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Noa è una fantastica cantante, eclettica. Ho assistito spesso ai suoi concerti coinvolgenti. Oggi ha un concerto in Italia, a Palermo. Ieri ha scritto una lettera sul Corriere della Sera sulla guerra in Israele.  E’ una lettera appassionata, di una persona che soffre. Per la vita degli israeliani, per i loro figli militari in guerra, per i bambini e le donne  palestinesi morte. E’ giusto non distogliere mai il nostro pensiero dai morti. Troppe guerre oggi sono combattute in tutto il mondo senza che i giornali dedichino una riga sulle migliaia di morti come accade in Siria, o in Iraq, tanto per fare un esempio.

Noa sostiene che ci sono dei moderati tra i musulmani e tra gli ebrei.  Che è necessario trovare il dialogo tra queste due componenti. Noa vuole la Pace.

Noa si scaglia contro il Governo del suo Paese. Atteggiamento comune a molti artisti e uomini di cultura israeliani. Lo fa su un giornale straniero.  Su un giornale italiano, alla vigilia di un suo concerto. Atteggiamento che paga sull’opinione pubblica di sinistra europea. Noa accusa Netanyahu di aver “sabotato qualunque tentativo di riconciliazione”, di aver umiliato Abu Mazen che invece “ha più volte affermato di volere la pace”.

Non condivido quello che scrive Noa. Penso che sia molto grave distorcere così la realtà solo per avere un po’ di facile consenso. Accusare il Governo del proprio Paese impegnato in una guerra a difesa della propria popolazione. In queste ore stanno morendo molti giovani israeliani per difendere i loro concittadini. In una guerra dura, contro un nemico sopraffatto dall’odio. Gli Israeliani, la stragrande maggioranza degli Israeliani vuole la pace, vuole la sicurezza, vuole vivere in pace con gli arabi.  Non si può mettere sullo stesso piano Hamas e il Governo d’Israele. Il Governo Israeliano ha ferocemente condannato l’uccisione per rappresaglia del giovane arabo e ha arrestato gli assassini.  Hamas ha inneggiato per la morte dei tre ragazzi ebrei rapiti.

No, è vergognoso che un’israeliana libera, famosa in tutto il mondo, tradisca così il suo popolo.

Hamas è una organizzazione terroristica (estremista ,dice Noa) che ha nel suo statuto la distruzione di Israele e l’uccisione di tutti gli ebrei.  isogna leggerlo lo Statuto di Hamas per rendersi conto di quanto sia ridicolo e vigliacco parlare di dialogo. Ecco l’art.7: «Benché […] molti ostacoli siano stati posti di fronte ai combattenti da coloro che si muovono agli ordini del sionismo così da rendere talora impossibile il perseguimento del jihad, il Movimento di Resistenza Islamico ha sempre cercato di corrispondere alle promesse di Allah, senza chiedersi quanto tempo ci sarebbe voluto. Il Profeta – le benedizioni e la salvezza di Allah siano su di Lui – dichiarò: “L’Ultimo Giorno non verrà finché tutti i musulmani non combatteranno contro gli ebrei, e i musulmani non li uccideranno, e fino a quando gli ebrei si nasconderanno dietro una pietra o un albero, e la pietra o l’albero diranno: ‘O musulmano, o servo di Allah, c’è un ebreo nascosto dietro di me – vieni e uccidilo’”».

E questo è l’Art.11: «Il Movimento di Resistenza Islamico crede che la terra di Palestina sia un bene inalienabile (waqf), terra islamica affidata alle generazioni dell’islam fino al giorno della resurrezione. Non è accettabile rinunciare ad alcuna parte di essa. Nessuno Stato arabo, né tutti gli Stati arabi nel loro insieme, nessun re o presidente, né tutti i re e presidenti messi insieme, nessuna organizzazione, né tutte le organizzazioni palestinesi o arabe unite hanno il diritto di disporre o di cedere anche un singolo pezzo di essa, perché la Palestina è terra islamica affidata alle generazioni dell’islam sino al giorno del giudizio. Chi, dopo tutto, potrebbe arrogarsi il diritto di agire per conto di tutte le generazioni dell’islam fino al giorno del giudizio? Questa è la regola nella legge islamica (shari’a), e la stessa regola si applica a ogni terra che i musulmani abbiano conquistato con la forza, perché al tempo della conquista i musulmani la hanno consacrata per tutte le generazioni dell’islam fino al giorno del giudizio».

Nei mesi scorsi, nel pieno dei colloqui voluti dagli USA per cercare un accordo, il “moderato” Abu Mazen a pensato bene di fare il governo con Hamas.

Dipingere il Governo Israeliano come sabotatore dei tentativi di conciliazione e Abu Mazen come unica parte che cerca l’accordo è falso, farlo in questi giorni è vile.

Considerare “ragionevoli” le condizioni di Hamas per il cessate il fuoco è un falso ideologico gravissimo. Hamas vuole aprire tutti i valichi per essere libera di compiere attentati e uccidere ebrei, vuole tempo per riarmarsi, vuole le mani libere per compiere attentati e rendere la vita invivibile per i concittadini di Noa.

Cara Noa, è vergognoso mettere sullo stesso piano Hamas e il governo di Israele

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