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Il PD propone l’On. Alessandra Moretti quale candidata a governatore del Veneto e Berlusconi lancia la candidatura di Mara Venier a Sindaco di Venezia.

Della prima conosciamo la sua cultura originaria ben dentro alla storia del PCI e una capacità di camaleontismo politico in linea con quella del suo dante causa Matteo Renzi.

Dalla sua provenienza giovanile di sinistra passò a sostenere quel doroteo di antico pelo, rumoriano ed ex forza italiota, sodale della Sartori e di Galan, Giorgio Carollo, per diventare  portavoce di Bersani al tempo delle primarie contro Renzi, e finire poi, come un abile saltimbanco, alla corte de “Il Bomba“ fiorentino.

Della seconda, a parte la consueta disponibilità, che non nuoce, allo smagliante sorriso, non abbiamo mai potuto apprezzare a pieno le sue doti politico culturali.

Ma tant’è, al tempo delle “nane e delle ballerine”, molto più ingombranti in questa triste seconda Repubblica che sta morendo in un disperato e immondo karakiri morale, si vede che i partiti non sanno trovare altro che belle signorine impegnate a settimanali sedute estetiche, o mature signore rese celebri dalla TV.

Noi vecchi popolari e democristiani non pentiti preferiamo discutere di programmi, presentarli ai mondi vitali della società veneziana, e puntare sulle “cittadinarie” per far scegliere dagli elettori il candidato a Sindaco di Venezia.

E quel candidato dovrà essere una persona che sappia dare una svolta a un sistema di potere e a una classe dirigente che ha fallito non solo sul piano amministrativo ma, prima ancora, su quello della credibilità e della dignità morale.

Ettore Bonalberti coordinatore del comitato dei Popolari veneziani

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