Skip to main content

Da pochi giorni il governo siriano ha perso il controllo di Idlib, capoluogo del governatorato omino (nel nord ovest), seconda città più grande ad essere finita in mano ai ribelli, dopo Raqqah. Solo che a differenza di Raqqah ─ diventata la capitale dello Stato islamico ─, a prendere Idlib sono state le forze congiunte di diversi gruppi combattenti, guidate dal Fronte al Nusra, qaedista, e da Ahrar al Sham, storica entità salafita della guerra anti-Assad, quasi cancellata lo scorso settembre dopo un’attentato che ne aveva ucciso una cinquantina di membri della leadership. Realtà combattenti nemiche dello Stato islamico.

La perdita di Idlib, era stata preceduta da diversi attacchi chimici del governo: attacchi che in questi giorni si stanno ulteriormente intensificando. I bombardamenti sono operati con le rudimentali barrel bomb al cloro ─ ordigni scoperti lo scorso maggio, dei quali Daniele Raineri del Foglio e il Telegraph avevano mostrato per primi le prove. Si tratta dei soliti, atroci, barili riempiti di esplosivo, che i governativi da anni sganciano dagli elicotteri sulle città controllate dai ribelli: la “versione chimica”, ha agganciata al barile una bombola di gas di cloro. L’effetto chimico è relativo ─ le morti avvengono quasi esclusivamente per l’esplosione e il lancio di cluster metallici di cui i barili sono riempiti ─ sebbene il cloro sia un elemento dall’elevata tossicità, e la diffusione delle nube giallo-verdastra colpisca le vie respiratorie delle vittime provocando conseguenze anche gravi.

Differentemente all’effetto “militare”, il peso politico di questi bombardamenti è elevato. Innanzitutto perché le barrel bomb sono vietate dalle convezioni internazionali, in quanto sono un armamento improprio che non permette la discriminazione del bersaglio: infatti vengono lasciate cadere per gravità sugli obiettivi, ma molto spesso finiscono per colpire civili innocenti ─ quando i civili innocenti non sono proprio gli obiettivi. A questo si abbina l’input politico che il presidente Bashar al Assad trasmette ai suoi seguaci: “qui in Siria, nonostante quello che sentite dire, io posso permettermi di fare ancora ciò che voglio”.

Ma il principale messaggio dietro all’uso di barrel bomb al cloro, è rivolto all’Occidente, all’America, e trova nella propaganda solo la sponda. Assad sta utilizzando nuovamente le armi chimiche – anche se rudimentali e “chimicamente” meno letali di quelle più sofisticate al sarin utilizzate nel quartiere Goutha di Damasco nell’agosto 2013. Lo sta facendo, nonostante l’uso di certi armamenti aveva costituito il superamento di una delle “red lines” che Barack Obama aveva imposto sulla Siria, e che aveva portato la Casa Bianca sul punto di bombardare Damasco. Lo sta facendo, a riprova che l’accordo di smantellamento dell’arsenale chimico, non ha bloccato la sua furia vendicatrice, e a dimostrazione che nonostante quel disarmo restano altre frecce nel suo arco.

Alla generale impunità si aggiunge la beffa. Gli attacchi chimici di questi giorni e dei giorni passati, arrivano tutti dopo che John Kerry s’è lasciato sfuggire un’uscita infelice sulla riqualificazione diplomatica di Assad ─ il segretario di Stato americano aveva detto alla CBS che l’Amministrazione stava cercando di trovare modi adeguati per negoziare con Assad.

Non è un caso se gli attacchi chimici colpisco i ribelli di Idlib e non i soldati del Califfo a Raqqah. Per Assad l’IS non è altro che il comodo espediente che ne ha permesso la riqualificazione diplomatica, ripulendo le sue immondizie nella lavatrice della realpolitik, permettendogli di vendersi all’America e al mondo come un partner nella lotta al terrorismo islamico di Baghdadi.

Sempre sulla CBS, ieri, il presidente siriano rilasciava dichiarazioni da statista, dando indicazioni su come combattere adeguatamente il Califfato: «I raid aerei non bastano», ammoniva, ricordando che la sua intelligence ha dati secondo cui l’IS cresce ancora di mille combattenti al mese. Circostanza che in fondo a lui non dovrebbe dispiace: è proprio la presenza del Califfato in Siria, a permettere di passare sottotraccia, anche mediatica, alle operazioni sporche del governo di Damasco.

@danemblog

(Foto: esplosione di una barrel bomb al cloro a Kafr Zita, via Human Right Watch)

Esplosione di una barrel bomb al cloro a Kafr Zita (foto Human Right Watch)

Assad continua con gli attacchi chimici, e fa il bullo con l'Occidente

Da pochi giorni il governo siriano ha perso il controllo di Idlib, capoluogo del governatorato omino (nel nord ovest), seconda città più grande ad essere finita in mano ai ribelli, dopo Raqqah. Solo che a differenza di Raqqah ─ diventata la capitale dello Stato islamico ─, a prendere Idlib sono state le forze congiunte di diversi gruppi combattenti, guidate dal…

Tutte le ipotesi sul colossale blackout elettrico in Turchia

Dalle 10:36 del mattino (ora locale) la Turchia è al buio. Il Paese ha subito un blackout quasi totale dell'energia elettrica, il più grande degli ultimi 15 anni. La mancanza di corrente ha causato disagi in 49 delle 81 province turche e nelle grandi città d'Istanbul e Ankara. TUTTI GLI INDIZI La compagnia nazionale turca di distribuzione d'elettricità, Teias, sostiene…

Numeri e progetti della geotermia in Italia

Sono 3000 oggi gli occupati nel comparto dell’energia geotermica in Italia. Ma le imprese del settore sarebbero in grado di dare lavoro a 30.000 addetti, qualora le condizioni di mercato e normative consentissero di sfruttare appieno il potenziale esistente. L’Italia, nonostante l’impiego di una tecnologia (alta entalpia) ormai superata per efficienza e impatto ambientale, resta ancora il primo produttore europeo…

Fibra ottica, aumentano le città connesse

Fastweb raggiunge altre 11 città ma l’obiettivo è collegare con la fibra ottica oltre 7 milioni di utenti entro la fine del 2016. Disporre di una connessione Internet veloce e performante tramite fibra ottica è un’esigenza di numerosi consumatori. Privati ed imprese sono interessati a sottoscrivere un abbonamento di telefonia per navigare alla massima velocità ma, ad oggi, le infrastrutture…

Agid, ecco chi ribatte alle staffilate di Poggiani

Avanti il prossimo. Mentre il ministro Marianna Madia ha già dichiarato aperta la caccia al nuovo direttore dell’Agenzia per l’Italia digitale, sulle dimissioni di Alessandra Poggiani resta ancora qualche dubbio. Delusa? Forse sì (vedi intervista a Wired), forse no (vedi intervista al Corriere delle Comunicazioni). Stanca di Agid? Chissà. Formalizzate le dimissioni con il ministro Madia che l’ha ringraziata per…

Yemen, tutti gli intrecci e le contrapposizioni

Per la bellezza del paesaggio, l’abbondanza d’acqua e la ricchezza commerciale, i romani chiamavano “Arabia Felix” l’attuale Yemen del Nord, già sede del favoloso regno di Saba. La regione è abitata dai fedeli di una setta sciita, lo “zaydismo”, molto differente dallo sciismo iraniano. Riconosce solo cinque, anziché dodici iman. E’ moderato e teologicamente molto simile al sunnismo. La setta…

Versaldi all'Educazione cattolica. Le ultime nomine di Papa Francesco

Nuovo importante spostamento in curia. Il Papa, questa mattina, ha nominato il cardinale Giuseppe Versaldi prefetto della congregazione per l'Educazione cattolica. Sostituirà il cardinale polacco Zenon Grocholewski, che lo scorso 11 ottobre aveva compiuto 75 anni, l'età del "pensionamento" canonico. BERTONIANO DI FERRO  Versaldi (72 anni il prossimo 30 luglio), fino a oggi ricopriva l'incarico di presidente della Prefettura per…

Disoccupazione, più ombre che luci

Dopo essere sceso tra dicembre e gennaio, il tasso di disoccupazione è tornato a salire a febbraio, di un decimo, al 12,7%. E' il risultato di un calo di due decimi degli occupati, solo attenuato dalla diminuzione di un decimo delle forze di lavoro (dovuta a un aumento degli inattivi). Peraltro, l'occupazione resta in aumento su base annua (+0,4%), e…

Finmeccanica, Moretti alla testa delle imprese europee della difesa

Dopo un anno alla guida di Finmeccanica, Mauro Moretti ottiene oggi un riconoscimento internazionale: la guida dell'Asd (acronimo di AeroSpace and Defence Industries Association of Europe), l'associazione che riunisce le imprese europee della difesa. La notizia arriva in un momento di grande trasformazione per il gruppo di Piazza Monte Grappa, del quale il nuovo amministratore delegato sta ridefinendo il perimetro…

La Settimana Santa, per non rimanere soli

Le persone con una palma o con un ramoscello d’ulivo in mano sono poche. Così mi dice l’amico, che era in macchina con me, domenica. La domenica delle Palme a Torino. In effetti è vero. Presi come siamo dal lavoro, dalla crisi, dal troppo lavoro e dalla troppa crisi, abbiamo smarrito il senso del sacro. Abbiamo sottratto sempre più tempo…

×

Iscriviti alla newsletter