Skip to main content

Oggi pomeriggio davanti al Parlamento europeo e al Consiglio Affari generali il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker presenterà la bozza del programma di lavoro per rilanciare l’economia continentale.
Ma in attesa che la Commissione chiarisca tutti i dettagli del piano, si animano già le polemiche sui possibili tagli necessari per realizzare la manovra dei 315 miliardi promessa da Juncker.

UN PROGRAMMA CHE ROMPE CON IL PASSATO

Inutili “intoppi burocratici e strettoie amministrative” hanno indotto Juncker a voler rompere con il passato. Come? “In primo luogo si concentrerà solo sulle ‘big things’, lavoro e crescita, in secondo luogo ‘farà pulizia’ di tutte le proposte obsolete che ingolfano i lavori della Ue”, si legge oggi sul Corriere della sera. Un centinaio di dossier che spaziano in tutti i settori – spiega il Corriere riportando le parole di Juncker – verranno ristudiati e aggiornati nel giro di pochi mesi o al massimo un anno.

In sostanza “la macchina di funzionamento della Ue se obsoleta sarà rivista e migliorata”, se non necessaria “sarà tagliata”, avrebbe dichiarato il presidente della Commissione Ue.

CHI PAGHERA’ IL CONTO

Le precisazioni sui budget realmente disponibili per attuare il piano Juncker circolano da tempo: dei 315 miliardi annunciati solo una piccola parte sono davvero disponibili. Il Fondo europeo per gli investimenti strategici che verrà creato avrà infatti come prima garanzia una dotazione di 13 miliardi di euro.

Ma in cosa consistono i 300 e più miliardi di euro di Juncker frutto di uno sperato effetto moltiplicatore dei 13 citati?
Su questo aspetto si è concentrato su La Stampa Juan Carlos De Martin, professore presso il Dipartimento di Automatica e Informatica del Politecnico di Torino: “Mentre 5 miliardi arriverebbero dalla Banca Europea per gli investimenti (Bei) altri otto miliardi deriverebbero direttamente dal budget attuale della Commissione europea. Insomma da tagli”, ha spiegato De Martin.
Di cosa? “Si propone di tagliare digitale e ricerca, naturalmente , ovvero i mezzi più sicuri per assicurare lo sviluppo economico e civile dell’Europa”. Un esempio? “Juncker vorrebbe togliere 3,3 miliardi al programma Connecting Europe (per rafforzare le infrastrutture e servizi digitali) e 2,7 miliardi al programma di ricerca Horizon2020”.
Concentrandosi sui possibili rischi per il nostro Paese, De Martin ha auspicato una presa di posizione: “L’Italia dovrebbe opporsi con tutti i mezzi e molto più di altri paesi membri dell’Unione a tagli del budget europeo della ricerca”.

Il corrispondente da Bruxelles del quotidiano torinese, Marco Zatterin, ha parlato di “denaro sottratto dai sogni dell’avvenire”. Il corrispondente da Bruxelles spiega così l’auspicato Fondo strategico europeo: “Un veicolo finanziario con 21 miliardi di capitale, dei quali 6 saranno però sfilati dai governi alla voce “Ricerca e Reti’ del bilancio comune”.

CRITICHE E PERFORMANCE DELLA COMMISSIONE JUNCKER

Guido Salerno Aletta ha commentato così su Formiche.net il debutto della Commissione Junker: “Tante parole altisonanti, ‘investimenti strategici di rilievo europeo nell’energia, trasporti, banda larga, istruzione, ricerca ed innovazione’, ma con la cassa desolatamente vuota. Bruxelles ha cambiato verso, finalmente non è più tanto diversa da Roma”.
“C’è il rischio non infondato – ha aggiunto l’editorialista di Milano Finanza e di Formiche.net-, che per l’Italia questo Programma di investimenti straordinari dell’Unione europea, per il quale il Governo avrebbe mandato progetti di intervento per 81 miliardi, si trasformi in una burla”.

“Il congegno ideato è piuttosto debole, ma non impossibile da realizzare”, ha commentato il professor Paolo Savona. Ma “l’iniziativa del neo presidente della Commissione Junker di intraprendere un piano di investimenti nell’ordine di 315 miliardi di euro, se ben domiciliati territorialmente e settorialmente, potrebbero fornire ossigeno allo sviluppo del reddito e dell’occupazione”, ha spiegato Savona su MF/Milano Finanza.

Piano Juncker, ecco numeri, annunci e critiche

Oggi pomeriggio davanti al Parlamento europeo e al Consiglio Affari generali il presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker presenterà la bozza del programma di lavoro per rilanciare l’economia continentale. Ma in attesa che la Commissione chiarisca tutti i dettagli del piano, si animano già le polemiche sui possibili tagli necessari per realizzare la manovra dei 315 miliardi promessa da Juncker. UN…

Chi sono i terroristi di Tehreek-e-Taliban Pakistan, autori della strage di bambini

Un altro gruppo si affaccia nella geografia delle organizzazioni terroristiche per semina l’orrore. Si tratta di Tehreek-e-Taliban Pakistan (Ttp). I FATTI Un commando di talebani armati hanno ucciso 104 persone, di cui 84 studenti, in una scuola a Peshawar in Pakistan. La notizia è stata confermata dal governatore della provincia di Khyber Pakhtunkhwa, Pervez Khattak. L’azione è avvenuta stamattina, quando…

L’enigma del petrolio

Adesso è colpa del petrolio se i prezzi calano, non bastassero i problemi che abbiamo a causa della nostra economia asfittica, che quindi fa calare i prezzi del petrolio perché è calata la domanda, però il petrolio è anche sovrapprodotto e perciò calano i prezzi, che fanno calare l’inflazione, che fanno aumentare i tassi reali, che quindi appesantiscono i debiti,…

Cari Renzi e Salvini, quando finisce il tempo delle favole?

Il commento è stato pubblicato oggi dalla Gazzetta di Parma La coincidenza non poteva essere più significativa, e stavolta c’entrano poco le riforme all’esame del Parlamento con la contestuale corsa di candidati, presunti o desunti, già partita per il Quirinale. C’entra, invece, la conferma di Matteo Renzi quale leader incontrastato nel Pd, oltre che presidente del Consiglio molto in sella…

Finmeccanica, ecco i progetti dei misteriosi cinesi di Insigma per le Ansaldo

I cinesi passano in vantaggio rispetto ai giapponesi nella corsa per l'acquisizione delle due Ansaldo di Finmeccanica? Difficile dirlo. Però oggi il Sole 24 Ore svela che la cordata cinese - che nel frattempo ha cambiato cavallo, da Cnr alla società Ume del gruppo Insigma - ha inviato al gruppo Finmeccanica una offerta vincolante. CHE C'E' DI NUOVO Le novità…

San Marco, tra Italia e Usa sodalizio spaziale ancora vivo. Parola dell'ambasciatore Phillips

Nel corso degli ultimi cinquant’anni, Stati Uniti e Italia hanno collaborato per la realizzazione di molte importanti missioni spaziali. Il 15 dicembre 1964 l’America contribuì con orgoglio al successo del lancio del San Marco 1, il primo satellite di fabbricazione italiana, per il quale la Nasa fornì razzi Scout e addestramento per l’equipaggio italiano. Oggi l’Agenzia spaziale italiana è uno…

Perché Vega è centrale nel futuro dei lanciatori europei. Parla Battiston (Asi)

Come evolverà il mercato europeo dei lanciatori? All’indomani di una ministeriale dei Paesi membri dell’Agenzia spaziale europea (Esa), che ha visto l’affermarsi del Vega-C (quale versione evoluta dell’attuale lanciatore Vega) e dello sviluppo di Ariane 6, come sostituto dell’attuale lanciatore pesante, Ariane 5, la via pare essere definitivamente tracciata. LA COMPETIZIONE Alla base di tutto c'è la competizione, che ha…

×

Iscriviti alla newsletter