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Non hanno uno Stato, solo una regione autonoma, e hanno diverse provenienze etniche e differenti appartenenze politiche. I curdi che combattono lo Stato Islamico, ora appoggiati anche dagli Stati Uniti e aiutati da diversi governi europei (come Francia, Italia e Gran Bretagna) con l’invio di armi e munizioni, hanno messo da parte divisioni per unirsi contro il nemico comune chiamato Isis.

IL FRONTE IRACHENO

Hanno ripreso il controllo della diga di Mosul a metà agosto, bloccando l’avanzata dei jihadisti dell’Isis, ma chi sono i curdi che combattono lo Stato Islamico? Nel fronte iracheno, sono schierati i peshmerga, le forze governative della regione autonoma del Kurdistan appartenenti al Partito Democratico del Kurdistan (PDK) guidato ora da Masoud Barzani. Già nel 2003 i peshmerga si schierarono accanto agli Stati Uniti nella guerra contro Saddam Hussein, come ha ricordato l’ex ministro degli Esteri iracheno Hoshyar Zebari in una lettera al Washington Post.

Ma accanto alle forze governative del PDK, nella regione autonoma del Kurdistan, combattono contro i jihadisti dell’Isis anche le forze dell’UPK, l’Unione Patriottica del Kurdistan, e del PKK, il Partito dei Lavoratori del Kurdistan, seppure viste con occhi diversi dall’alleato statunitense. Il PKK, infatti, è considerato un “gruppo terroristico” sia dagli Usa che dall’Unione Europea, per la lotta armata in territorio turco (sospesa nel 2013) mirata alla creazione di uno stato curdo che comprendesse parte del sud della Turchia.

IL FRONTE SIRIANO

Sulla falsa riga di quanto successo in Irak dopo la caduta del regime di Saddam Hussein, anche in Siria si è cercato (e si cerca) di costruire una regione autonoma curda. A portare avanti il progetto di indipendenza dei curdi siriani è il PYD, il Partito di Unione Democratica, assieme il suo braccio armato YPG che ha aumentato la mobilitazione a partire dal 2011 con lo scoppio della Primavera Araba. In queste ultime settimane i guerriglieri curdo-siriani hanno contrastato l’avanzata dei jihadisti dell’Isis nel nord della, proteggendo le risorse e le minoranze della zona.

NEMICO COMUNE

L’avanzata dello Stato Islamico, finanziato dai Paesi del Golfo e dalle risorse petrolifere sottratte a Irak e Siria, ha unito in un unico fronte i guerriglieri curdi dei diversi Paesi (Siria, Irak, Turchia) e delle diverse appartenenze politiche. L’appoggio da parte degli Stati Uniti e dell’Europa, poi, pone interrogativi in seno alla definizione di alcuni gruppi (il PKK) come “terroristi”. L’appoggio statunitense ed europeo è indirizzato, infatti, alle forze governative del PDK iracheno, ma l’apporto alla battaglia contro lo Stato Islamico riguarda anche tutti gli altri combattenti curdi, il cui ultimo fine è il raggiungimento dell’indipendenza per il popolo curdo.

Chi sono i curdi che combattono contro Isis

Non hanno uno Stato, solo una regione autonoma, e hanno diverse provenienze etniche e differenti appartenenze politiche. I curdi che combattono lo Stato Islamico, ora appoggiati anche dagli Stati Uniti e aiutati da diversi governi europei (come Francia, Italia e Gran Bretagna) con l'invio di armi e munizioni, hanno messo da parte divisioni per unirsi contro il nemico comune chiamato…

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