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Nuovo arresto “eccellente” in Venezuela. Gli uomini del Servizio bolivariano di intelligence (Sebin) sono entrati armati nell’ufficio del sindaco di Caracas, Antonio Ledezma, noto leader dell’opposizione al governo di Nicolás Maduro, e lo hanno portato via. Prima di uscire hanno hanno sparato qualche colpo a vuoto, come si vede nella registrazione delle telecamere di sicurezza del palazzo.

L’ASSE DELLA COSPIRAZIONE

Alcuni esponenti chavisti, tra i quali lo stesso presidente Maduro, hanno denunciato un presunto piano per far cadere il governo. Secondo loro, Ledezma era alla guida di un tentato colpo di Stato avvenuto la scorsa settimana, finanziato dall’estero. “Si tratta di una cospirazione permanente”, ha detto Maduro in un programma a reti unificate.

PROCESSO INFINITO

Il capo di Stato venezuelano ha detto che Ledezma sarà processato per aver attentato “contro la pace, la sicurezza del Paese e la Costituzione”. Accuse simili a quelle rivolte al giovane leader dell’opposizione Leopoldo López (qui il ritratto di Formiche.net), che dal 17 febbraio del 2014 è detenuto senza che ci sia stata ancora la prima udienza del processo a suo carico.

SEGNALE BANALE

Secondo Maduro e l’intelligence venezuelana, l’ex deputata María Corina Machado (ex perché il governo, per decreto speciale, le ha revocato l’incarico nonostante l’elezione diretta) e Leopoldo (dal carcere) avrebbero lanciato in un articolo pubblicato sul quotidiano El Nacional, il “segnale” per dare il via al colpo di Stato.

UNA VITA PER LA POLITICA

Antonio Ledezma ha 59 anni ed è leader del partito socialdemocratico Alianza Bravo Pueblo. È stato uno degli avversari della prima ora del presidente Hugo Chávez, che nel 2009 ha creato, sempre per decreto speciale, un ente apposito per togliere a Ledezma competenze nel comune di cui era ed è sindaco. Ex deputato, ex senatore, Ledezma era stato sindaco della capitale anche prima dell’arrivo di Chávez alla presidenza.

OPPOSIZIONE DIVISA

Da qualche mese, nonostante le divergenze politiche, Ledezma aveva siglato un’alleanza con Leopoldo López e con María Corina Machado, per creare una coalizione di opposizione. Ma continuava ad avere contatti con l’ala più moderata della Mesa Unidad Democrática rappresentata da Henrique Capriles (qui il ritratto di Formiche.net). Dopo le proteste a Caracas a febbraio del 2014, durante le quali sono morti 35 manifestanti, l’opposizione si è divisa tra chi voleva assumere il controllo delle piazze ( López e Machado) e chi ha preferito compiere azioni mirate al dialogo (Capriles). Ledezma si è sempre tenuto equidistante da queste due posizioni.

RESPONSABILE PER IL SINDACO

La crisi economica e la mancanza di alimenti e prodotti di prima necessità nel Paese, aumentano lo scontento sociale. Ieri ci sono state alcune proteste in diverse città e se ne attendono altre dopo l’arresto di Ledezma. La moglie del sindaco, Mitzi de Ledezma, ha denunciato via Twitter la violenza con sui sarebbe avvenuto l’arresto: “Non gli hanno neanche fatto vedere prima l’ordine di arresto. Non sappiamo dov’è mio marito. Maduro è responsabile della sua vita da questo momento”.

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