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Cresce la tensione in Europa orientale, dove la Polonia e i Paesi baltici – Estonia, Lettonia e Lituania – avrebbero in mente di chiedere alla Nato di mantenere un contingente permanente sul loro territorio, in modo da contrastare la crescente attività militare russa.

IL PAPER DI VARSAVIA

La proposta – stando ad un paper polacco giunto nella mani dei giornalisti dell’agenzia Reuters – dovrebbe essere sollevata l’anno prossimo in un summit a Varsavia. Per ora non ci sono conferme ufficiali, ma la notizia non stupisce gli osservatori. Da tempo gli Stati dell’area ex sovietica ora sotto l’ombrello dell’Alleanza dicono di sentirsi minacciati dall’atteggiamento aggressivo di Mosca. La crisi ucraina ha fatto il resto.

LA LETTERA A BREEDLOVE

Per il britannico The Times, invece, la medesima proposta sarà contenuta in una lettera ufficiale che Estonia, Lettonia e Lituania invieranno tra una manciata di giorni al comandante supremo delle truppe alleate in Europa, il generale Philip Breedlove (nella foto) e al segretario generale dell’organizzazione, Jens Stoltenberg. Nella missiva indirizzeranno alla Nato la richiesta della creazione de facto di una base dell’Alleanza sul loro territorio, che funga da “deterrente” nei confronti di eventuali piani russi di invasione delle repubbliche baltiche. La bozza della lettera sarebbe già pronta e sarà firmata dai vertici delle forze armate dei tre Paesi ex sovietici, che temono di essere nel mirino di ulteriori piani militari russi e che sono molto preoccupati dalle frequenti “provocazioni” dell’aviazione militare russa nei cieli sopra il Baltico.

L’ALLARME DI TALLIN

“Sarebbe molto utile qualcosa come la Brigata Berlino”, ha commentato il generale Riho Terras, comandante delle forze di difesa estoni, riferendosi al contingente fornito da Stati Uniti e Regno Unito a presidio di Berlino dopo la fine della Seconda guerra mondiale per tutta la Guerra fredda. “Ogni Paese baltico avrebbe un suo battaglione, uno in Polonia e uno in ogni repubblica baltica”, ha aggiunto l’alto ufficiale. L’indiscrezione del Times è stata ripresa con rilievo da vari media in Russia, dove si sottolinea come la Nato stia già rafforzando la propria presenza nella regione, ma evitando per ora progetti per uno stanziamento permanente.

L’ESERCITAZIONE IN ROMANIA

È di pochi giorni fa la notizia che l’Alleanza Atlantica trasferirà in via temporanea nel prossimo mese di giugno il proprio quartier generale meridionale da Napoli in Romania, nel quadro di un’importante esercitazione militare. Si tratterà del primo rischieramento mai effettuato da un Comando Interforze Alleato in Romania nell’ambito di un’esercitazione della Forza di Reazione Nato, passata da 13mila a 30mila uomini. 5mila fra questi formano un’unità di pronto intervento operativa in 48 ore con supporto aereo, navale e delle forze speciali. Alle manovre di Trident Joust 2015 parteciperanno un migliaio di effettivi di 21 Paesi membri diversi: secondo i suoi vertici, l’esercitazione è tesa proprio a dimostrare che la Nato è in via di trasformazione e adattamento alle nuove minacce alla sicurezza che l’Alleanza si trova ad affrontare, come la crisi ucraina.

Così l'Europa orientale chiede aiuto alla Nato

Cresce la tensione in Europa orientale, dove la Polonia e i Paesi baltici - Estonia, Lettonia e Lituania - avrebbero in mente di chiedere alla Nato di mantenere un contingente permanente sul loro territorio, in modo da contrastare la crescente attività militare russa. IL PAPER DI VARSAVIA La proposta - stando ad un paper polacco giunto nella mani dei giornalisti…

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