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COCA-COLA RULES

“Il crollo dei mercati finanziari ha danneggiato la reputazione di molte aziende, a Wall Street o no, ma secondo i sondaggisti Nielsen, il tempo ha riparato i danni. E nessuno ha una reputazione migliore di Coca-Cola”, sostiene Business Insider. C’era Amazon.com che è stata in cima alla classifica delle aziende più visibili quanto a reputazione e Coca Cola è rimasta indietro per due anni consecutivi. “Ma il gigante delle bevande ha tirato su il suo “quoziente di reputazione” o RQ, saltando dal sesto posto nel 2013 al primo quest’anno”. Com’è possibile? “Coca-Cola è sempre coerente – secondo Business Insider – è l’unica delle 60 società quotate in lista ad avere punteggi elevati in tutte le sei categorie utilizzate per definire la RQ: responsabilità sociale, richiamo emotivo, prodotti e servizi, ambiente di lavoro, performance finanziaria, visione e leadership. Amazon è stata in cima in cinque delle sei categorie; Apple ha fatto bene in quattro delle sei; e un altro gruppo di aziende eccellenti ha fatto bene in metà categorie. Solo Coca-Cola si è sempre classificata in cima in tutte”.

UNA STORIA DI COSTANZA

Non è quindi un caso di successo di oggi, ma una storia che dura 15 anni e Coca-Cola è stata costante nel tempo. Come ha fatto? “Da sempre investendo nel marchio – scrive Business Insider – in modi che sono importanti per i consumatori. Il punteggio massimo l’ha ottenuto solo in due categorie, ovvero la visione e la performance finanziaria… e nonostante un prodotto con un serio calo di volumi venduti (la soda dietetica), Coca-Cola ancora ha un forte appeal nei confronti dei consumatori”. Lo fa attraverso un marketing eccellente, con campagne memorabili e spesso improntate al sociale; anche se non esenti da critiche. Non solo. Coca-Cola investe in tecnologie e mercati per raggiungere nuovi clienti. Solo nel 2014 ha “collaborato con Keurig Green Mountain per sviluppare una macchina domestica di bevande fredde; preso una quota in Monster Beverage per entrare nel settore delle sue bevande energetiche; ha introdotto dolcificanti alternativi come la stevia e lo zucchero di canna per compensare le preoccupazioni dei consumatori circa l’aspartame, lo sciroppo di fruttosio, e l’acesulfame potassio; presentato un nuovo prodotto a base di latte” per cavalcare la moda delle proteine. Probabilmente “nessuno di questi investimenti pagherà, ma dimostra la volontà di investire oltre i confini del proprio business”.

FINANZIARIAMENTE SOLIDA

Le bevande frizzanti rappresentano il 63% del fatturato di Coca-Cola nel 2013. Le diet-soda rappresentavano solo il 6% e le bevande energetiche e a base di frutta il rimanente 31%. Il calo di vendita nel settore delle bevande dietetiche sono un problema, ma non un disastro. E diversificando oltre la semplice soda si dovrebbe ritrovare l’equilibrio. Anche perché “finanziariamente, il gruppo è solido dome una roccia. Dal 1920 Coca-Cola paga un dividendo agli investitori e per più di 50 anni ha aumentato il payout ogni anno, ggi il rendimento da dividendo ammonta al 2,8%, con il payout al 66%, quindi c’è ancora molto spazio per la crescita”.

Coca-Cola ha inoltre generato 7,9 miliardi dollari di liquidità operativa nei primi tre trimestri dell’anno fiscale 2014 e più di 6,3 miliardi dollari in cash flow, assicurandosi di avere i mezzi per continuare a investire nel futuro, mentre crea oggi valore per gli azionisti. E, infine, ha “una storia di oltre cento anno e non è in pericolo di non esserci nei prossimi cento”. Ci sono giganti che nessuna crisi può abbattere.

Perché il gruppo Coca Cola è sempre frizzante. L'inchiesta di Business Insider

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