, dalla ‘fusione di generi’, tema dominante della musica del XXI Secolo. A Caracalla, all’opera è stata affiancato non solo il balletto ma anche concerti pop e rock e serate speciale di beneficienza per enti internazionale.

Ciò ha aperto la porta a nuovo pubblico e stabilito un nuovo rapporto con gli spettatori. Ciò ha dato risultati ben concreti con numeri da record, ancor più alti se paragonati alle passate edizioni: la stagione estiva 2015 del Teatro dell’Opera di Roma a Caracalla, con 29 serate, ha registrato 72.100 spettatori, con un incasso di 3 milioni e 700 mila euro, segnando un netto incremento della vendita di biglietti del 60,3% e un aumento di 15.058 spettatori rispetto al 2014. Quello di quest’anno è un record assoluto registrato dal 2001, l’anno della riapertura dell’attività musicale alle Terme. In confronto agli anni precedenti la crescita è ancora più decisa: rispetto al 2013 + 95% nell’incasso e 30.437 spettatori in più.

“Per la prima volta a Caracalla siamo riusciti a realizzare – ha detto il sovrintendente della Fondazione Carlo Fuortes – un cartellone allo stesso tempo di grande valore artistico e popolare. Allargando la programmazione ai miti del rock e del pop, come Bob Dylan e Elton John. Abbiamo creato un luogo d’incontro capace di unire i diversi pubblici musicali. Questa sarà la nostra linea di programmazione artistica. Quello che a mio avviso conta non sono solamente i numeri, certo di grande soddisfazione, ma l’alto gradimento del pubblico verso gli spettacoli con allestimenti innovativi e non scontati, tra tutti la Madama Butterfly, incastonati nella meraviglia delle Terme, un monumento che riesce ad amplificare la bellezza di ogni spettacolo”.

Infatti, ai tre grandi classici pucciniani, La bohème, Turandot e Madama Butterfly, si sono aggiunti gli Extra con Bob Dylan, Elton John e Ludovico Einaudi e la grande danza con il Pink Floyd Ballet e il galà di Roberto Bolle.  Serate che hanno conquistato un pubblico nuovo a Caracalla e hanno registrato il tutto esaurito. Una cura a 360 gradi per lo spettatore, un’attenzione che le rassegne di Caracalla non avevano mai offerto: le lezioni/presentazioni musicali delle diverse opere e la possibilità di poter visitare il meraviglioso monumento delle Terme poco prima degli spettacoli e godere poi della musica.
 
Ciò promette bene per la stagione autunnale Il sipario del Teatro Costanzi si alzerà, dopo la pausa estiva, su una prima assoluta italiana, venerdì 11 settembre ore 20: I was Looking at the Ceiling and then I Saw the Sky (Stavo guardando il soffitto e all’improvviso ho visto il cielo), “song play” in due atti di John Adams (compositore cui è stato assegnato il Premio Pulitzer 2003) su libretto di June Jordan. Dirigerà l’Orchestra del Teatro dell’Opera il Maestro Alexander Briger; la regia è di Giorgio Barberio Corsetti.

Uno spettacolo di raffinata originalità grazie all’incontro tra il «minimalismo» di John Adams (autore tra l’altro di Nixon in China e La morte di Klinghoffer e il teatro di ricerca di Giorgio Barberio Corsetti, una brillante messa in scena che ha riscosso un grande successo al debutto al Théâtre du Châtelet di Parigi, nel 1995, e che “France Culture” ha descritto come “una sorta di commedia musicale che abbraccia molteplici stili con virtuosità, principalmente il rock, e passando per il jazz e il blues”.

“I was Looking at the Ceiling and then I Saw the Sky – spiega il compositore Adams – è la frase pronunciata da uno dei sopravvissuti al terremoto di Northridge del 1994, una catastrofe che ha devastato un’ampia parte del nord di Los Angeles. La lesse il librettista June Jordan sul ‘Los Angeles Times’ e mi offrì il titolo perfetto per quello che volevo fosse uno spettacolo stile Broadway.” E’ l’intensa e commovente storia di sette giovani ventenni di Los Angeles, diversi per etnia ed estrazione sociale, le cui vite cambieranno profondamente all’indomani del devastante terremoto.

Interpreti di questa storia d’amore “polifonica” nello stile della commedia shakespeariana, saranno Daniel Keeling (Dewain), Jeanine De Bique (Consuelo), Joël O’Cangha (David), Janinah Burnett (Leila), Grant Doyle (Mike), Patrick Jeremy (Rick), Wallis Giunta (Tiffany). Massimo Troncanetti firma le scene con il regista, costumi di Francesco Esposito, luci di Marco Giusti, sound designer Mark Grey, video di Igor Renzetti. Allestimento viene dal Théâtre du Châtelet di Parigi.

Il rilancio del Teatro dell'Opera

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