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La “svolta neo-industrialista”, così come la chiama il Sole 24 Ore, di Matteo Renzi trova il suo momento di massima rappresentanza nella cena di raccolta fondi per il Pd di ieri a Milano.
Tra gli oltre seicento invitati alla serata, la maggior parte sono imprenditori, felici di sborsare mille euro a testa per avere il presidente del Consiglio come commensale.

IL PROGETTO PORTA NUOVA

A partire dal padrone di casa, Manfredi Catella, (nella foto) ad di Hines e responsabile del progetto Porta Nuova, la prestigiosa nuova area milanese dove è ubicato il grattacielo The Mall in cui è stato organizzato l’evento. Un progetto che, ricordano i più maliziosi, fu voluto fortemente dal centrodestra lombardo, Roberto Formigoni in primis, e avversato dalla sinistra, come ha rimarcato lo stesso Catella in una recente intervista al Corriere della Sera. Ora il suo leader sceglie proprio questa location per far incontrare il Pd con i ceti produttivi lombardi.

Più che il Pd, in realtà quegli imprenditori sembrano attirati dal carisma del suo segretario e desiderosi, forse per la prima volta dopo tanto tempo, di appoggiare pubblicamente un presidente del Consiglio senza alcuna remora.

GLI IMPRENDITORI

Tra i nomi più noti del galà milanese, il presidente di Confcommercio Carlo Sangalli, Alessandro Perron Cabus, amministratore delegato degli impianti sciistici di Sestrière, Valerio Saffirio, fondatore della società di digital design Rokivo e Pietro Colucci, presidente di una società che si occupa di energie rinnovabili, Kinexia. Tanti i piccoli e grandi imprenditori presenti, come Giandomenico Auricchio, patron del noto marchio di formaggi e presidente della Camera di commercio di Cremona, nonché esponente confindustriale.

I TOP MANAGER

Si scoprono renziani top manager come gli amministratori delegati di Microsoft Italia Carlo Purassanta, di Electrolux Italia Ernesto Ferrario e di A2A Valerio Camerano. Ancora il presidente di Telecom Giuseppe Recchi, fresco di nomina nell’ultimo giro di poltrone delle partecipate del Tesoro, e l’avvocato amministrativista Carlo Cerami, già punto di riferimento milanese della dalemiana fondazione Italianieuropei e in stretti rapporti con Giuseppe Guzzetti, presidente dell’Acri, l’associazione che riunisce le fondazioni bancarie. Sul fronte editoriale, l’ex editore dell’Unità Marco Boglione, ora patron di BasicNet, non ha preso parte all’iniziativa ma si è fatto sostituire dal figlio.

GLI EX

Non contano le simpatie politiche del passato. Matteo “piglia-tutto” Renzi conquista anche Guido Roberto Vitale, uomo della finanza lombarda con vecchie sintonie vendoliane e assidue frequentazioni pugliesi, ed Elda Tessore, ex assessore allo Sport di Torino con una lunga esperienza politica tra le fila socialiste. Interrogata dal Fatto quotidiano sul perché della sua partecipazione alla cena democrat, spiega: “Uno che scombussola le carte così, io non ne lo ricordavo dai tempi di Bettino Craxi”.

Manfredi Catella & Co. Chi sono gli imprenditori che amano cenare con Renzi

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